Protezione catodica [pag. 2]

Ammiraglio di divisione
racing
Mi piace
- 11/35
insomma l'anodo cià dà essè !!!
bellissimo e costruttivo il vostro dialogo tipico di due persone pronte a confrontarsi con i migliori intenti di essere utili alla comunità Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause Applause
"Sul mare non è come a scuola, non ci stanno professori. Ci sta il mare e ci stai tu. E il mare non insegna, il mare fa, con la maniera sua."
E. De Luca
Sergente
valexg
1 Mi piace
- 12/35
Salve.
Riminiscenze di chimica generale, esame sostenuto nell’anno 1977.
Se ben ricordo il Paulig (Chimico di nota fama) ha stilato una tabella in cui sono state elencati gli elementi chimici in base alla elettronegatività.
Gli elementi che in genere vengono impiegati nella protezione catodica passiva sono:

- Zinco (Zn) 1,65
- Alluminio (Al) 1,61
- Magnesio (Mg) 1,31

Ricordiamo che il Ferro (Fe) ha valore pari a 1,83

Pertanto l’elemento che meglio si presta per proteggere l’acciaio, che è una lega a base di Ferro-Carbonio ecc. , dovrebbe essere il Magnesio oppure no?

Alcuni motori marini (per esempio il DF115 Suzuki) sul corpo motore monta n.4 anodi di protezione che di serie vengono forniti in Alluninio, due di questi possono essere sostituiti con anodi in Magnesio (ciò è un opzional), ora chiedo a Voi tutti, visto che è possibile utilizzare due tipi di anodi, in quale occasione è meglio utilizzare gli anodi in Magnesio al posto di quelli in Alluminio? E quali sono i vantaggi?
Saluti a tutti.
2° Capo
Achille
Mi piace
- 13/35
si impara più in questo forum che a scuola....., tematica molto interessante, faccio i complimenti, in attesa di seguire il dibattito.
persone che mettono tutta la loro conoscenza a disposizione, "gratis" !!!!
l'unico lato negativo di questo forum è che non ti staccheresti mai, con tutto quello che c'è la leggere, ora capisco perchè mia moglie chiama............, ma cosa fai ancora lì........., sono le due (di notte).
grazie ragazzi.
Thumb Up
Ammiraglio di squadra
isla
Mi piace
- 14/35
per quello che ho sempre saputo, mare zinco, lago magnesio Wink
Sergente
valexg
Mi piace
- 15/35
Quanto affermato da Isla nel suo post è corretto.
Ora vediamo dal punto di vista scientifico perché lo è.
Quando un corpo metallico è immerso nel terreno o in acqua è soggetto a corrosione, tale corrosione viene misurata come perdita di peso del metallo in un dato periodo.
La corrosività specifica, (nel nostro caso parliamo dell’acqua di mare o di lago) dipende dalle caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua (pH, salinità, resistività elettrica ecc.).
Le caratteristiche chimico-fisiche influenzano la resistività elettrica dell’acqua, con buona approssimazione si può assumere la resistività come indice della corrosività dell’acqua.
Tanto più bassa è la resistività elettrica dell’acqua tanto più alta è la corrente in gioco e quindi più alta è la corrosività dell’acqua.
L’acqua di mare, per effetto della presenza della salinità, ha un basso valore di resistività, rispetto all’acqua dolce di lago, pertanto essa ha una elevata corrosività.
Per proteggere il ferro bisogna collegare ad esso un anodo di zinco o di Alluminio o di Magnesio (ciò in considerazione dei valori di elettronegatività postati nel mio precedente post), tale anodo è detto anodo sacrificale ed è destinato al progressivo consumo nel tempo, pertanto è necessaria la sua sostituzione periodica.
Dopo aver fatto tali precisazioni, vediamo quale tipo di anodo è conveniente utilizzare in acqua di mare e quale utilizzare in acqua dolce di lago.
Gli anodi di protezione in Magnesio immersi in acqua di mare tendono più velocemente a corrodersi in quanto il Magnesio è meno elettronegativo rispetto all’Alluminio ed allo Zinco, ciò è dovuto al fatto che l’acqua di mare presenta una elevata corrosività.
Un buon compromesso durata/protezione, in acqua di mare viene assicurata da anodi in zinco o in Alluminio, a mio avviso è meglio utilizzare quelli in Alluminio in quanto sono meno elettronegativi di quelli in zinco e garantiscono una maggiore protezione, anche perché alcuni componenti dei motori sono costituiti da leghe che hanno una elettronegatività inferiore a quella dell’acciaio.
Nell’acqua dolce di lago è consigliabile impiegare anodi di protezione in Magnesio i quali assicurano la massima protezione e si consumano meno velocemente per effetto di una resistività maggiore dell’acqua a cui corrisponde una minore corrosività.
Se utilizzassimo in mare anodi in Magnesio, questi si consumerebbero più velocemente e sarebbero da sostituire più frequentemente.
Per quanto riguarda la sostituzione dell’anodo, a mio avviso è necessaria quando esso è corroso oltre i 2/3 del peso originario e non quando lo si vede appena corroso, dopo una bella pulita con carta vetrata ed eventualmente messo in aceto per lungo tempo o in un po’ di anticalcare per breve tempo, lo si rimonta e state tranquilli che continua a fare il suo lavoro correttamente.
Spero di aver reso la discussione a livelli divulgativi accessibili un po’ a tutti, in quanto tale argomento se spiegato in modo scientifico necessita la trattazione di formule chimiche e di concetti di chimica molto complessi non facilmente comprensibile dai non addetti ai lavori.
Attendo l’opinione dei gommonauti Sardomar e ffriziero e da altri che vogliano intervenire nella discussione.
Saluti a tutti
2° Capo
Achille
Mi piace
- 16/35
valexg, ed addetti ai lavori, grazie,
considerando nella fattispecie il lago di garda, che per tanti motivi si dice carico di correnti galvaniche, anche se per un fattore esterno, tutta l'illuminazione stradale che percorre il perimetro del lago scarica in esso, ho visto imbarcazioni, lasciate vero in acqua per 10 mesi, consumare totalmente gli anodi, così a prima vista mi sembravano di zinco, vengo alla domanda:
premesso la diversità di consumo alla quale sono sottoposti, quale anodo in queste condizioni è meglio installare, onde avere la migliore protezione ?
magnesio, alluminio, zinco
Thanks
Sergente
valexg
Mi piace
- 17/35
Salve.
Alla corrosione dovuta a fenomeni elettrochimici, spesso se ne affianca un secondo dovuto alla presenza di correnti esterne ("correnti disperse o vaganti") che interessano l’acqua di mare o di lago, in cui il metallo è immerso. La corrosione dovuta alle correnti disperse o vaganti si somma a quella dovuta a fenomeni elettrolitici, pertanto l’aggressività dell’acqua aumenta.
Tali correnti sono generate da impianti elettrici con difetto di isolamento o collegati a terra per esigenze funzionali come ad esempio:
•impianti di trazione a corrente continua - ferrovie, tranvie, ecc.
•impianti industriali che utilizzano il terreno come conduttore di ritorno - impianti elettrochimici, di saldatura, di trasporto, ecc.
•altri impianti di protezione catodica - acquedotti e metanodotti in acciaio, ecc.
•impianti di illuminazione come nel caso citato da Achille che presentano un difetto d’isolamento o impianti sulle banchine d'ormeggio.
Le correnti vaganti disperse da impianti a corrente alternata costituiscono un pericolo di corrosione molto minore rispetto a quelli in corrente continua. Infatti le correnti vaganti più pericolose sono quelle generate da impianti di trazione a corrente continua come ferrovie, tranvie, ecc.
Quando le correnti disperse investono il manufatto metallico, nel nostro caso il nostro povero motore, la zona di entrata si comporta come una zona catodica mentre quella di uscita come una zona anodica soggetta pertanto a corrosione.
In genere l'intensità delle correnti vaganti che investe il manufatto metallico è più intensa di quella generata dai fenomeni elettrochimici e comunque si somma all’intensità delle correnti generate dai fenomeni elettrochimici pertanto l'effetto di corrosione è molto più accentuato.
A mio avviso in questi casi è consigliabile utilizzare anodi di protezione il alluminio anziché in magnesio per ritardare un po’ la corrosione dell’anodo.
E comunque utilizzare sempre anodi di buona qualità (originali) accertandosi che siano sempre del tipo prescritto dalla casa costruttrice del motore.
In gergo gli anodi vengono chiamati zinchi invece devono essere chiamati anodi di protezione che a loro volta possono essere realizzati con Zinco, Alluminio o Magnesio. Gli anodi di protezione in zinco sui nostri motori non si prestano bene in quanto l’anodo di protezione in zinco protegge bene l’acciaio ma non leghe che potrebbero essere meno elettronegative dello stesso Zinco, queste leghe sui nostri motori sono presenti.
Proprio per questo le case costruttrici prescrivono anodi di protezione in alluminio o in magnesio.
Cordiali saluti.
Ammiraglio di divisione
sella e lele
Mi piace
- 18/35
complimenti a valexg, sardomar e a ffriziero per aver spiegato con parole molto semplici una cosa molto complicata e poco nota a molti.... Applause Applause Applause Applause

come a detto bobo bisognerebbe mettere questo post in evidenza....
che il vento sia sempre in poppa!!!!!!
2° Capo
Achille
Mi piace
- 19/35
valexg, grazie infinite, penso da parte di tutti, trattare tale argomento in modo sintetico, preciso e comprensivo per tutti non è facile, come ho sempre detto sul lavoro, insegnare è un'arte.
Thumb Up
Contrammiraglio
Supercazzola
Mi piace
- 20/35
Mamma mia quanti chimici che ci sono celati dietro le spoglie di "ingenui" gommonauti. I miei complimenti a tutti e continuate a scrivere che l'argomento è interessante Applause
Zar 61 - Suzuki 175 CV
Supercazzola
Sailornet