Olocausto, la percezione del dolore [pag. 3]

Capitano di Corvetta
aliu (autore)
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- 21/28
È accaduto, accade ed accadrà.
Penso agli armeni e a boco aram, ma i nazisti lo hanno fatto in un modo talmente....non mi viene la parola, forse non esiste
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Yatar1963
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- 22/28
Vorrei chiarire il termine "amnesia" che ho usato prima
Questi fenomeni di inumana criminalità ci vengono spesso presentati sotto forma di persecuzione gratuita.

Si pone l'accento su fatti ed episodi indicibili ed indegni dell'uomo
Si pone l'accento più su alcuni e meno su altri: ad esempio nessuno che ricordi il genocidio Curdo dei primi del 900, che, anzi, ha fatto anche fatica ad essere riconosciuto come tale dall'ONU

Ma non si spiega mai cosa realmente li scateni, cioè la ragione economica
Discriminare, privare di ogni diritto e brutalmente sopprimere una parte di popolazione vuol dire creare dei vuoti che verranno riempiti a beneficio di altri, appropriarsi di ricchezze e risorse altrimenti sovrane, ecc ecc

Ma per riuscirci è necessario procurarsi un gran numero di carnefici e fiancheggiatori cui, possibilmente, è bene non spiegare la questione: la diversità religiosa o la razza sono un ottimo catalizzatore.
Se non lo sono abbastanza le si inventa di sana pianta come fu per "l'arianesimo", teorie nelle quali anche i veri fanatici della prima ora possono cullarsi e dare un senso alla loro criminalità congenita.

Ma alla fine e solo una scusa ed una facile tecnica per trasformare in bruto criminale il vicino di casa. Per liberare facilmente l'uomo nero che è dentro ciascuno di noi.
O per legittimare l'agire di un freddo burocrate che persegue senza rimorsi la sua orrenda, efficace contabilità

Aiuterebbe capire che nella ex Yugoslavia non si sono solo scannati in quanto cattolici, ortodossi e musulmani
Capire e conoscere la strategia e le soluzioni economiche della Germania pre bellica aiuterebbe

Capiremmo allora che ciò che è successo può risuccedere anche domani e magari anche in casa nostra
E che la memoria non è servita a nulla
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Corvetta
aliu (autore)
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- 23/28
Yatar viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda, mi ritrovo su tutto quel che dici tranne che sull'ultima frase
" la memoria non è servita a nulla"

Tutti i totalitarismi sfruttano la memoria a loro conveniente, censurando tutto il resto.
Per essere liberi dobbiamo essere critici, confrontarci, sapere tutte le versioni ed i vari punti di vista. Tutte cose che i totalitarismi
( religiosi, politici, economici ) soffocano.

Credo che la memoria, la Storia, quella con la S, servano sempre.

Credo che l' umanità che traspira da questo forum, sia veramente il meglio tra quello che la natura ha creato, qui siamo su un isola felice.
Se nel resto del mondo ci fosse una tale percentuale di " qualità ", vivremo in un mondo sicuramente migliore.

Con affetto
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Capitano di Vascello
yanez323
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- 24/28
Yatar1963 ha scritto:
Ma per riuscirci è necessario procurarsi un gran numero di carnefici e fiancheggiatori cui, possibilmente, è bene non spiegare la questione: la diversità religiosa o la razza sono un ottimo catalizzatore. Capire e conoscere la strategia e le soluzioni economiche della Germania pre bellica aiuterebbe Capiremmo allora ciò che è successo può risuccedere anche domani e magari anche in casa nostra.E che la memoria non è servita a nulla

Quoto senza riserve tutto il post di Yatar, con il solo rammarico di non poter attribuire un karma.
Credo che andrebbe riletto il libro "Se questo è un uomo" di Primo Levi, assieme a "Tu passerai per il camino" di Vincenzo Pappalettera, forse meno noti ed intimisti del "Diario di Anna Frank" ma capaci di dare un'immagine più ampia di come si sia potuto organizzare un genocidio di tale portata . Del libro di Levi sono stato toccato anche dal senso di colpa dell'autore di essere sopravvissuto e della sua vergogna, lui vittima, di appartenere al genere umano capace di tali efferatezze. I primi due libri li lessi nei primissimi anni del liceo su consiglio di un Padre Gesuita dell'Istituto nel quale ho studiato, con l'esortazione a rifletterci e stamparmeli bene nella memoria.
Oggi, se ce n'è ancora il ricordo, lo si deve al fatto che anche noi ne siamo toccati, come gran parte delle popolazioni dell'Europa, mentre quasi nulla sappiamo, o meglio ci colpiscono, altri genocidi più vicini nel tempo ed altrettanto tragici. Si va dai 250.000 civili nella ex Jugoslavia non più di venticinque anni fa, ai due milioni di morti in Cambogia ad opera dei Khmer Rossi del regime di Pol Pot .
In proposito su quest'ultimo mi per metto di segnalarvi il film "Urla del silenzio", del 1984 che potreste trovare anche in streaming. A suo tempo mi commosse profondamente.
Le considerazioni di Yatar sulle motivazioni di ciò che è successo e sul fatto che possa succedere ancora, sono quanto mai pertinenti e vere. Basta pensare a quanto poco ci voglia a trasformare ognuno di noi nell'uomo nero, toccando i punti giusti e il più piccolo interesse di bottega.
In questi ultimi tempi sono testimone di alcuni fatti paradossali : l'UNHACR (United Nations High Commissioner for Refugees) utilizza per esaminare i richiedenti asilo dei modelli messi a punto in Norvegia e Svezia. Si tratta di modelli basti su un parossistico "politically correct", totalmente idiota, tanto che sono in gran parte materialmente impossibili da seguire. Ovviamente sono stati messi a punto in tempi in cui non c'erano i problemi che ci sono oggi visto che sono proprio gli autori che stanno mettendo a punto sistemi di rimpatrio in massa di persone che sono state il modello teorico del loro pensiero. Dimenticavo, tra le direttive ce n'è più di qualcuna che richiede di valutare tassativamente che i profughi abbiano condizioni di vita primarie sicure e dignitose nel loro Paese d'origine, dove una vita umana vale meno di un mozzicone di sigaretta, e la riduzione in schiavitù per debiti è la consuetudine.
A suo tempo teorizzare l'amore fraterno per tutti è stato facile, ma oggi che si mette a rischio il proprio un sereno sistema di vita si è pronti a rimangiarsi tutto. Potrebbe essere il primo passo di un lungo percorso in cui la memoria di ciò che è stato non servirà a nulla.
Un'ultima considerazione strettamente personale: forse con tutti i nostri difetti noi Italiani, pur poco "Politically correct", non siamo di sicuro i peggiori...anzi!
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 25/28
Voglio precisare che anche a mio parere la memoria serve eccome, ma è efficace solo se il "cosa e come" è abbinato al "perché"

Suggerisco un altro libro: l'Obelisco Nero di Erich Maria Remarque, che narra della crisi economica della Germania di Weimar, dove le paghe venivano erogate al mattino ed alla sera, per quanto era alta l'inflazione, causata questa dall'enorme debito di guerra gravante sui Tedeschi.
Il libro si chiude nei primissimi anni 30 con l'azienda del protagonista che vende questo obelisco in giacenza da anni, simbolo della fine della crisi e della rinascita.
Come fecero????

Tra le cause, la principale fu che il nazismo, non disponendo di riserve auree, emise marchi garantiti dal patrimonio statale (oggi la chiameremmo cartolarizzazione) trasformando di fatto il marco in una cambiale non convertibile in altra valuta e utilizzò questi "marchi" per finanziare l'industria e le opere pubbliche.
Il marco/cambiale assunse un ruolo dominate poiché costringeva ogni esportatore verso la Germania a farsi pagare in prodotti tedeschi, incrementando quindi la produttività (Rockfeller fu poi processato per questo). Nessun tedesco invece portava all'incasso la cambiale poiché pagava pure un interesse.

Le cambiali si devono pagare o prima o poi, soprattutto se ne emetti troppe per riarmarti, ma utilizzarono il "tempo di scadenza" per insinuare teorie criminali e di comodo nei confronti di un'opinione pubblica in cui era forte il consenso sociale dato da un rinnovato, per quanto modesto, benessere.
Poiché anche i perseguitati contribuivano all'economia del paese, furono abbastanza astuti da lasciargli continuare a fare i loro affari, almeno fino a quando la cambiale doveva essere pagata. Il resto lo conosciamo

Nel 1938 tutte le statistiche economiche della Germania erano migliorate di decine di punti percentuali, suscitando ammirazione e stupore in tutte le potenze straniere.
Se capitasse a noi, sposteremmo il Natale al giorno del compleanno di Renzi o del Berlusca... Immaginiamoci la fiducia cieca e di comodo della popolazione dell'epoca.

L'ho fatta breve, ma chi vuole può approfondire sul web, utilizzando le dovute accortezze perché su questo tema si trova di tutto e il contrario di tutto ed è indispensabile giungere ad una sintesi storica concreta.

50 anni dopo Idi Amin Dada, signore criminale dell'Uganda, provò a fare la stessa cosa, ma commise l'errore di espellere all'improvviso tutti i non Ugandesi col risultato che l'economia crollò e poco dopo anche lui. Idem quel criminale di Pol Pot che invece intendeva distruggere la base culturale di un popolo.

Ora se domattina qualcuno decidesse (es.) che gli avvocati Molisani operanti in Val D'Aosta sono tutti azzeccacarbugli corruttori, mafiosi ed evasori, da cacciare immantinente e privarli di ogni bene, e magari ci spiegasse dati scientifici alla mano che sono riconoscibili dal sopracciglio folto, siamo così sicuri che lo manderemmo aff*****o subito come merita o che invece qualcuno sposi questa tesi, magari cominciando dagli avvocati disoccupati.....?
Poi passiamo al commercialista e arriviamo al pizzicagnolo, ecc ecc

La memoria da sola non basta....
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Corvetta
aliu (autore)
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- 26/28
grande yatar, credo tu sia un giornalista o un avvocato.

A proposito dei bellissimi libri che avete citato ( l'obelisco nero non l'ho letto ) , vi dirò quelli che mi hanno più colpito:

"Con dio e con il fuhrer" di karlheinz Deschner. Per le crociate di cui si parlava prima e le responsabilità della chiesa.

"Storia della seconda guerra mondiale" di Cartier. Grande opera di un autore francese che non da alibi alla sua patria e non pretende ( come molti francesi ) di aver vinto la guerra.

"Volevo solo averti accanto". Non ricordo l'autore ma un bellissimo romanzo, molto emozionante.

Ciao
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Yatar1963
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- 27/28
aliu ha scritto:
grande yatar, credo tu sia un giornalista o un avvocato.

Sbellica Sbellica Sbellica
No no, al massimo potrei fare il giornalaio

Mi piace ogni tanto cercar di capire e, per capire meglio, vado a leggermi le posizioni più estreme ed opposte
Trovo così lodi e critiche di una parte e dell'altra e che di solito (quando c'è la politica o l'ideologia di mezzo) sono diametralmente opposte
Incrociando lodi dell'uno con le critiche dell'altro e viceversa, poi farti almeno un'idea se non della verità, almeno della realtà
Si comprende che sul tema dell'economia tedesca dal 1919 al 1939 è difficilissimo trovarne di asettiche in senso Storico con la S maiuscola (soprattutto dal 1933) perché presuppongono l'ammissione di colpe che non appartengono solo ai perdenti

La cultura popolare sa che i Tedeschi hanno terrore dell'inflazione perché a inizio 1923 1 dollaro valeva 14 marchi ed alla fine del 1923 ne valeva 4.300.000.000.
Questo a causa dell'enorme debito di guerra che doveva essere pagato in denaro e materie prime (praticamente tutte)
Ma non ha ancora capito come ne uscirono.
Come fecero a riarmarsi in modo formidabile mancando di materie prime che dovevano acquistare all'estero?

Lo fecero con un gioco assai complesso: contadini legati per sempre alla terra, artigianato e piccola impresa distrutti, diritti sindacali e del lavoro azzerati, donne espulse dal mondo del lavoro, rinascita delegata ai grandi industriali che lo stato finanziava con il marco/cambiale. Finche durò questa specie di "schema Ponzi" le cose giravano.

Finchè nel 1935 Hitler stabili che il suolo tedesco non poteva nutrire tutti, quindi bisognava essere di meno.......
Eppure per chi fino a pochi anni prima faceva fatica a reperire una patata, a chi non aveva assistenza sociale perché nel 1930 bisognava perseguire il "pareggio di bilancio" il 1938 sembrò comunque un miracolo
E anche grandi economisti insospettabili contemporanei ci cascarono

Memoria quindi, ma consapevole. Per capire le cose prima che accadano
Ora... guardiamo i giorni nostri e dimmi se nl mio racconto non cominci a vederci qualcosa di affine....
Ma soprattutto se, avendone orrore e timore, cominciamo a porci domande e a prevenire
Perché certi orrori non si possono combattere "dopo"
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Corvetta
aliu (autore)
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- 28/28
Piano piano anche i vincitori dovranno ammettere le loro colpe, come le ha ammesse il vaticano.
Dici bene yatar, la Germania con la resa della prima grande guerra fu umiliata; militarmente, economicamente, moralmente, e questo permise la crescita di quei sentimenti che Hitler seppe sfruttare molto bene.
E' rappresentativo di ciò il fatto che la resa della Francia, quasi 30 anni dopo, fu firmata nello stesso treno ubicato nel medesimo luogo.

Eh si, yatar, bisognerebbe analizzarlo bene quel periodo, come fece la Germania a risollevarsi a quelle pesantissime condizioni?
Il territorio della Rurh, il più ricco di materie prime, le era stato sottratto.

E come ha fatto dopo, in tempi più recenti, a risollevarsi da quella distruzione, smembrata e divisa, per 40 anni.
Poi crollò il muro, si prese la parte est, quella povera, e adottò l'incredibile strategia di dargli la stessa moneta, lo stesso cambio.
Invece di fallire, dopo 20 anni è ritornata ad essere la più forte

E si che si dovrebbero studiare per bene queste cose.

E' proprio come dici, la memoria, la Storia, dovrebbe aiutare a prevenire gli eventi, e sappiamo bene che la storia si ripete con i suoi corsi e ricorsi, è il danaro che muove il mondo, cambiano i burattinai ma non i fili che ci collegano a loro.
Noi non possiamo far altro che tentare di reciderne il più possibile.
Un abbraccio
Ex achilles 430 Johnson 521
Ex fiart brezza evinrude 737
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