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Capitano di Vascello
alberto ang
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- 21/29
Buongiorno Yatar , magari invece di spendere soldi per i leoni , mettiamoci i risparmiatori !

A parte le battute , la cosa che mi fà indignare di più e che questi signori cadono sempre in piedi , riducono sul lastrico una banca , si prendono stipendi principeschi e poi vanno a far danni in un'altra banca con altrettanti stipendi principeschi.

Sono sempre gli stessi che girano e scaldano poltrone .

Mi viene da pensare a quello che accadde in una piccola ( poi non tanto ) banca locale delle mie parti , dove la mia povera nonna , oltre mezzo secolo fà , alla mia nascita andò per fare dei Bot a mio nome per un futuro , fù convinta di investire quel milione di lire in azioni della banca che venti anni dopo ritirai per la magica cifra di 16.000 lire ( sedicimila ).

Due giorni di galera per chi aveva causato il dissesto , ma ancora oggi li vedi passeggiare in centro a testa alta e con le ville al mare !
l'Arca di Noè è stata costruita da dei dilettanti, il Titanic da dei professionisti .
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 22/29
Proprio per questo credo che il "Colosseo" non serva.
Siamo sicuri che oggi anche quei risparmiatori che dovrebbero andare al posto dei leoni siano esenti da responsabilità, per quanto indiretta?

Siamo noi cittadini che abbiamo consentito a questa gente di combinare danni tali da farci rischiare riportare la nostra società indietro di 100 anni.

Dobbiamo imparare ad essere consapevoli quando votiamo e pure quando... non votiamo!

Per intanto la miglior lezione imho sarebbe:
1) Pignorare ogni bene dei dirigenti che hanno casuato il danno
2) Pignorare tutti i beni personali dei politici che li hanno nominati
3) Pignorare tutti i beni dei partiti (e cricche varie) coinvolti e che a soldi o a potere ne hanno goduto.
Se non bastano:
4) pignorare il quinto dello stipendio a tutti i politici/amministratori che appartengono a quei partiti e cricche
e se non bastano ancora.....
5) pignorare il quinto anche a tutti gli iscritti a quei partiti e cricche.

Oggi, come per il passato

Vedi che poi capiamo tutti......
Anche senza leoni

E' ora che ciascuno di noi si assuma e risponda delle proprie responsabilità.
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Fregata
mezzo barcaiolo
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- 23/29
Tante storie per i nomi dei debitori, sono solo scuse per continuare a farsi favori reciproci .... quando la privacy sconfina nell'omertà.

Sento ora dal TG (uno qualsiasi) che tra i maggiori debitori insolventi della mpS ci sarebbero gruppi industriali riconducibili a nomi tipo De Benedetti e Marcegaglia.....
Non mi sembra che siano poveri al punto di non poter restituire.
Se non restituiscono è forse perchè non vogliono?
Ma una volta per chi non pagava i debiti non c'era il pignoramento??
"Laccetto di sicurezza sempre allacciato"
Antonio
naviga con: Yacht&Co. 17 Coster con Evinrude 75 e-tec (2011...)
navigava con Asso 44 con Suzuki 25 (1998-2010)
Capitano di Corvetta
Frik
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- 24/29
Per te c'è il pignoramento mà non per loro.
Capitano di Vascello
alberto ang
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- 25/29
Pignoramento per gli amici degli amici , mi viene da Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica

Magari c'è per quel poveraccio che ha chiesto € 3000,00 per comprare la cucina e poi e stato licenziato e non ha potuto pagare le rate!

Questa volta pero il bubbone scoppia e sono convinto che qualche nome di prestigio che fa le vacanze,non in gommone ma su qualche jacuzzi da 30 metri , esce fuori.
l'Arca di Noè è stata costruita da dei dilettanti, il Titanic da dei professionisti .
Capitano di Vascello
yanez323
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- 26/29
mezzo barcaiolo ha scritto:
Tante storie per i nomi dei debitori, sono solo scuse per continuare a farsi favori reciproci .... quando la privacy sconfina nell'omertà.Sento ora dal TG (uno qualsiasi) che tra i maggiori debitori insolventi della mpS ci sarebbero gruppi industriali riconducibili a nomi tipo De Benedetti e Marcegaglia.....Non mi sembra che siano poveri al punto di non poter restituire.Se non restituiscono è forse perchè non vogliono?
Ma una volta per chi non pagava i debiti non c'era il pignoramento??

Giusta osservazione, ma c'è un problema di fondo che riguarda l'intero sistema bancario e il finanziamento alle grandi imprese, specie dopo gli anni 70 del secolo scorso in cui queste hanno cercato di diversificare la loro attività principale in attività collaterali, spesso completamente diverse e la finanza.
I capitali, spesso e molto volentieri sono stati erogati dalle banche, in un intreccio di persone ed affari tutt'altro che limpido, visto che presidenti ed amministratori delegati di banche sono il frutto di oculate scelte del sistema industriale, finanziario e politico. Non è un caso che molti enti pubblici, Regioni, Comuni ecc sono tra i maggiori debitori delle banche, di cui a volte sono anche azionisti. Non è da dimenticare che in passato alcuni Enti si sono avventurati in speculazioni finanziarie con i soldi dei contribuenti....
Una delle prime cose che mi spiegarono ai tempi del corso di economia politica fu che se tu hai dieci milioni di lire di debito con una banca, e non sei in grado di pagare, sono solo problemi tuoi. Se invece il debito è di dieci miliardi di lire, il problema è solo della banca.
er varie alchimie societarie banche che hanno prestato soldi grandi aziende, una volte che queste sono andate in crisi sono "costrette" ancora a foraggiarle per evitarne il fallimento che si riverbererebbe poi su di loro. Finché il debitore non fallisce, possono formalmente vantare un credito esigibile mentre in caso contrario entrerebbero solo nella lista dei creditori non privilegiati per spartirsi le spoglie.
La classe imprenditoriale italiana s'è voluta trasformare in una classe di finanzieri e si sono viste le conseguenze con la FIAT entrata, a suo tempo, nei rami assicurativi ed editoriali, oppure con il fallimento del gruppo Ferruzzi, per un'eccessiva dilatazione del campo d'azione, oppure il crack Parmalat causato anche da ingerenze di politici.
Oggi la privacy, ultimo baluardo, è solo una foglia di fico, in quanto il Garante, una figura buona per tutte le stagioni, ha stabilito che non si possono fare i singoli nominativi ma non c'è problema per le Società.
Se si pensa che il Gruppo Marcegaglia è indebitato per 2,1 miliardi di euro e lo scorso anno di questi tempi ha ottenuto, nell'ambito della ristrutturazione del debito un prestito di 496 milioni di euro da un gruppo di dodici banche tra cui MPS. E' ovvio che Emma Marcegaglia fa sentire il suo peso anche come presidente, guarda un po', dell'ENI a cui non è possibile dire NO.
In quanto al fatto del recupero dei crediti sulle persone fisiche, a meno che non siano piccoli debitori cui cavare l’anima, è di fatto impossibile il recupero, in quanto il debitore è una persona giuridica e non una persona fisica e nelle società il capitale sociale rimane distinto e separato da quello personale, a sua volta mascherato con un sistema di scatole cinesi in altre società. Pertanto il creditore può solo rifarsi sul capitale e sui beni della Società ma non su amministratori, presidenti ecc. Tuttalpiù può esserci in sede di un’eventuale e remota condanna penale un riconoscimento di responsabilità civile con conseguente alquanto blande dal punto di vista economico.
Per i piccoli crediti il problema è diverso, in quanto sono estremamente polverizzati e spesso non rimangono nemmeno le ossa da spolpare, dopo la crisi degli ultimi anni, che ha visto una miriade di piccoli e medi imprenditori fallire. Per i mutui immobiliari le banche a suo tempo hanno concesso mutui su prezzi gonfiati ai quali il richiedente, in conseguenza della crisi generale non ha più potuto fare fronte. Alla fine le banche sono rientrate di una miriade di beni immobili che, per il crollo dei prezzi di mercato, ammesso che riescano a collocarli, non ristorerebbero l'esborso e le spese di recupero, determinando poi un ulteriore deprezzamento del patrimonio immobiliare per eccesso d'offerta.
Stessa cosa è avvenuta attraverso le finanziarie controllate dalle banche stesse, per il credito al consumo, erogato fino a sette o otto anni fa senza garanzie. Anche qui le cifre non erano esorbitanti, ma totalmente polverizzate e di difficile recupero, se non impossibile.
Poi ci sono situazioni come la CIR, di De Benedetti, che ha lasciato alle banche il cadavere di Sogenia e queste sono costrette a altri esborsi per mantenerla in vita, nella speranza di rientrare almeno in parte.
Se vogliamo vedere l’accortezza nel conoscere bene la reale situazione di ciascun istituto di credito è d'esempio il presidente emerito di BPVi , che ha fatto uscire tranquillamente alcuni azionisti di peso già tre anni fa, con i capitali rimpinguati dai dividendi, mentre ai piccoli azionisti, obbligati a comprare reazioni anche per un semplice mutuo immobiliare, è stato impedito di rivendere la azioni e ora si ritrovano nella situazione ben nota a tutti.
Non a caso, lo stesso, prima delle verifiche che avrebbero dovuto portare BPVi alla quotazione obbligatoria in borsa, si è spogliato di tutti beni personali a favore degli eredi e di tutte le partecipazioni aziendali .
Se ci si ricorda bene, e la cosa non viene menzionata come concausa della crisi degli istituti di credito, è che a partire dalla metà degli anni 80, con la possibilità di banche estere di operare direttamente sul territorio, le banche nostrane, specialmente le più piccole hanno avuto crescite elefantiache occupando loro il territorio con l'apertura di sportelli ovunque, assunzione di personale e spese relative pur di accaparrarsi il risparmio ed operare prestiti senza adeguate garanzie. Dalle mie parti in un Comune di poco più di settemila abitanti c'erano otto sportelli bancari !
In questo panorama si inserisce poi la depenalizzazione del falso in bilancio e falso in comunicazioni societarie, attuato dal II° Governo Berlusconi, che riduceva drasticamente le pene degli autori di detti reati nel tetto massimo tanto da non configurare alcuna reale ipotesi di detenzione in caso di condanna. In conseguenza, si può anche capire come il sistema bancario sia andato ulteriormente il crisi davanti a bilanci alterati pesantemente da persone che, di fatto non avevano nulla da temere.
Solo nel 2015 sono state ripristinate pene edittali un po’ più consistenti, ma sempre troppo blande, e l’iter legislativo ha incontrato fortissime resistenze. Aggiungiamo poi che, nel caso dei revisori di bilancio, questi sono pagati, di norma, dai “revisionati”.
In altri Paesi in cui sussiste un azionariato diffuso e nei Paesi maggiormente industrializzati il falso in bilancio è considerato un reato di massima gravità con conseguenze penali e patrimoniali sugli autori tali da scoraggiare disinvolte alzate d’ingegno
Capitano di Vascello
alberto ang
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- 27/29
Perfetto Yanez , concordo in pieno !!

Ma a questo punto cosa dobbiamo fare ??

La brava Marcegaglia , come Tu stesso affermi deve alle banche 2,1 miliardi di euro , evidente che ha dato prova di assoluta incapacità imprenditoriale e noi cosa facciamo ? invece di metterla a gestire una pizzeria in un paesino sperduto ( credo che riuscirebbe a fallire anche in quello ) , la mettiamo a capo dell'EnI.

Il sistema bancario mi sembra tanto n feudalismo dei millenni passati , dove tutti dovevano dare qualcosa per arricchire il Re , oggi tutti i piccoli risparmiatori devono aprire un conto corrente , fare piccoli investimenti , mettere pochi soldi in banca , affinche la banca stessa possa poi prestare , senza l'obiettivo di rientrare, tanti soldi a pochi soggetti !

Facciamola breve , prendiamo sempre come esempio la Marcegalia , l'azienda che porta il suo nome ha 2,1 miliardi di € di debito, Lei ammettiamo che possiede il 10% ovvero a 210 milioni di debito , pertanto pignoriamogli 1/5 dello stipendio , le ville , le auto i conti correnti , gli appartamenti , i mobili, l'argenteria e cominciamo a rientrare !

Altrimenti consiglio al popolo italiano di andare in giro a fare truffe , a non pagare le tasse , ecc , ecc , tanto qui mi sembra la Repubblica delle banane.

Ma noi poveri cristi invece ci alziamo la mattina per andare a lavorare.
l'Arca di Noè è stata costruita da dei dilettanti, il Titanic da dei professionisti .
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 28/29
mezzo barcaiolo ha scritto:
.... che tra i maggiori debitori insolventi della mpS ci sarebbero gruppi industriali riconducibili a nomi tipo De Benedetti e Marcegaglia.....
Non mi sembra che siano poveri al punto di non poter restituire.
Se non restituiscono è forse perchè non vogliono?
Ma una volta per chi non pagava i debiti non c'era il pignoramento??

Bisognerebbe capire il perchè ed il percome di certe cose. In assenza difficile stabilire se siano quastioni di malafede, intrallazzi o semplicemente dianmiche aziendali che non sempre vanno a finire bene.

Ma certamente quando cerchi di sbrogliare i fili guarda caso arrivi sempre alle stesse matasse, che sono ben più contorte di quanto si pensi.

Pensiamo al caso Parmalat (danno pari all'1% del PIL) dove l'azienda veniva costretta a finanziarsi e con gran parte di quei soldi a comprare altre aziende sulla via del tramonto (di amici degli amici), acquistare beni e servizi da X o da Y ecc ecc.

O pensiamo ad aziende/cooperative (magari anche ottime) riconducibili a precisi gruppi politici e che guarda caso si espandono e conquistano i mercati locali ma solo solo dove quei gruppi amici governano.

Nel bistrattato Sud succedono cose simili e le chiamano "mafia"...

Ma questo è peggio e mi domando che fine farà questo Paese, anche tenuto conto di vincoli europei che, se sgarri, strangolano tutti e non certo i colpevoli.
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Fregata
mezzo barcaiolo
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- 29/29
E allora, già che ci siamo, prepariamo il portafogli aperto, che sta per arrivare anche l'Alitalia, gestita per anni dai più famosi "Incapaci - Trombati/Riciclati" del Bel Paese... e dire che i 400 milioni di euro dall'ultimo "prestito ponte" avevano promesso di restituirli.
"Laccetto di sicurezza sempre allacciato"
Antonio
naviga con: Yacht&Co. 17 Coster con Evinrude 75 e-tec (2011...)
navigava con Asso 44 con Suzuki 25 (1998-2010)
Sailornet

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