L'ennesimo scandalo italiano...

Ammiraglio di divisione
eagle (autore)
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- 1/21
Credo di non avere parole per commentare questa notizia.
L'ultimo baluardo rimasto della libertà di pensiero e di informazione, Internet, sta per essere attaccato da una legge senza senso con l'unico scopo di fare cassa...
Vorrei un commento del capo, immagino cosa mi dirà....
Copio ed incollo dal sito Punto Informatico (https://punto-informatico.it/p.aspx?i=2092327)

Il Governo vara la Internet Tax
Le dimensioni del siluro

Roma - Questa minaccia era proprio sfuggita agli occhi di Punto Informatico e, purtroppo, anche a quelli di molti altri. Ma non è sfuggita a Valentino Spataro, curatore di Civile.it, che in un editoriale appena pubblicato avverte tutti del siluro sparato dal Governo contro la rete in pieno agosto e approvato formalmente dal Consiglio dei ministri lo scorso 12 ottobre.

La novità è presto detta: qualsiasi attività web dovrà registrarsi al ROC, ossia al Registro degli operatori di Comunicazione, se il disegno di legge si tradurrà in una norma a tutti gli effetti. Registrazione che porta con sé burocrazia e procedure.

Il testo parte bene, spiega che "La disciplina prevista dalla presente legge in tema di editoria quotidiana, periodica e libraria ha per scopo la tutela e la promozione del principio del pluralismo dell'informazione affermato dall'articolo 21 della Costituzione e inteso come libertà di informare e diritto ad essere informati".
Bene, anche perché esplicita che si parla di editoria e non, ad esempio, di pubblicazioni spurie prive di intenti editoriali, come può esserlo un sito personale. Il problema, come osserva Spataro, è che poi il testo si contraddice quando va a definire cosa è un prodotto editoriale.

Una definizione che chi legge Punto Informatico da almeno qualche anno sa essere già oggi molto spinosa e che, con questo disegno governativo, assume nuovi inquietanti connotati:

"Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso" (art 2, comma 1).

Chi avesse ancora dei dubbi su cosa sia prodotto editoriale può leggere il comma seguente del medesimo articolo, che stabilisce cosa non è prodotto editoriale:

"Non costituiscono prodotti editoriali quelli destinati alla sola informazione aziendale, sia ad uso interno sia presso il pubblico".

Chi ritenesse che questa definizione non si applichi, per esempio, al proprio blog personale dove pubblica di quando in quando un post, dovrà ricredersi passando al comma successivo dell'articolo 2, il terzo comma, che recita:

La disciplina della presente legge non si applica ai prodotti discografici e audiovisivi.

Il Governo, nel redigere questo disegno di legge, non si è dimenticato, peraltro, dei prodotti editoriali integrativi o collaterali che sono quei prodotti, compresi quelli discografici o audiovisivi, che siano "diffusi unitamente al prodotto editoriale principale".

Rimarrebbe una scappatoia, quella delle pubblicazioni, on e off line, che sono sì di informazione o divulgazione, o formazione o intrattenimento, ma non sono a scopo di lucro. Rimarrebbe se solo il Governo non ci avesse pensato. Ed invece dedica alla cosa l'intero articolo 5:

"Per attività editoriale si intende ogni attività diretta alla realizzazione e distribuzione di prodotti editoriali, nonché alla relativa raccolta pubblicitaria. L'esercizio dell'attività editoriale può essere svolto anche in forma non imprenditoriale per finalità non lucrative".

Un paragrafo che dunque non lascia scampo ai "prodotti" non professionali, lasciando forse, ma è una questione accademica, un micro-spiraglio a chi non ottiene o non cerca pubblicità di sorta sulle proprie pubblicazioni.

Qualcuno potrebbe pensare che il solleone ad agosto abbia giocato brutti scherzi. In realtà all'articolo 7 viene raccontato il motivo del provvedimento. Con espresso riferimento a quanto pubblicato online, si spiega che l'iscrizione al ROC serve "anche ai fini delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa".

Senza contare la montagna di introiti extra che il Registro otterrebbe con questa manovra, ne consegue che la giustificazione che viene addotta a questo abominio nuovo provvedimento sia la necessità di tutelare dalla diffamazione. Come se fino ad oggi chiunque avesse avuto mano libera nel diffamare chiunque altro. Il che non è, tanto che più volte siti non professionali e altre pubblicazioni online, anche del tutto personali come dei blog, e anche senza alcuna finalità di lucro, si sono ritrovati coinvolti in un processo per diffamazione.

"Potessero, - conclude Spataro - chiederebbero la carta d'identità a chiunque parla in pubblico. Su internet il controllo è più facile. E imporre procedure burocratiche per l'apertura di un blog sarà il modo migliore per far finire l'internet Italiana".

Vista l'enormità di quanto sta producendo questo Governo, visto anche l'impegno profuso da Punto Informatico e da decine di migliaia di utenti negli anni scorsi per cercare di tenere lontani dalla rete i tentacoli del controllo editoriale tradizionale, mi sembra doveroso lasciar qui alcune righe.

Ci troviamo dinanzi ad un provvedimento che non andrà lontano. I suoi scopi sono altri, i primi articoli del testo sono scritti malissimo: verranno riscritti, è facile prevederlo, forse persino prima che il New York Times titoli qualcosa tipo "Italia nel Medioevo" come fece quando fu approvata la legge sulle staminali.

La dimensione macroscopica dell'errore del Governo è tale, e capace di nuocere alla rimanente parte del disegno di legge, che con un colpo di bianchetto verrà consegnato all'oblìo nel più rigoroso silenzio mediatico. Presto non ne sentiremo più parlare. È già successo, si può aver fiducia che accada di nuovo.
Il punto è, evidentemente, un altro.

Sopravvivere al numero di oggi di Punto Informatico non è facile, richiede quella stessa capacità di controllo di quando si versano le imposte nelle mani della casta perché ci faccia ciò che crede: c'è Marco Calamari che fa il punto su come le diverse leggi sulla pedopornografia negli ultimi 8-10 anni abbiano provocato una compressione delle libertà individuali, c'è Valentino Spataro che spiega a tutti come sia capitato che il Governo abbia imposto una tassa (e una serie di procedure) in capo a qualunque pubblicazione online di qualsiasi genere anche senza finalità di lucro, e c'è Francesco Rutelli che fa sapere, vivaddio, di non poterne più, lui, di Italia.it.

Come dicevo, sopravvivere è difficile. In un solo giorno vengono condensati i risultati di fallimenti plateali e costosi, sia in termini economici che di libertà individuali, nati dalla ostinata ignoranza di chi alberga nella stanza dei bottoni, ignoranza almeno riguardo alle cose della rete, volendoci limitare a quelle.

Quando andavo a scuola e sbagliavo una frase importante in una versione di greco, il mio insegnante non mancava mai di metterci sotto due righe a penna con due o persino tre "x rosse", e di conseguenza abbassava in modo sostanziale il voto finale che assegnava alla mia traduzione. Non contento, le correzioni si eseguivano sempre tutti insieme pubblicamente, ognuno cosciente e informato degli errori degli altri.

Nel caso del Governo, una penna rossa riscriverà quegli articoli ma nessun brutto voto verrà emesso. Chi è riuscito a scrivere quegli obbrobri non dovrà ammettere il proprio errore, né sarà chiamato a risponderne. Il Consiglio dei ministri che ha letto e approvato quel testo non verrà certo messo in croce per l'irresponsabilità dimostrata e l'allarme inutilmente causato. Nessuno dirà nulla a quegli esponenti governativi che parlano di riforma eccellente.

Così vanno le cose in Italia. L'unica speranza è che noi si possa continuare a raccontarle. Passi l'essere italiani, ma non ci ridurremo certo ad agire come omertosi pattalorrinchiti.

Paolo De Andreis
il blog di pda
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Civis Romanus sum
Comune di 1° Classe
tritone
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- 2/21
Ciao sono appena arrivato, e come benvenuto ho trovato questa sconcertante notizia (ho un sito informativo anch'io..).
Il Governo sta proprio perdendo il lume della ragione.. e l'ho anche votato..


Crying or Very sad
Utente allontanato
Dolcenera
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- 3/21
Insomma, smettiamola di girarci intorno... E' una leggina ad hoc per spegnere il Blog di Beppe grillo...

Evidentemente fa più paura di quanto non vogliano ammettere..
Essere gommonauti non è un buon motivo per non voler vedere oltre il golfare di prua
Capitano di Corvetta
fisherman1
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- 4/21
Dolcenera ha scritto:
Insomma, smettiamola di girarci intorno... E' una leggina ad hoc per spegnere il Blog di Beppe grillo...

Evidentemente fa più paura di quanto non vogliano ammettere..

Quoto al 100 %, ma forse più che avere solo paura di grillo non vogliono che tale uso prolifichi come spesso succede in italia
BWA Sixone Selva(yamaha) 40/60 4 tempi
Cagliari
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VanBob
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- 5/21
Il bello è che non credo che vi saranno difficoltà a farla passare, rossi o neri entrambi temono la libera divulgazione del pensiero, specie se proviene da fonti autorevoli tipo il blog di Beppe grillo.

Però siamo obbiettivi, dopo la migrazione dei ".it" in ".com" o quale di essi, magari anche il bellissimo ".io", e il trasferimento dei dati su server esteri non gli rimarrà molto altro da fare se non la vera censura coinvolgendo i provider della connettività. Non credo realisticamente possibile zittire le libere voci.
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Utente allontanato
Dolcenera
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- 6/21
Vorrà dire che useremo server russi o congolesi come i siti degli hacker..
Essere gommonauti non è un buon motivo per non voler vedere oltre il golfare di prua
Capitano di Corvetta
spiros
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- 7/21
Mi sento profondamente deluso . Peccato...
Ammiraglio di divisione
mavala
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- 8/21
...sta a vedere che mi toccherà mettere su un server russo pure il blog di mia figlia...

che vomito, fatto da questi è ancora peggio che fatto da quegl'altri.... altro che casta, qui è M. pura
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Ex Zar 61 - Zar 53 - Zar 47
Capitano di Corvetta
flsvm
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- 9/21
mavala ha scritto:
...sta a vedere che mi toccherà mettere su un server russo pure il blog di mia figlia...

che vomito, fatto da questi è ancora peggio che fatto da quegl'altri.... altro che casta, qui è M. pura


quoto
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Comune di 1° Classe
ricmarvir
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- 10/21
...fino a quando non scenderemo in piazza faranno come gli pare... la situazione a parte internet è grave...
come mantenere una barca o hobby nautico quando a mala pena si arriva a fine mese?
...^^...
Sailornet