Velocità critica. Ne avete mai sentito parlare?
Chaparral2335 (autore)
- 1/5
Ecco cosa ho trovato su Wikipedia, non ne avevo mai sentito parlare, voi cosa ne dite? È corretto oppure, come al solito è da prendere con le "pinze"?
Gli scafi dislocanti infatti, raggiunta una certa velocità detta velocità critica, iniziano a creare dei vortici che provocano forte resistenza idrodinamica, non permettendo di accelerare ulteriormente se non con un enorme dispendio di energia.
La velocità critica in nodi è data dalla radice quadrata della lunghezza immersa dello scafo in piedi per un coefficiente compreso tra 1,3 e 1,4.
Considerando che le navi più grandi non superano in genere i 300 m di lunghezza, praticamente nessuna nave che non sia in grado di planare può superare i 40 nodi circa.
Fornendo un'adeguata quantità di energia però, una volta raggiunta una velocità pari a circa 1,5 o 2 volte la velocità critica (dipende dal peso e dalla forma dello scafo), la nave (purché abbia uno scafo predisposto, altrimenti la stabilità è troppo bassa) inizia a planare e può raggiungere velocità molto superiori: l'aliscafo, il windsurf e molti motoscafi possono planare sull'acqua.
Le barche a vela possono planare solo in condizioni di forte vento in poppa (da dietro) e qualche onda, altrimenti difficilmente superano i 10 nodi
Gli scafi dislocanti infatti, raggiunta una certa velocità detta velocità critica, iniziano a creare dei vortici che provocano forte resistenza idrodinamica, non permettendo di accelerare ulteriormente se non con un enorme dispendio di energia.
La velocità critica in nodi è data dalla radice quadrata della lunghezza immersa dello scafo in piedi per un coefficiente compreso tra 1,3 e 1,4.
Considerando che le navi più grandi non superano in genere i 300 m di lunghezza, praticamente nessuna nave che non sia in grado di planare può superare i 40 nodi circa.
Fornendo un'adeguata quantità di energia però, una volta raggiunta una velocità pari a circa 1,5 o 2 volte la velocità critica (dipende dal peso e dalla forma dello scafo), la nave (purché abbia uno scafo predisposto, altrimenti la stabilità è troppo bassa) inizia a planare e può raggiungere velocità molto superiori: l'aliscafo, il windsurf e molti motoscafi possono planare sull'acqua.
Le barche a vela possono planare solo in condizioni di forte vento in poppa (da dietro) e qualche onda, altrimenti difficilmente superano i 10 nodi
Lorenzo
Insegnante di navigazione e meccanica
Pilota tesserato FIM
Istruttore di motonautica
Marshall M100 prima serie
Mercury elpto 2 tempi 105 cavalli circa
Eliche apollo 21p ballistic 24p
Carrello satellite 1000
Insegnante di navigazione e meccanica
Pilota tesserato FIM
Istruttore di motonautica
Marshall M100 prima serie
Mercury elpto 2 tempi 105 cavalli circa
Eliche apollo 21p ballistic 24p
Carrello satellite 1000
Riky 90
- 2/5
Qualcosa è giusto e qualcosa è sbagliato.
Inoltre, le barche a vela raggiungono tranquillamente i 10 nodi e li superano ormai tranquillamente. Io stesso ho raggiunto i 16.
Inoltre, le barche a vela raggiungono tranquillamente i 10 nodi e li superano ormai tranquillamente. Io stesso ho raggiunto i 16.
Non sono Riky ma sono Paolo, il babbo!
maxtitti
1
- 3/5
La conosco io, ........e' quando metto a tavoletta la mia barca, comincia a vibra' tutta, fa' un rumoraccio assordante e un fumo nero che sembra Cernobil..... ecco questa è la "velocita' critica"...... perche' se non rallento salta tutto...Booommmm
Scusa stavo scherzando.
Scusa stavo scherzando.
Max74
- 4/5
Chaparral2335 ha scritto:Ecco cosa ho trovato su Wikipedia, non ne avevo mai sentito parlare, voi cosa ne dite? È corretto oppure, come al solito è da prendere con le "pinze"?
Gli scafi dislocanti infatti, raggiunta una certa velocità detta velocità critica, iniziano a creare dei vortici che provocano forte resistenza idrodinamica, non permettendo di accelerare ulteriormente se non con un enorme dispendio di energia.
La velocità critica in nodi è data dalla radice quadrata della lunghezza immersa dello scafo in piedi per un coefficiente compreso tra 1,3 e 1,4.
Considerando che le navi più grandi non superano in genere i 300 m di lunghezza, praticamente nessuna nave che non sia in grado di planare può superare i 40 nodi circa.
Fornendo un'adeguata quantità di energia però, una volta raggiunta una velocità pari a circa 1,5 o 2 volte la velocità critica (dipende dal peso e dalla forma dello scafo), la nave (purché abbia uno scafo predisposto, altrimenti la stabilità è troppo bassa) inizia a planare e può raggiungere velocità molto superiori: l'aliscafo, il windsurf e molti motoscafi possono planare sull'acqua.
Le barche a vela possono planare solo in condizioni di forte vento in poppa (da dietro) e qualche onda, altrimenti difficilmente superano i 10 nodi
Mi piacerebbe vedere una petroliera di 300mt di lunghezza che per poter planare deve raggiungere gli 80 nodi....
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
lucky.91
- 5/5
maxtitti ha scritto:La conosco io, ........e' quando metto a tavoletta la mia barca, comincia a vibra' tutta, fa' un rumoraccio assordante e un fumo nero che sembra Cernobil..... ecco questa è la "velocita' critica"...... perche' se non rallento salta tutto...Booommmm
Scusa stavo scherzando.
Mi sono messo a ridere da solo come uno scemo davanti al pc.
Bellissima!!!
ciao
Luciano
Luciano - classe '74
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