Pirati al Circeo [pag. 4]

Ammiraglio di squadra
ropanda
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Chicco04 ha scritto:
ropanda ha scritto:


premetto che non ho capito bene il significato.


Sbellica Sbellica Sbellica
Roby per il significato non sto trovando le parole in questo momento Embarassed
In breve meglio subire un processo per aver ammazzato il "delinquente" che ti aggredisce, che avere un bel funerale per essere stato ucciso nell'aggressione. Rolling Eyes

oh... adesso ho capito, lo avevo capito al contrario.
cmq, non sono d'accordo , ecco il perche non serve com'è adesso la legge di legittima difesa , ti difendi e poi vai in galera , o devi pagare la morte , che ti lasciano come un barbone.
quando il delinquente ha tutto da perdere , ma completamente tutto, anche la sua vita , per il solo fatto di entrare a casa tua , vedrai che ci pensa , altro che un brutto processo.............
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Capitano di Vascello
yanez323
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Prendendo spunto dai post precedenti, continuo a ribadire il concetto che le leggi sostanziali ce ne sono in abbondanza e prevedono tutto ed il contrario di tutto.
Quello che va assolutamente rivista è la parte attenuativa. In quanto al procedimento vero e proprio un bel rallentamento è stato causato dalla riforma del CPP del 1989, con il passaggio dal sistema inquisitorio ad un sistema accusatorio, mutuandolo dai sistemi anglosassoni e statunitensi, ma mantenendo dei presupposti tradizionali dell'ordinamento precedente che ha reso tutto più farraginoso ed incerto e sempre troppo legato al formalismo strenuo, proprio dell'impianto italiano, sempre prevalente su una visione finalistica e pragmatica del Diritto.
Il CPP è quello che, paradossalmente, consente una minore discrezionalità da parte del magistrato, chiamato ad un'applicazione piuttosto meccanicistica delle norme. Norme previste dal legislatore e finalizzate ad arte, per una serie di stratificati interessi, ad annacquare la portata delle norme sostanziali sulle quali,invece, il magistrato può applicare una certa "creatività", consolidatasi nel tempo ben oltre il dettato dell'art.101 Cost. Inoltre il sistema dottrinario e giurisprudenziale è focalizzato solo sulla figura dell'imputato e del suo atteggiamento verso un possibile reinserimento sociale, mentre rimangono in pratica esclusi i danni sociali e le conseguenze per la vittima, tanto che quest'ultima tecnicamente non è nemmeno considerata parte del processo, se non come possibile destinatario di un risarcimento di eventuale danno, previa costituzione di parte civile.
Lo Stato ha sempre preteso di garantire in via primaria ed esclusiva la difesa del cittadino, principio che oggi è divenuto quanto mai velleitario per la materiale impossibilità di assicurarla sempre e comunque per una serie di ragioni che sono sotto gli occhi di tutti.
In via "residuale" c'è l'art 52 C.P.:
Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta , sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa .
Nei casi previsti dall’articolo 614, primo e secondo comma, sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:
a) la propria o la altrui incolumità;
b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione .
La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale .

Tutto quanto si impernia sulla valutazione della proporzionalità tra difesa ed offesa, con preminenza del bene della vita e dell'incolumità rispetto ai beni materiali. Su questo la fantasia dei giudici e la loro discrezionalità è massima, per cui se si ferisce una persona che si sia introdotta nel proprio domicilio, con una randellata, e non si riesca a dimostrare che questa, vistasi scoperta non solo non abbia desistito ma abbia continuato nella sua opera, c'è rischio di passare da vittima ad autore del reato di eccesso colposo in difesa e lesioni.
Davanti alla pressante richiesta di maggiori garanzie di legittima difesa, un po' da tutti i partiti sono state avanzate proposte di legge, con contenuti alquanto singolari per l'uso delle armi ,tipo: le persone sarebbero dovute essere travisate o in gruppo oppure per reazione a rapina in abitazione, o luogo parificato, solo nelle ore notturne (concetto tanto incerto e vacuo quanto utile solo ad interminabili costruzioni metagiuridiche).
E si che ogni vecchio testo di Diritto penale sull'argomento riporta il concetto che adgreditus non habet stateram in manu.
Se anche dovesse passare una nuova legge sulla legittima difesa in abitazione, non credo che ci sarà una corsa alla detenzione di armi (attenzione: detenzione non porto d'arma.Due cose ben distinte), anche perché chi ha deciso di detenerla già ce l'ha.
Per la detenzione non occorrono particolari motivi, e basta non avere determinati precedenti penali o psicopatologici ed un'abilitazione al maneggio delle armi. Abilitazione presunta se si è fatto il servizio militare, magari nel 1972, dopo aver sparato cinque colpi con il Garand al CAR ed aver passato i restanti dieci mesi come aiuto scrivano in fureria.
Come ha giustamente fatto notare Bluprofondo, l'arma bisogna saperla usare, se no il maggior pericolo è per se stessi e per chi ci sta vicino. Non basta andare un paio di volte a trimestre al poligono a sparare ad una sagoma fissa oppure mettersi a fare tiro dinamico. La situazione di tiro sportivo non sarà mai nemmeno lontanamente paragonabile ad una reale situazione di pericolo incombente, di stress emozionale, di cuore in gola e percezione alterata della realtà. Se anche si riesce ad avere a portata di mano l'arma, al momento opportuno non si sa mai se il caricatore sia inserito, la sicura tolta e l'otturatore armato, o dove diavolo siano finite le chiavi del trigger lock del revolver.
Consideriamo poi che un normale, pacifico cittadino avrà sempre un attimo in più di esitazione a sparare contro un'altra persona e quell'attimo gli sarà fatale, davanti a gentiluomini privi di remore.
Resta il fatto che, passato il primo periodo di eccitazione, la stragrande maggioranza dei detentori ripone l'arma in apposito armadietto, accuratamente oliata, e li la lascerà giacere negli anni a venire.
Qualche anno fa in un poligono, durante uno dei ricorrenti periodi di corsa all'armamento, un signore con un forte somiglianza a Charles Bronson sparava con una Sig & Sauer 9x21. Bellissima arma, accuratizzata su richiesta in fabbrica, finita in acciaio inox e con guancette anatomiche su misura; peccato che ogni tre colpi s'inceppasse. Esaminata da un armaiolo presente, l'arma non aveva un filo d'olio sulle guide del carrello otturatore ne sull'asta guidamolla. Il soggetto confessava di averla accuratamente pulita da ogni traccia di grasso, appena comprata e portata a casa, perché gli sembrava sporca e poteva rovinarsi... Rolling Eyes
I fil americani sono una cosa, la realtà un'altra.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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yanez323 ha scritto:

Tutto quanto si impernia sulla valutazione della proporzionalità tra difesa ed offesa, con preminenza del bene della vita e dell'incolumità rispetto ai beni materiali. Su questo la fantasia dei giudici e la loro discrezionalità è massima, per cui se si ferisce una persona che si sia introdotta nel proprio domicilio, con una randellata, e non si riesca a dimostrare che questa, vistasi scoperta non solo non abbia desistito ma abbia continuato nella sua opera, c'è rischio di passare da vittima ad autore del reato di eccesso colposo in difesa e lesioni.

"E qui casca l'Asino!" direbbe il Principe De Curtiis
Fermo restando che prendere a pistolettate uno che sta scappando con la tua bicicletta è sicuramente eccessivo, e spararcisi su un piede è da deficienti, ci si domanda fin dove la discrezionalità dei giudici possa spingersi e si sia spinta, generando una giurisprudenza pregressa fondata più su basi ideologiche o disquisizioni filosofiche che sulla realtà degli eventi.

Per esempio non ci si è mai posti il problema di quanto "l'effetto "paura" possa incidere sulla logica razionalità, determinando come minimo una momentanea incapacità d'intendere?
O come si possa effettuare una corretta valutazione del rischio incombente, di fronte ad energumeni mascherati che minacciano te e tutta la tua famiglia?
Considerare poi vittima (fino a riconoscergli i danni civili) chi consapevolmente accetta il rischio di delinquere e colpevole chi tenta disperatamente di difendersi è ragionamento che si può concepire solo dopo un lungo abuso di alcoolici!
Giungo perfino a sostenere che anche il danno materiale può giustificare la difesa armata del bene quando le conseguenza della perdita determinino un grave danno di vita (es. il gioielliere rapinato più volte e a rischio di fallimento, ma anche il cittadino cui rubano i risparmi messi da parte per pagare un intervento chirurgico)

Inevitabile che quando una società pretende di dichiararsi civile, imponendo interpretazioni improponibili di norme ben chiare, non ci si deve stupire se il cittadino vuole (purtroppo e pericolosamente) armarsi.
Nel frattempo nella mia tranquillissima (??) città lo pray al peperoncino va a ruba.....

OT: vorrei capire che fine ha fatto il fucile a pompa di Adriatica una volta rientrata in un porto Italiano.... Smile
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Sailornet