Trasformare una open all'occorenza, in un cabin [pag. 4]

Capitano di Corvetta
freedomblu
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gsx1200 ha scritto:
x freedomblu: il programma è un banalissimo coreldraw è uno schizzo fatto in un minuto, fatto male alla c@@o di cane....


grazie, ma io in questo campo sono totalmente ignorante Embarassed , vedrò come funziona.
Tenente di Vascello
fongio
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Gsx1000
Se ho ben capito lo vuoi rigido, come ad esempio il VTR.
2 premesse:
1) la sagoma del bordo inferiore dipende dalla barca su cui va montato, quindi se è rigido quello che eventualmente farai tu vale solo per la tua e tutte quelle dello stesso modello.
2) immagino che non vorrai diventare un costruttore e quindi non vale la pena investire per modelli e stampi di pregio. Conseguentemente ti dovrai accontentare sulle finiture.
Ora diverse possibili strade.
In polistirolo. no, la VTR scioglie il polistirolo. Però in poliuretano si (forse è questo che intendevano gli altri) ... ma deve essere a cellula chiusa (es. cadorite). Puoi realizzare la sagoma non da blocco di poliuretano, ma da lastre di 1.5 cm circa. Poi stratifichi sopra. Poche mani per volta per non deformarlo. Poi ribalti tutto e stratifichi dentro. Nella stratificazione interna alla fine 1 mano di stuoia. Anche all'esterno, ma + sottile. Finisci il tutto con gelcoat miscelato a paraffina, altrimenti rimane appiccicoso. Hai fatto un sandwich. Unico limite è la finitura della superficie esterna, tutt'altro che lucida, ma è quasi antisdruciolo. Devi però avere ottima esperienza in VTR, altrimenti fai un casino.
Senza polistirolo.
Crea la sagoma con del truciolare nobilitato. Ha la finitura liscia. Poi lo usi come stampo se stratifichi all'interno, o come modello da stampi se stratifichi all'esterno, curando di scegliere bene le dimensioni in funzione dell'alternativa del lato di stratificazione. Prima di stratificare, distaccante in abbondanza e gelcoat. La stratificazione va studiata per dare la giusta rigidezza. Facendo un sapiente uso di poliuretano (quello apposta per sandwich, difficile da trovare) o di coremat e di irrigidimenti puoi fare una struttura molto robusta e che pesi poco.
Mi è difficile spiegare tutto senza scrivere un libro. Tutto questo, per chi ha esperienza in lavorazione del VTR (la mia risale a qualche decennio addietro) è facile, ma se non sei pratico con questi materiali temo che la probabilità di ottenere un buon risultato sia ridotta, e allora un buon tendalino di roba grossa opportunamente intelaiato forse è meglio. Ma non ci cammini sopra.
Ammiraglio di squadra
ropanda
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fongio ha scritto:
Gsx1000
Se ho ben capito lo vuoi rigido, come ad esempio il VTR.
2 premesse:
1) la sagoma del bordo inferiore dipende dalla barca su cui va montato, quindi se è rigido quello che eventualmente farai tu vale solo per la tua e tutte quelle dello stesso modello.
2) immagino che non vorrai diventare un costruttore e quindi non vale la pena investire per modelli e stampi di pregio. Conseguentemente ti dovrai accontentare sulle finiture.
Ora diverse possibili strade.
In polistirolo. no, la VTR scioglie il polistirolo. Però in poliuretano si (forse è questo che intendevano gli altri) ... ma deve essere a cellula chiusa (es. cadorite). Puoi realizzare la sagoma non da blocco di poliuretano, ma da lastre di 1.5 cm circa. Poi stratifichi sopra. Poche mani per volta per non deformarlo. Poi ribalti tutto e stratifichi dentro. Nella stratificazione interna alla fine 1 mano di stuoia. Anche all'esterno, ma + sottile. Finisci il tutto con gelcoat miscelato a paraffina, altrimenti rimane appiccicoso. Hai fatto un sandwich. Unico limite è la finitura della superficie esterna, tutt'altro che lucida, ma è quasi antisdruciolo. Devi però avere ottima esperienza in VTR, altrimenti fai un casino.
Senza polistirolo.
Crea la sagoma con del truciolare nobilitato. Ha la finitura liscia. Poi lo usi come stampo se stratifichi all'interno, o come modello da stampi se stratifichi all'esterno, curando di scegliere bene le dimensioni in funzione dell'alternativa del lato di stratificazione. Prima di stratificare, distaccante in abbondanza e gelcoat. La stratificazione va studiata per dare la giusta rigidezza. Facendo un sapiente uso di poliuretano (quello apposta per sandwich, difficile da trovare) o di coremat e di irrigidimenti puoi fare una struttura molto robusta e che pesi poco.
Mi è difficile spiegare tutto senza scrivere un libro. Tutto questo, per chi ha esperienza in lavorazione del VTR (la mia risale a qualche decennio addietro) è facile, ma se non sei pratico con questi materiali temo che la probabilità di ottenere un buon risultato sia ridotta, e allora un buon tendalino di roba grossa opportunamente intelaiato forse è meglio. Ma non ci cammini sopra.

ciao fongio
leggo adesso il tuo post
vedo che dai la immagine di una persona che sà di VTR.
mi spiace , che non ho potuto avere le tue opinioni, forse non hai letto qui
https://www.gommonauti.it/ptopic24072_sistemazione_barca_ropanda_iii_foto.html?start=60
poi , non so perche sconsigli il polistirolo, come base, il poliuretano e quasi introvabile in commercio (normale), e suplantato per il polistirolo.
ho imparato a isolare il polistirolo e la resina con la vernice ad acqua , quando il tutto e asciuto per separarli devi arrivare alla rottura.
tutta Ropanda III e fatta cosi.
attendo il tuo contributo , per quello che manca fare, so che mi sarà di molto aiuto.
saluto
Tenente di Vascello
fongio
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Ropanda, mi dispiace e sono molto mortificato per non aver letto prima il tuo topic. Ne ho letti molti e dove posso cerco di dare il mio contributo, ma dovendo dedicare qualche decina di ore al giorno anche al lavoro Evil or Very Mad qualcosa mi sfugge.
Effettivamente ho un bel po' di esperienza nella lavorazione del VTR perché mio padre, fino agli anni '90, aveva un'azienda artigianale che lo lavorava sia per applicazioni industriali, sia per la nautica.
pensa che a 9 o 10 anni il mio divertimento domenicale era andare in officina a stratificare la carrozzeria di una dune buggy che mio padre produceva per terzi. Su compositi e sandwich ci ho fatto anche la mia tesi di laurea in ingegneria, ... nel lontano 1987!.
Ora sono un po' arrugginito e poco aggiornato sugli ultimi materiali (non lo lavoro da + di 25 anni) ma avendo avuto l'occasione di frequentare un prestigiosissimo cantiere in Romagna, di cui non farò il nome, ho visto che non è cambiato gran ché da allora.
Tornando a noi, confermo ad entrambe, purtroppo tardivamente per ropanda, che il polistirolo non è adatto a quel tipo di applicazione perché a contatto con la resina può sciogliere, ma anche perchè non essendo quadrettato non consente di adottare certi accorgimenti che poi sotto vi descrivo. Però nel tuo caso hai trovato la soluzione per aggirare l'ostacolo e quindi ... il sandwich è fatto.
Il Poliuretano si trova in lastre nelle aziende distributrici di materili edili, ma anche lui non è adatto perché non è a cellula chiusa!! e nel tempo può assorbire acqua (difetto che mer contro non mi risulta avere il polistirolo ... o polistirene).
Oggi però esiste internet, e prima di risponderti ho fatto una breve ricerca.
Vi do 2 indirizzi internet. Tienete presente che per i sandwich il migliore in assoluto è quello quadrettato che vedrete. Il motivo è che con una lavorazione molto semplice che poi spiego, consente di ottenere un sandwich robustissimo e molto resistente alla delaminazione, che è lo scorrimento degli strati nell'unione tra l'anima (poliuretano) e gli strati esterni di VTR e rappresenta il tallone d'achille di una struttura sandwich unitamente alla resistenza allo schiacciamento perpendicolare alla superficie (camminamento).
Utilizzando il quadrettato, dovreste saturare le scanalature quadrettate su entrambe le facce con un impasto di resina fortemente caricata di microsfere cave di vetro. Per fortemente caricato intendo messe in quantità tale da rendere la resina praticamente un pasta simile allo stucco, ma che penetri dentro alle fessurine della quadrettatura (applicandolo con una spatola), che sono realizzate proprio per questo. Se non carichi abbastanza con microsfere, la resina ti cola da tutte le parti, poi quando catalizza si surriscalda e crepa (può anche andare in autoaccensione!!!), quindi carica!. Magari fai qualche prova prima su un pezzetto.
Una volta si utilizzavano anche dei fogli quadrettati di balsa per fare il sandwich. Erano molto più flessibile e facili da posare, ma avevano il grave inconveniente che se per qualche motivo ci si intrufolava dell'acqua (forellini passanti di fissaggio di attrezzature di coperta) marciva in pochi mesi ed il sandwich perdeva di consistenza.
Per spessori bassi (3 - 6 mm) il meglio è il coremat.
Ti /vi do dunque 2 riferimenti che ho trovato su internet cercando semplicemente "sandwich compositi nautica" con un motore di ricerca. Non intendo fare pubblicità a quelle aziende, che non conosco. Ovviamente esistono altre marche, ma intanto con queste vi fate un'idea. Ribadisco, utilizza preferibilmente il quadrettato. Quello non quadrettato va benissimo per longheroni e madieri.
https://www.marinline.it/catalogo.pdf. Il materiale è il "marinline core" alla fine del catalogo.
https://www.marinline.it/catalogo.pdf. il materiale è "espanso rigido quadrettato" e "termanto quadrettato".
Per le microsfere cave:
https://www.prochima.it/pages/microsfere.htm, il prodotto è il si-cel.

Il coremat in Italia è poco utilizzato, purtroppo, quindi farai fatica a trovarlo, ma per sandwich di piccolo spessore è eccezionale.
Mi spiace ancora per i suggerimento tardivo. Embarassed
Ammiraglio di squadra
ropanda
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Thumb Up
grazie
Sailornet