Come riconoscere principio di osmosi???? [pag. 2]

Tenente di Vascello
efisio
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- 11/26
GIMACI2007 ha scritto:
Prova a prendere il phon e puntalo sopra.Se vedi che esce acqua allora la carena è umida
altrimenti era solo acqua tra VTR e verniciatura...


Non ho verniciatura, c'è direttamente il gelcoat sulla carena.

Provo a riaprire i forellini sulla chiglia, tolgo le viti e scaldo tutto l'interno.
A questo punto quando credo che tutta la VTR sia asciutta la porto a fargli dare primer e antivegetativa.
Con un buon primer dovrebbe essere protetta, tanto non la tengo tutto l'anno in acqua.

Secondo me i forellini li ha fatti il vecchio proprietario per far scolare l'acqua! What u think
Sottotenente di Vascello
GIMACI2007
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- 12/26
io una prova col phon la farei (dall' esterno) e se c'è la VTR umida vedrai che il gelcoat (per verniciatura intendevo quello) tende a formare piccole bollicine.non insistere tanto su un unico punto, se c'è vien fuori subito.poi se vedi che non viene fuori niente allora sei a posto....e procedi come dici!
dal NOVAMARINE 430 YAMAHA TOP 700 a BOSTON WHALER REVENGE 19' yamaha y 150 cetoul
Tenente di Vascello
efisio
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- 13/26
grazie del consiglio!
se si vede qualcosa faccio una foto.
Tenente di Vascello
tenentesam1
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- 14/26
..... riagganciandomi al discorso di sardomar, da qul che so io, l'osmosi non è solo un discorso basato sul tipo di resine utilizzate, ma anche di come si utilizzano..... infatti, tempo a dietro, si facevano gli stampi delle carene dando poca attenzione alla temperatura e soprattutto all'umidità presente durante lo stampaggio, in aggiunta a questo, la possibilità di errore umano (degli operai) nell'eseguire gli stampi, preparerebbe la situazione giusta per la comparsa di osmosi.....quindi come ho già detto, una volta si calcolava poco la presenza di umidità, questo determinerebbe l'intrappolamento di umidità tra i vari strati di resina, in più una barca che è costantemente "a mollo" è più soggetta..... (ovviamente ciò che dico non è legge ma a parer di qualche operaio di cantiere è così....) Razz Razz Razz Razz
Sottotenente di Vascello
GIMACI2007
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- 15/26
Thumb Up
ed è per questo che per intervenire bisogna aspettare che la carena sia perfettamente asciutta
e che l' umidità dell' aria al momento degli interventi non superi certi valori altrimenti rischi
di buttar via un pacco di soldini Evil or Very Mad
lasciar perdere stufe di vario tipo e deumidificatori che tanto non risolvono il problema ma lo nascondono
e basta.
E' meglio aspettare il solleone estivo!
dal NOVAMARINE 430 YAMAHA TOP 700 a BOSTON WHALER REVENGE 19' yamaha y 150 cetoul
Sergente
miomare
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- 16/26
GIMACI2007 ha scritto:
Thumb Up
........E' meglio aspettare il solleone estivo!........


mai parole furono più sagge!
Inutile soffermarsi sulle caratteristiche del fenomeno osmosi, basta gironzolare un po' su internet per avere ogni tipo di ragguaglio in merito.
I siti dei maggiori fornitori di Antivegetative sono pieni di consigli e, alcuni descrivono in dettaglio le operazioni necessarie per eliminare questo fastidioso e, purtroppo, frequente problema.
GIMACI2007 ha fatto giustamente osservare che l'osmosi trova la sua origine proprio nei Cantieri dei costruttori.
L'utilizzo di resine poliestere ancora oggi largamente usato nella costruzione degli scafi per problemi di costo, unita alla necessità di mantenere elevati i ritmi di produzione portano i costruttori a non guardare "tanto per il sottile". I risultati poi li pagano dopo qualche anno gli sfortunati acquirenti (erga NOI!!).
Nel mondo della vela e dei "motocruisers" l'osmosi è un fenomeno molto frequente. La lunga permanenza in acqua degli scafi, tirati in secco annualmente soltanto per il tempo necessario per rifare carena, ingenera nell'opera viva, se originariamente mal realizzata, l'indesiderato processo.
Risolverlo da soli in quei casi è un po' più complesso data l'ampiezza delle superfici da trattare e la poca disponibilità dei "cantieri di rimessaggio" a farti effettuare il lavoro (che ti propongono loro!!). Ho detto complesso ma non impossibile.
La procedura è sempre più o meno la stessa, così come i prodotti utilizzati che possono variare di marca ma non di caratteristiche strutturali.
Sono convinto che in questo Forum la corretta procedura da seguire sia riportata in svariati post, in ogni caso provo a descrivere brevemente quello che ho sperimentato di persona, in passato, almeno un paio di volte con ottimi risultati.
Citazione:
Barca in secco, rimozione completa di tutto il gelcoat dell'opera viva tramite sabbiatura o flex e "mano di fata" oppure, per i più pazienti, raschietto a mano ed olio di gomito (molto!). Tutto questo con molta attenzione per non intaccare la VTR più del necessario se non dove la VTR è stata più aggredita dall'attacco acido dell'osmosi.
Finita l'operazione si procede ad una bella spazzolata della VTR così scoperta con brusca ed acqua calda, meglio ancora se si dispone di una idropulitrice. Serve a rimuovere dalla superficie ogni residuo di acido.
Poi la carena deve asciugare, ma asciugare bene!
Soluzioni ? una "gonna" attorno alla parte di VTR scoperta (vedi foto)
re: Come riconoscere principio di osmosi????

Poi ,se in ambiente chiuso, ci si può aiutare con delle stufe elettriche. Se all'aperto ragazzi, ebbene si!, per mia esperienza diretta posso affermare che ci vuole un'intera stagione estiva per avere ragione dell'umidità presente all'interno della struttura da trattare (esistono degli strumenti appositi [igrometri a contatto] per misurare l'umidità residua, sono abbastanza costosi ma potrebbero accorciare i tempi). Io me lo sono fatto prestare ma, alla fine, da maggio ho potuto riprendere il lavoro solo il successivo mese di settembre.
OK, allora, la carena è asciutta, a questo punto si stuccano con resina epossidica miscelata con microsfere (il mercato offre di tutto e di più al riguardo) i punti più intaccati, si carteggia con rotorbitale per ridare forma alla carena e, con la stessa resina epossidica usata per preparare lo "stucco", si tratta tutta la carena (a rullo o a pennello) un paio di volte.
E' un lavoro un po' fastidioso in quanto con il calore (siamo in estate seppure a fine stagione) la resina catalizza velocemente (è un bicomponente) pertanto ne va preparata un po' alla volta e si opera sulla carena " a settori".
A questo punto il nostro scafo è pronto per una ulteriore stuccatura di fino, sempre con lo stesso stucco usato in precedenza, una carteggiata finale poi la terza mano di epossidica pone termine (quasi) alle nostre fatiche.
Quasi, perchè resta ancora l'antivegetativa che andrà passata con gli stessi criteri con i quali viene applicata per la prima volta sul gelcoat. Una mano di aggrappante (primer) e poi tutta l'A.V. che vogliamo.

A descriverla sembra un'impresa faraonica, ma se si ha un minimo di manualità, mettendocisi con un po' d'impegno tutto risulta molto semplice e facilmente realizzabile.
Se tutte le operazioni sopradescritte fossero oggetto di " profondo turbamento", considerate la superficie da trattare di una piccola carena da semicabinato e confrontatela con quella di una barca a vela di 12 metri... Li sono veramente dolori!!
PANTA REI


Moody 39 Sloop - Volvo MD21A 60 hp +
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Sessa "Espace" - Johnson 737 (89) Johnson 5 hp (00)
https://www.webalice.it/miomare/
Tenente di Vascello
efisio
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- 17/26
Eccomi, è passato un pò di tempo ... ho lasciato asciugare la carena da settembre 2012, penso che ora sia asciutta.

Sono indeciso se eliminare tutto il gelcoat come da procedura standard oppure allargare le bolle fino a trovare materiale "duro" e "sano" d'oh! ?

Ho fatto qualche prova con la fresa tonda e ho visto che molte concavità sono piane di gelcoat sano. Ho l'impressione che siano i grateri di una vecchia osmosi già trattata.
Invece in altri concavità si presentano scure e basta toccarle per far saltare il sottilissimo strato di gelcoat rimasto.

Pensavo di insistere un po con la fresetta e pulire tutte le cavità, poi filler eposidico, acquastop Veneziani varie mani, primer epossidico e infine acrilica.

Posto qualche foto, grazie in anticipo se ci sono dei consigli

Cavità chiare molto dure anche con fresa
re: Come riconoscere principio di osmosi????



Cavità scure aperte con la fresetta
re: Come riconoscere principio di osmosi????



prua
re: Come riconoscere principio di osmosi????
Contrammiraglio
fabiox
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- 18/26
Se vuoi fare un lavoro che non dia poi problemi addensati un po di resina,anche poliestere,e rasa per benino il tutto,tando poi darai fondo epossidico e poliuretanica,e dovresti essere abbastanza protetto;io il fondo lo darei in almeno tre mani,poi vedi tu,e se riesci a dotarti di un compressore,anche solo da 25 litri,ancora meglio.
TUTTO VAL LA PENA D'ESSERE IMPARATO
Capitano di Fregata
dna
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- 20/26
Il lavoro descritto da miomare è la perfezione. Ma nel tuo caso anche io risolverei le bolle localmente, peró quelle nere allargale di più fino al sano.
Poi le stucchi tutte con stucco o resina addensata (quelle nere che aprirai di più meglio con stucco in fibra) e poi 3 mani di fondo epossidico.

In questo tuo caso le bolle sembrano proprio bolle d'aria intrappolate nel gelcoat non ben degassato o umido durante la laminazione.
A nuoto! Smile
Sailornet