Ops, non ho visto l'isola

Capitano di Corvetta
emmegi (autore)
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Questa ve la posto paro paro. Considerate che Vivara non e' proprio uno scoglio. Sono 0,32Kmq e la sua sommita' arriva a 110 metri.

Ognuno tragga le proprie conclusioni


(da www.ilgolfo.it)
10/06 Vivara - La vela arrivava forte sicura, diretta, prendendolo in pieno come se non l’avesse visto. Sbattuta contro la parete rocciosa, lo scafo in frantumi, come se fosse scoppiata una bomba poteva andare peggio! Spaventati ma non feriti gli occupanti dell’imbarcazione. Lo scontro violento di uno barca a vela contro l’isolotto di Vivara alle prime luci di ieri nelle acque procidane in una giornata feriale e a un ora di traffico limitato, senza nebbia né vento, ha riacceso la polemica sull’urgenza della regolamentazione del traffico nelle aree protette del Regno di Nettuno entrato a regime da qualche giorno. Proseguono le indagini degli uomini della capitaneria di Porto di Ischia in merito all'incidente, avvenuto sulle coste di Vivara intorno alle quattro di ieri. Una imbarcazione da diporto è semiaffondata dopo essersi schiantata contro l’isolotto secondo una dinamica ancora al vaglio degli inquirenti. Stando ad una prima ipotesi, l’incidente sarebbe avvenuto mentre a bordo i passeggeri stavano riposando e mentre il governo del mezzo era stato affidato al pilota automatico. Sarebbe stata la erronea lettura data proprio dal supporto tecnico a portare lo Yacht sulla rotta della collisione a terra. Fortunatamente gli occupanti del mezzo nautico,3 persone, in navigazione dal porto di Frejus (Francia) verso Tropea. Sono riusciti a mettersi in salvo e lanciare la richiesta di soccorso. L’imbarcazione a vela, dalle acque antistanti l’isolotto di Vivara, lanciava, infatti, via radio un mayday, segnalando una falla sullo scafo. Dal foro il rapido afflusso delle acque stava allagando i locali a prua dell’unità rischiando di causarne l’affondamento. Il Sottufficiale d’ispezione del giorno, Sottocapo Np Salvatore Cassese, vista la gravità della situazione, attivava le procedure di emergenza S.A.R. (Search And Rescue) allertando la Motovedetta CP 807 della Guardia Costiera di Ischia. Su disposizione dell’Ufficio Circondariale Marittimo e con il coordinamento della Centrale Operativa della Capitaneria di Porto di Napoli, la motovedetta, al comando del Maresciallo Antonino Fiorentino, immediatamente mollava gli ormeggi e dirigeva verso l’imbarcazione in forte difficoltà. Mantenendo un costante contatto radio con l’imbarcazione in avaria la Guardia Costiera chiedeva all’equipaggio di lanciare un razzo rosso al fine di permettere una rapida localizzazione dell’unità in difficoltà. Una volta raggiunta, il personale della Guardia Costiera si portava a bordo per accertarsi sulle condizioni di salute dei naviganti. Questi ultimi a parte un ragionevole stato di agitazione, non risultavano preoccupanti. Vista l’ingente quantità d’acqua che l’unità continuava pericolosamente ad imbarcare a causa di una falla nella zona prodiera dello scafo, la motovedetta CP 807 procedeva ad affiancare l’unità e, tramite la pompa di esaurimento in dotazione, aspirava l’acqua presente nel locale di prua. Successivamente, continuando le operazioni di aspirazione dell’acqua per evitare l’affondamento dell’imbarcazione, il personale della motovedetta CP 807 procedeva a rimorchiare l’unità dirigendo a lento moto verso il vicino porto di Ischia. Dopo circa un’ora e mezza di navigazione si raggiungeva il porto assicurando in banchina l’unità che poco dopo veniva alata a secco per evitarne l’affondamento. Sono tuttora in corso, a cura del Comando della Guardia Costiera di Ischia le verifiche necessarie a stabilire le cause e le responsabilità dell’evento. Dopo il difficile salvataggio effettuato in mare dagli uomini della motovedetta, gli investigatori della Guardia Costiera su indicazione del sostituto procuratore del tribunale di Napoli hanno interrogato i passeggeri del battello che ha letteralmente “speronato” l’isolotto. Questi hanno ricostruito la dinamica dell'incidente e, secondo alcune indiscrezioni, avrebbero anche ribadito di essere certi che l’autopilota fosse inserito in modo corretto. Si è trattato di un maxi intervento condotto egregiamente e con maestria dal corpo scelto dell’ufficio circondariale marittimo ischitano che ricevuto l’SOS ha raggiunto il luogo dell’incidente riuscendo a portare in salvo i componenti dell’equipaggio con l’ausilio dei mezzi navali di servizio.
Solo gli idioti non hanno dubbi!
Ne sei sicuro?
Non ho alcun dubbio!
Ammiraglio di squadra
La capitana
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emmegi ha scritto:
Questa ve la posto paro paro. Considerate che Vivara non e' proprio uno scoglio. Sono 0,32Kmq e la sua sommita' arriva a 110 metri.

Ognuno tragga le proprie conclusioni


(da www.ilgolfo.it)
10/06 Vivara - La vela arrivava forte sicura, diretta, prendendolo in pieno come se non l’avesse visto. Sbattuta contro la parete rocciosa, lo scafo in frantumi, come se fosse scoppiata una bomba poteva andare peggio! Spaventati ma non feriti gli occupanti dell’imbarcazione. Lo scontro violento di uno barca a vela contro l’isolotto di Vivara alle prime luci di ieri nelle acque procidane in una giornata feriale e a un ora di traffico limitato, senza nebbia né vento, ............................................................................................. Questi hanno ricostruito la dinamica dell'incidente e, secondo alcune indiscrezioni, avrebbero anche ribadito di essere certi che l’autopilota fosse inserito in modo corretto. .........................


Sigh Confused Confused
Capitano di Corvetta
carlobarillari
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- 3/7
L'esperienza di migliaia di anni di navigazione ci dice che deve esserci sempre un uomo di guardia: qualche buon motivo ci sarà vero amici francesi? Felice
Ho venduto il mio vecchio Nova!
Capitano di Corvetta
emmegi (autore)
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- 4/7
Carlo, il problema e' che come tu ben saprai, quel tratto di mare e' molto frequentato. Di notte certo molto meno ma comunque da decine di lampare che stazionano molto vicine tra di loro. Prova a immaginare cosa sarebbe successo se la barca avesse speronato qualcuna di quelle.
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Capitano di Corvetta
carlobarillari
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emmegi ha scritto:
Carlo, il problema e' che come tu ben saprai, quel tratto di mare e' molto frequentato. Di notte certo molto meno ma comunque da decine di lampare che stazionano molto vicine tra di loro. Prova a immaginare cosa sarebbe successo se la barca avesse speronato qualcuna di quelle.

Motivo in piu per non affidare la propria vita e quella degli altri a uno strumento, non credi?
Ho venduto il mio vecchio Nova!
Capitano di Corvetta
emmegi (autore)
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- 6/7
Infatti era proprio questa la mia riflessione. In un tratto di mare che in particolari periodi e' piu' trafficato dell'autostrada del sole il 1° agosto e' da pazzi affidarsi all'elettronica. Di buono c'e' che non si e' fatto male nessuno. Ma poteva finire molto peggio
Solo gli idioti non hanno dubbi!
Ne sei sicuro?
Non ho alcun dubbio!
Ammiraglio di divisione
sella e lele
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- 7/7
il detto dice

chi dorme non piglia pesci

invece per loro

chi dorme prende scogli...
che il vento sia sempre in poppa!!!!!!
Sailornet