Navigazione con cattivo tempo.. le vostre esperienze [pag. 4]

Capitano di Corvetta
jacksely (autore)
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- 31/73
roland ha scritto:
chiedendo ai creoli locali mi dicevano trattarsi di un "frangente" (ma e' una libera traduzione dal francese) L'onda non era piu alta di tre metri, ma era lunghissima e veloce. Non era il mostro che si vede nei films, ma ti assicuro che si capiva che era un muro d'acqua..
Dalle nostre parti solo una volta in navigazione da Trieste a Roma ma con un 16 metri, e dunque il forza 7 e' stato impressionante ma non pericoloso. Siamo riusciti a riparare ad Ancona ma senza niente di avventuroso da raccontare... buffo il rumore delle eliche che rallentavano sulla salita dell'onda, e la brusca accelerazione in discesa tipo to to to to to in salita e tototototototo in discesa... per il resto dai gas, leva gas, e tienila dritta, ma niente di che. In 25 minuti dalla formazione del mare grosso eravamo in porto a prendere il caffe'

jacksely ha scritto:


accidenti Roland, questa è una onda anomala e inaspettata ci potevi rimettere la pelle. Ma tempo cattivo lo hai mai preso con il gommone o con una barca dalle nostre parti?

Jacksely



eh eh eh.... mica male un muretto di 3 m ... è un bel muretto che cammina veloce.... il rallentare delle eliche la racconta lunga su quanti cavalli ci vogliono in caso di cattivo tempo... per non parlare dei consumi e degli eventuali rabbocchi..
Anche con il vecchio marlin, che di motori e cilindrata ne aveva un bel pò, si sentivano le salite a Capo Corso coll'onda lunga di poppa..e poi le discese ardite..come la canzone...

Jacksely Kid
ambiente e turistico ricettivo
Capitano di Fregata
adafkel
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- 32/73
mi sa che e' stata gettata parecchia carne al fuoco generalizzando un episodio,
si discute di un pezzo di costa che va dal promontorio di ripe alte fino a rio marina, vento da nord-ovest, raggiungo il promontorio di Ripe Alte e mi trovo a decidere che rotta seguire:

soluzione A seguire la rotta piu' corta, cioe' puntare sull'isola dei topi( non sono sicuro deil nome) quindi direzione nord-nord est quindi avere l'onda e il vento tra la prua e il mascone di sx oppure

soluzione B mantenere una distanza adeguata dal promontorio(non certo 40 metri) appena possibile dirigere la prua verso l'insenatura di Porto Azzurro per poi costeggiare fino a Rio Marina

scegliendo la soluzione B ho trovato un mare piu' tranquillo , il vento poteva anche essere piu' forte questo non posso saperlo(venti di ricaduta, ecc), il mare di sicuro era migliore perche a vedere le altre imbarcazioni al largo che saltavano e il mare che ho trovato tra Rio Marina e l'isolotto ( 1.5 - 2 mt) posso sbilanciarmi e dire che era piu' calmo. Quando mi sono staccato dal gruppetto sono arrivato all'isolotto con 10 minuti di vantaggio sui medesimi.

Suggerimento per Stik, metti nel gavone qualche cima in piu' ,servono sempre. io ho sempre un centinaio di metri di cima. Non voglio insegnarti niente, e' solo un mio punto di vista
mar-co 64, mercury 200 optimax, satellite 1500 doppio asse

Marco
Ammiraglio di squadra
roland
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- 33/73
In realta' ognuno di noi e' qui per insegnare dove puo' ed imparare dove puo... si chiama osmosi, e non e' quella che si forma in acqua...fine OT

adafkel ha scritto:


Suggerimento per Stik, metti nel gavone qualche cima in piu' ,servono sempre. io ho sempre un centinaio di metri di cima. Non voglio insegnarti niente, e' solo un mio punto di vista
Non ci sono rose sulla tomba del marinaio. Non ci sono gigli sulle onde. Quello che al marinaio spetta e' il battito d'ala del gabbiano ed il pianto dell'amata.
Contrammiraglio
stik58
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- 34/73
adafkel ha scritto:

Suggerimento per Stik, metti nel gavone qualche cima in piu' ,servono sempre. io ho sempre un centinaio di metri di cima. Non voglio insegnarti niente, e' solo un mio punto di vista


Thumb Up non sò se sommando la lunghezza di tutte le cime che ho il totale sia 100 m ma non sono lontano da quella misura. La cima dell'ancora è circa 40 m + 1.5 di catena da 8 mm poichè come saprai il "mio mar Adriatico" ha una profondità molto minore (massimo 20/22 m a 12 miglia).
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte
Capitano di Corvetta
jacksely (autore)
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- 35/73
Ha ragione Adafkel quando indica che si sta mettendo troppa carne al fuoco.

Per recuperare il senso di questo topic e generare quella utile "osmosi" richiamata da Roland vi chiederei di focalizzare l'attenzione sulla situazione in cui vi siete trovati e su quallo che avete fatto analizzando le reazioni del vostro natante e del vostro equipaggio. L'esperienza capitata ad uno di noi in una determinata zona di mare è utile agli altri che tale esperienza non hanno fatto. Qui diventa importante la replicabilità dell'esperienza e degli accorgimenti messi in atto. L'esempio più chiaro è quello che è venuto fuori parlando di ancoraggio e di quanta cima avere in barca (più possibile). Come anche il fare molta attenzione alla costa sottovento... Vi avrei potuto dire che una volta, per sbrogliare una cima nell'elica con un pò di onda, mi sono andato a "conficcare" con le mie "cornacce" dure sotto la poppa con il risultato di un bel bernoccolo sulla zucca... una banalità che in casi di tempo avverso si può trasformare in un incidente serio...
Ecco queste sono le piccole esperienze che secondo me possono essere utilissime...
Reazioni di barca e equipaggio, situazione generale, manovre necessarie, risultato conseguito.

Non so se quello che ho chiesto è sufficientemente chiaro. Finisco (per non tediarvi troppo) dicendo che i nostri cari gommoni metro più metro meno, 100 cv o 200 cv, sono tutti in grado di portarci a spasso anche molto lontano da riva o in stretti, canali, arcipelaghi che sono anche più pericolosi del mare aperto... pensiamo alle "bocche" oppure al canale d'otranto oppure al "velebit"... e che dire del quarnaro, del drin o dello stretto di piombino... e il dito della corsica, il golfo di squillace e capo palinuro??.. Per questo motivo una esperienza toccata a uno di noi sarà di grande utilità agli altri

Jacksely Kid
ambiente e turistico ricettivo
Sottotenente di Vascello
ombra
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- 36/73
A me è capitato molti anni fa in sardegna, ero con lo smontabile un asso 38 motorizzato evinrude 25 cv, come facevamo tutti i giorni partivamo da golfo aranci per andare in una caletta distante circa 20 minuti dal porto, arrivavamo la mattina e verso le prime ore del pomeriggio ripartivamo..... un giorno ci siamo addormentati sotto il sole e quando ci siamo svegliati si era alzato il mare ( molto mosso) onde circa 3 mt.
Il problema è stato uscire dalla caletta visto che per entrare entravamo a remi perchè vi erano degli scogli affioranti, ho tentato piu volte di usare i remi, superare gli scogli e poi andare a motore ma le onde ci rimandavano dentro, allora ho messo giu il motore aspettato l'onda e ho tentato di passarci sopra per evitare gli scogli.
Sentito un gran botto, avevo sbattuto il piede e l'elica sugli scogli, 1 pala rotta, una mezza rotta e un taglio sotto il gommone con conseguente imbarco acqua, ma comunque ero fuori ma in mezzo al mare piuttosto incavolato.
Ho incominciato a puntare verso il largo per prendere le onde di prua e non al traverso poi ho virato verso il porto tenendo le onde di poppa, nella virata mi son trovato tra 2 onde veramente alte (penso di almeno 2,5-3 mt) con mia moglie terrorizzata, per fortuna quel gommo era veramente un gran gommone e fatta una virata veloce siamo arrivati in porto con mia moglie che come una dannata svuotava con la sassuola il gommo.
In quelle condizioni avevamo giubetti indossati e salvagente pronto.

Però oggi, ripensandoci, era tosta superare quelle onde ma è stata una buona scuola per me.
Capitano di Fregata
prince
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- 37/73
scusatemi, forse bidone non è proprio il sostantivo giusto.
Io intendo un recipiente vuoto (anche una tanica di benzina di plastica) che tenga in orizzontale la cima fino al golfare
Nel caso di onda molto grande, la cima si stende facendo affondare leggermente la tanica e alzando la zavorra dal fondo.
In caso di difficoltà io ho già pronto il tutto visto che è il normale sistema che utilizzo nell'ancoraggio 8)
Capitano di Corvetta
jacksely (autore)
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- 38/73
prince ha scritto:
scusatemi, forse bidone non è proprio il sostantivo giusto.
Io intendo un recipiente vuoto (anche una tanica di benzina di plastica) che tenga in orizzontale la cima fino al golfare
Nel caso di onda molto grande, la cima si stende facendo affondare leggermente la tanica e alzando la zavorra dal fondo.
In caso di difficoltà io ho già pronto il tutto visto che è il normale sistema che utilizzo nell'ancoraggio 8)


E' un sistema sicuramente interessante, molto simile a un gavittello. Fino a che forza di mare lo hai sperimentato e con quale barca e fondale?

Jacksely Kid
ambiente e turistico ricettivo
Capitano di Fregata
prince
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- 39/73
non so dirti che forza di mare, di sicuro mantiene un'onda lunga di un paio di metri abbondanti.
Il problema è che non la mantengo io (e devo prendere la xamamina Sbellica Sbellica )
Il mio gommone è un 5.40 , ma faccio la stessa cosa con un'altra barca (che ho in società con altri amici) anche se con quest'ultima non ho esperienza di mare molto mosso perchè di solito me la filo prima UT

Il principio è semplice: si fa in modo che ci siano 4 o 5 metri di tolleranza durante il movimento della barca, e sull'ancora non agisce mai una forza tanto grande da pregiudicarne l'ancoraggio....
Saluti a tutti
Ammiraglio di squadra I.S.
fran
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- 40/73
E' proprio come avevo intuito nel mio precedente post wowoo.


Il concetto di tolleranza è giusto, ed è proprio quello che si sfrutta seguendo il consiglio dei vecchi marinai:

la lunghezza della cima deve essere almeno 7 volte la profondità del fondale.
In questo modo la catenaria è adeguatamente lunga, la cima è abbastanza lasca e l'ancora lavora bene.

Il problema sorge quando il fondale è abbastanza profondo, e quindi praticamente impossibile filare tutta quella cima: in un fondo di 30 metri, come nell'esempio riportato, si dovrebbero filare 200 m di cima, francamente impossibile. Ecco quindi che la proposta del bidone galleggiante assume la sua validità, in quanto permette di avere la stessa tolleranza con molta meno cima.



Grazie del suggerimento, Prince. Thumb Up





PS: in ingegneria meccanica la parola tolleranza ha un significato ben diverso, ma usata in questo contesto spiega bene il concetto. Smile



PPS @VanBob: suggerisco di inserire in questo stesso Forum due subforum, che racchiudano e sintetizzino le cose migliori fa fare (questo tipo di ancoraggio, per esempio) Thumb Up e le cose peggiori da evitare (vedi il salto del gommone in corsa) Shame on you nei riguardi della sicurezza in mare. In questo modo si avrebbe una grande visibilità ed immediatezza di consultazione degli argomenti chiave in materia di sicurezza. In alternativa si potrebbero taggare i 3d più interessanti in modo che rimangano nella prima pagina e non spariscano dopo pochi giorni nelle pagine successive.
Callegari Alcione 330 + WestBend 12
Artigiana Battelli 390 + Mariner 20
Callegari Ocean 46C + Top 700
Trident TX 550 + Yamaha F 100D
Mariner 620 speed + Yamaha F 100D
Nuova Jolly Prince 25' + Mercury 300 V8
Sailornet