Sarà eccessiva una consolle con fibra di carbonio a vista?
Francesco79 (autore)
- 1/8
Così è come l'ho trovata:
così è come l'ho "modificata":
Se interessa quello che c'è in mezzo questo è un assaggio:
Per il servizio completo chiedo una promozione a chief engineer e magari vi faccio anche un tutorial
così è come l'ho "modificata":
Se interessa quello che c'è in mezzo questo è un assaggio:
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Everything should be made as simple as possible,but not simpler. (A.E.)
gommo 70
- 2/8
Spirgaci come si lavora il carbonio!
Bsc 46 Evinrude 70cv 2t
Francesco79 (autore)
- 3/8
sostanzialmente è come lavorare con il tessuto di vetro o kevlar, le uniche malizie da adottare sono per rendere il laminato esteticamente impeccabile senza dover ricorrere ad una successiva verniciatura a spruzzo con la poliuretanica bicomponente trasparente.
Io uso impregnare uno strato di tessuto di vetro da 50g/mq a vista che farà da strato protettivo trasparente al tessuto di carbonio sottostante poichè una volta indurito diventa completamente invisibile.
Inoltre questo strato serve a distribuire meglio l'epossidica sulla faccia a vista, evitando la formazione delle fastidiose bollicine, che non utilizzando un'autoclave o un sacco a vuoto o l'infusione di resina sono quasi inevitabili e andrebbero poi riempite con la poliuretanica a spruzzo.
Volendo però io farla fuori dal vaso, nella realizzazione di questa consolle ho omesso lo strato sopra citato, ottenendo comunque un buon risultato, pur avendo qualche microbollicina qua e la.
La consolle è composta da tessuti diversi, ha un core di compensato marino di spessore variabile rinforzato con montantini e traverse in massello da 2cm X 2 cm ed è stata utilizzata solo resina epossidica per realizzarla.
Le fibre che ho scelto per questo manufatto sono:
carbonio da 250g/mq
stuoia di vetro ortogonale da 500g/mq
roving diagonale di 45° da 220 g/mq
Il numero di pelli usate dipende dalla zona della consolle, nei punti di ancoraggio ed in quelli di maggiore sforzo la sezione resistente ha dimensioni che oserei definire gargantuesche, in linea con il principio ispiratore del progettista/costruttore: melius abundare quam deficere!(vedi discussioni precedenti su impianti elettrici).
Scusate ma adesso mi vado a guardare un film, continuo domani.
Buona serata.
Io uso impregnare uno strato di tessuto di vetro da 50g/mq a vista che farà da strato protettivo trasparente al tessuto di carbonio sottostante poichè una volta indurito diventa completamente invisibile.
Inoltre questo strato serve a distribuire meglio l'epossidica sulla faccia a vista, evitando la formazione delle fastidiose bollicine, che non utilizzando un'autoclave o un sacco a vuoto o l'infusione di resina sono quasi inevitabili e andrebbero poi riempite con la poliuretanica a spruzzo.
Volendo però io farla fuori dal vaso, nella realizzazione di questa consolle ho omesso lo strato sopra citato, ottenendo comunque un buon risultato, pur avendo qualche microbollicina qua e la.
La consolle è composta da tessuti diversi, ha un core di compensato marino di spessore variabile rinforzato con montantini e traverse in massello da 2cm X 2 cm ed è stata utilizzata solo resina epossidica per realizzarla.
Le fibre che ho scelto per questo manufatto sono:
carbonio da 250g/mq
stuoia di vetro ortogonale da 500g/mq
roving diagonale di 45° da 220 g/mq
Il numero di pelli usate dipende dalla zona della consolle, nei punti di ancoraggio ed in quelli di maggiore sforzo la sezione resistente ha dimensioni che oserei definire gargantuesche, in linea con il principio ispiratore del progettista/costruttore: melius abundare quam deficere!(vedi discussioni precedenti su impianti elettrici).
Scusate ma adesso mi vado a guardare un film, continuo domani.
Buona serata.
Everything should be made as simple as possible,but not simpler. (A.E.)
antoniot67
- 4/8
Bel lavoro Francesco,anche se personalmente avrei usato il vuoto per far evitare piu' mani di vernice,oppure altra soluzione per laminati piani poteva essere quella di stampo/controstampo e tanta pressione,se gli stampi sono lucidati a specchio ti esce fuori un laminato fantastico.
Francesco79 (autore)
- 5/8
non ci sei andato molto lontano Antonio, per le facce in carbonio a vista ho usato stampo controstampo (piani) e circa 100 kg tra ghisa, ferro e trapano a colonna!
Dovrei avere una foto anche di quello, solo che ho adottato un nuovo tipo di distaccante per avere la superficie perfettamente liscia senza dover usare la cera, un foglio di un avanzatissimo polimero plastico sviluppato dalla nasa.....
.... in pratica un sacco per materassi!
Comunque di vernice non ne ho usata nemmeno una goccia per il carbonio, il bianco è poliuretanica bicomponente, che sull'epossidica è come un vestitino bianco su una moretta bella abbronzata
Dovrei avere una foto anche di quello, solo che ho adottato un nuovo tipo di distaccante per avere la superficie perfettamente liscia senza dover usare la cera, un foglio di un avanzatissimo polimero plastico sviluppato dalla nasa.....
.... in pratica un sacco per materassi!
Comunque di vernice non ne ho usata nemmeno una goccia per il carbonio, il bianco è poliuretanica bicomponente, che sull'epossidica è come un vestitino bianco su una moretta bella abbronzata
Everything should be made as simple as possible,but not simpler. (A.E.)
antoniot67
- 6/8
Guarda come distaccanti ne ho usati almeno dieci tipi diversi,ma la mirror non si batte,sopratutto se la tiri a specchio su stampi con gelcoat, il PVA non e' male,basta una lavatina ed il pezzo e' pronto.
p.s. mi manca l'autoclave
p.s. mi manca l'autoclave
Francesco79 (autore)
- 7/8
Anche secondo me la cera non si batte come risultato finale senza post trattamento, ma quando hai a che fare con forme complesse e devi ottimizzare i tempi morti dello stampo , l'alcool polivinilico a spruzzo è il massimo, una leggera passata finale con platorello di lana e polish sul laminato ed ottieni lo stesso effetto specchio della cera.
Poi se devi verniciare il prodotto finito ,come hai già detto, basta una lavata in acqua e ti togli dai casini, mentre con la cera devi decerare e poi carteggiare con la 600 ad acqua, che menata!
P.S. non credevo esistessero 10 tipi di distaccanti diversi, io conosco ed uso solo cera (liquida o in pasta), alcool polivinilico (pva) e film plastici, ho sentito di quelli al teflon ma non li ho mai provati personalmente.
Poi se devi verniciare il prodotto finito ,come hai già detto, basta una lavata in acqua e ti togli dai casini, mentre con la cera devi decerare e poi carteggiare con la 600 ad acqua, che menata!
P.S. non credevo esistessero 10 tipi di distaccanti diversi, io conosco ed uso solo cera (liquida o in pasta), alcool polivinilico (pva) e film plastici, ho sentito di quelli al teflon ma non li ho mai provati personalmente.
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antoniot67
- 8/8
Scusami il ritardo,ti dico solo che una ditta di torino o giu' di li ,come distaccante usa cera per pavimenti !!!I migliori distaccanti li ho trovati in svizzera.
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