Quando a Bolsena nacquero i Top Gun

Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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Da poco trascorsa in sordina la ricorrenza del 4 novembre, approfitto per raccontare una curiosa realtà storica poco nota, travolta dagli eventi e dalla retorica della politica e della guerra.

Ne corso della 1^ GM, gli USA tentennanti sul farsi coinvolgere, mandarono molti “volontari” sia in Francia che in Italia. Non solo crocerossine e ambulanzieri resi famosi da Hemingway, ma anche un centinaio di piloti, guidati e comandati ad Fiorello La Guardia, fin dal 1917 si addestrarono in Italia.

A Foggia, sui Caproni ca.44, si addestrarono su apparecchi “terrestri” i piloti dell’esercito, per questo soprannominati “The Foggiani”
A Bolsena, presso la scuola di volo della Regia Marina, attiva dal 1917 al 1921, si addestrarono invece i piloti della US Navy ( i primi “top gun”), su idrovolanti che presumo essere Macchi M5. Brevettati, andarono a far base operativa a Porto Corsini (RA)
Quando a Bolsena nacquero i Top Gun

Dall’entrata in guerra degli USA, tutti gli americani furono inquadrati nel 332° Reggimento USA di stanza in Italia, quello famoso per aver avuto “l’unico americano caduto in combattimento”, il povero Caporale Charles Kell. Vittima dell’unico, magistrale, tanto eroico quanto inutile, assalto lanciato sul Tagliamento 4 ore prima dell’armistizio già noto.
Ma bastò loro per autofregiarsi del simbolo del Leone Marciano e a Woodrow Wilson per imporre la “sua” pace a spese nostre.

In realtà i piloti brevettati combatterono in equipaggi misti italo-americani, con capacità e valore, pagando il conseguente, pesante tributo di vite.
Ultime vittime USA tra i piloti, due “Foggiani”: il Ten. De Witt (MOVM) e il copilota Bahl (medaglia d’argento unitamente ai mitraglieri italiani Ten. Cutello e Cantarutti) caduti nei cieli di Vittorio Veneto, non prima di aver abbattuto 2 aerei della squadriglia austriaca che, isolati, li attaccò

Alla fine della guerra questi piloti, per i quali l’addestramento italiano risultò qualitativamente fondamentale, andarono a costituire il primo nucleo dell’aviazione di marina USA, mentre l’esercito USA volle senza meno acquistare 700 bombardieri Caproni.

Nel 1921 la base di bolsena fu chiusa, mentre in USA si testavano i primi appontaggi.

Gli americani, ripassando da lì 25 anni dopo, evidentemente con un malsano concetto del “fuoco d’artificio” festeggiarono la ricorrenza sganciando per errore 45 tonnellate di esplosivo in zona.
Con grande disappunto del mio bisnonno per i danni patiti!
Ma questo non impedì né a lui né ai paesani, a grave rischio personale, di tentare di dare aiuto a piloti alleati feriti o abbattuti.

Dimostrandosi più cavallereschi dei nobili cavalieri dell’aria

Di questa memoria storica, oggi resta il neonato club idrovolanti di bolsena.
Se qualcuno ne sa di più, racconti…..
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Corvetta
coma66
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L'aviazione era agli albori, l'esercito era un'istituzione molto conservatrice e scettica nei confronti di questa novità, di fatto non si capiva bene cosa potesse essere una aviazione, cosa potesse fare, piano piano molto piano ci si arrivò.
La tecnica aereonautica ed i velivoli italiani erano l'avanguardia della tecnica, i piloti invece venivano da ogni arma, non avevano divise dedicate ed ognuno si vestiva come voleva, Francesco baracca veniva dalla cavalleria.
Si consideravano una elite della elite, la creme dei combattenti al contrario degli arditi che spesso venivano erroneanmente considerati delinquenti prestati alla guerra.
Parlare di Wilson credo sarebbe fuori tema in questo forum......
homo sapiens non urinat in ventum
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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coma66 ha scritto:
Parlare di Wilson credo sarebbe fuori tema in questo forum......

Non ne varrebbe la pena. Nè di lui, nè di Sonnino o D'Annunzio.

Ma le storie, le ragioni, la vita, i sentimenti e i drammi vissuti da quegli uomini e donne, militari o civili, raccontati dai nostri bis e trisnonni, di ogni arma e nazione e le conseguenze da ciascuno patite, sono la migliore arma di riflessione, quando ci viene voglia di dire scemenze.

Ad esempio: l'equipaggio abbattuto era costituito da due mitraglieri italiani. Il primo non ne faceva parte, in quanto era in transito per assegnazione ad altra squadriglia. Mancando ancora una unità, il secondo, fuori servizio ma invitato a bordo dal primo, accettò. Perchè?
Il Caproni era in avaria e sarebbe dovuto rientrare, ma decise di proseguire comunque, trovandosi solo di fronta alla caccia avversari
Scelte fatte sul momento, che determinarono il fato di sei persone: i due Italiani, i due piloti austriaci da questi abbattuti e i due americani.

Anche il 332° patì molte perdite sia a causa di "normali" incidenti, ma anche nell'utilizzo in addestramento di armi.
Non conteggiate, quasi che una vita persa in retroguardia valesse meno.
La sua vera magistrale azione fu confondere e demoralizzare pesantemente il nemico con ardite manovre di marce e contromarce, al punto tale che gli austriaci li scambiarono per numerose nuove divisioni USA giunte al fronte.
Passare il Tagliamento quando il nemico ti grida che alle 15 ci sarà l'armistizio, mi pare un vezzo che il povero Kell pagò con la vita.
Infatti tutte le altre forze aspettarono.

Furono addestrati dagli Arditi, che certamente all'epoca non avevano pari.
Ragazzi giovanissimi che venivano lanciati ad espungnare munitissime trincee armati solo di due bombe ed un pugnale. Presumibilmente ben "pompati" dalla retorica del tempo.
Altissime le perdite tra le loro fila, che comunque contribuirono a evitare ben più elevate perdite tra le truppe ordinarie.
La cui storia è stata raccontata in forma politicizzata e, di volta in volta, di comodo.
Dimenticandosi che se addestri un leone a fare il cane da guardia, poi non ti devi lamentare se gira in cortile....

Ma questa è un'altra storia, che travolse la società di quell'epoca in cui, a causa delle stragi e dei patimenti, in tanti, forse in troppi, avevano le loro ottime ragioni per pretendere un qualcosa dal loro sacrificio.

La miopia di una politica incapace la risolse con la marcia su Roma.
Cosi, solo 25 anni dopo, gli USA volavano sui B29 e gli Italiani sul "Gobbo Maledetto"
Eppure il malcostume a Spese dello Stato era già ben presente durante la 1^ Guerra: fatture belliche gonfiate o pagate più volte, materiali scadentissimi, tenaglie che non tagliavano il filo spinato, ecc ecc.
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di divisione
Cesinho
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Sei sempre un tesoro infinito di storie ...grazie per condividerle
Lomac 500ok
Tohatsu 75 cv 2t carburatori
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<º))))>< <º))))>< <º))))><
Capitano di Corvetta
coma66
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Ragionare oggi per capire le dimaniche dell'epoca non è facile.....
In realtà c'era un odio assoluto verso il nemico, ma una forte umanità nell'uomo che riempiva quella divisa. Anche nelle montagne, si sparavano l'un l'altro appena uno metteva fuori la testa dal rifugio ma è capitato che si incontrassero mentre erano di vedetta facendo finta di nulla.
Il giorno dell'armistizio, due postazioni contrapposte che se ne erano fatte di tutti i colori, si incontrarono, o meglio, gli itliani tentarono una sortita per sorprenderli e dirgli che la guerra era finita, ci fu una scaramuccia e quando gli altri capirono e compresero la realtà, uscirono fuori e si abbracciarobno con quelli a cui fino a trenta secondi prima stavano sparando, tirarono fuori l'ultima dose di caffè vero che avevano tenuto per le grandi occasioni e bevettero il caffè insieme da buoni amici.
Eppure fino a due ore prima si erano uccisi nelle maniere piu feroci, provocando slavine, con i pugnali, con i cecchini, con le mazze ferrate.....
La stessa cosa accadde durante la battaglia di Vittorio veneto,. per i primi tre giorni, gli aviatori non si fermarono un attimo, decollo, azione di inseguimento e mitragliamento, atterraggio, rifornimento e ricominciare...7/8/9 missioni al giorno pe r martellare un nemico che nessuno dava per scontato di avere vinto.....
Come si fa a fare 8 missioni di fila per mitragliare uomini a terra e poi allentare la pressione perchè sembra che forse ci sarà l'armistizio?
Erano dei leoni, gente addestrata per uccidere il nemico che aveva fatto solo quello da tre anni a questa parte....
Qualcuno raccontò che i primi minuti dopo l'armistizio, ci fu un silenzio irreale, piu di uno disse? " e adesso, cosa facciamo?"
homo sapiens non urinat in ventum
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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Pericolosissime le azioni di mitragliamento aereo nelle trincee.

Per chi stava sotto e per chi stava sopra.
Francesco Baracca le pago con la vita.

Ma, al di là dell'epica, fondamentali per capire restano i milioni di storie nella Storia
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
1 Amore
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Quando ho letto questa storia, certamente curiosa e che ci lega di nuovo a Bolsena, ho subito fatto associazione di idee con le poche parole di mia mamma, che stava sotto le 45 tonnellate di bombe sganciate per errore su quel paesino di 30 case nel 1944.

Bambina di 8 anni, sfollata col fratellino di 6, tutta la famiglia a riparo dentro una grotta di tufo, non racconto mai di esplosioni o altre immagini devastanti.

La sua unica frase, mista di stupore, paura, incomprensione: "quando bombardarono"
E poi: "per fortuna gli americani se ne accorsero e le buttarono verso i campi". Commento rassicurante evidentemente inventato dai nonni e bisnonni per calmierare ulteriori paure dei più piccoli.

Poi trovai su internet un elenco di richiedenti i danni di guerra. Non una famiglia, tra tutti i parenti di quel piccolo paesino, mancava da quel triste elenco. Gli americani ci avevano preso, non benissimo, ma quanto bastava a far danni seri.

Allora ti rendi conto che sei fortunato.
Che se quel paesino si fosse chiamato Marzabotto o Boves, non saresti nemmeno esistito.
Che la pace, per noi ormai un diritto, in realtà è solo un breve intervallo nel film della storia.

Ma spero sempre che qualche gommonauta di zona abbia qualche aneddoto curioso da raccontare su questa sconosciuta scuola della Regia Marina e di come si viveva con gli Yankee nella terra dell'EST EST EST
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Sailornet