Reddito di Cittadinanza: esigenza, assistenzialismo o futuo alla Star Treck?

Sondaggio: Reddito di cittadinanza

Favorevole

60.0% [6]  60.0%

Contrario

30.0% [3]  30.0%

Non so

10.0% [1]  10.0%

Voti Totali: 10

Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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- 1/9
Non sappiamo ancora se è come si concretizzerà questa proposta e a questa domanda è molto probabile che ciascuno di noi risponda in base alle sue esperienze dirette e alle opportunita che il suo territorio offre.

Ma mi piacerebbe che il "brainstorming" risultante dimostrasse ciò che penso da sempre (e mi sono dimostrato): cioè che il cittadino quando è costretto a ragionare, risponde in modo equo e intelligente.

Personalmente il mio pensiero è questo:
in linea di massima sarei contrario: "la vita l'è dura" e il pane va guadagnato! Poi, conoscendo gli Italioti, so bene che un mucchio di furbetti si dichiarerebbero "disoccupatissimi" pur avndo ampie risorse

In pratica sono FAVOREVOLISSIMO, soprattutto perchè lo considero un indennizzo "danni" dovuto da parte di una politica che prima ha messo in mezzo ad una strada lavoratori, piccoli e medi imprenditori e pensionati rubandogli soldi, opportunità e diritti guadagnati in una vita e metetndoli in mezzo ad una strada senza opportunità alcuna.

Oltretutto ponendo costoro nelle grinfie di una concorrenza sleale e scorretta, quindi imbattibile, fatta di imprenditori asiatici (.... ed Euro-asistici..) che sono competitivi in quanto schiavizzano la forza lavoro, mettendo in mezzo alla strada chi è costretto a confrontarsi con le nostre rigidissime regole.
Una situazione talmente grave, che sono perfino disposto a considerare quale "danno collaterale accettabile" perfino i tanti furbi che ne dovessero approfittare

A questo proposito ricordo la soluzione (per taluni inaccettabile bestemmia): dazi, dazi e ancora dazi, per finanziare il nostro stato sociale dei danni patiti e, soprattutto, le imprese. Perchè senza lavoro non si va da nessuna parte...

Voi come la vedete?
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Fregata
urbi
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- 2/9
Reddito da cittadinanza: favorevole a 2 condizioni:
1) Niente ai pregiudicati, le persone che già ne usufruiscono se subiscono condanne penali per reati volontari lo perdono e devono restituire quanto già intascato
2) Niente a chi è stato beccato a lavorare in nero.

Dazi:
non sarebbe il caso di far 4 chiacchiere con l'americano e impostare un programma di dazi comune anticinese?
Marinaio d'acqua dolce.
Contrammiraglio
Apache77
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- 3/9
Io sono sostazialmente contrario .

Per chi perde il lavoro esistono da sempre azioni che ammortizzano la caduta , vedi il così detto "assegno di disoccupazione" , al massimo andrebbe allungata la durata di questi .
-esempi che conosco:lavoratori turistici stagionali, figurano occupati x 5-6 mesi , prendeno disoccupazione per quasi il resto dell'anno

I dati sulla disoccupazione sono completamente sballati , c'e' una marea di persone che lavorano in nero (in tutta Italia ma in sud in particolare) .
-esempi che conosco - piccoli negozi , parruchiere etc... assistenti e aiutanti sono tantissimi in nero ... al sud poi quasi tutti

Sicuramente spingerebbe furbini e furbastri a ingegnarsi a come fare meno per incassare di piu' .
-gia' ora conosco persone che rifiutano lavori interinali perche' "prendo di piu' con la disoccupazione" , spiace dirlo ma ...

Esistono anche gia' sistemi di calcolo e di aiuto per le famiglie disagiate .

Esistono corsi gratuiti regionali con rilascio di certificazioni per imparare un lavoro serio , basta muovere il sedere. Le regioni che non approntano queste cose andrebbero commissariate !
esempio che conosco : amiche che per una serie di eventi non riusciva a trovare nulla,entra in corso di contabilita' da 300 ore,frequenza obbligatoria, gratis. A fine corso molte han trovato lavoro in quel settore,

Personale opinione: con questa mossa il sud sprofonderebbe ancora di piu' .
Contrammiraglio
teos1968
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- 4/9
Linea di principio "teorica" favorevole.

Di fatto Contrarissimo.

Il "sistema " italia, non è ancora in grado di gestire in modo trasparente e con adeguato controllo dei furbetti (che purtroppo saranno molti) la proposta, con risultati all' italiana.................cioè avremo oltre il danno la beffa..

Posso solo immaginare tutti quelli che lavorano in nero ( e sono milioni) e risulteranno sulla carta disoccupati (già abbiamo lo scandalo dei pensionati che pigliano pensione e lavorano in nero, sottraendo posti di lavoro ai giovani).

Questi soggetti si piglieranno il reddito di cittadinanza e continueranno a lavorare in nero, tanto essere beccati con l' attuale sistema di controllo è cosa rara. Basta vedere gli organici degli ispettorati del lavoro per capire quanta voglia ha lo Stato di contrastare il lavoro nero.

Prima bisogna contrastare pesantemente il lavoro nero che è la piaga del nostro paese ma è una pratica che interessa a molti cittadini ed imprenditori / evasori (pure questi sono tanti).
- BWA Sixone Line America - SUZUKI DF140CV + Mercury 6 cv - 4T
- ex Marlin Boat 480 - Evinrude 40 cv
Ammiraglio
Dada77
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- 5/9
teos1968 ha scritto:


Prima bisogna contrastare pesantemente il lavoro nero che è la piaga del nostro paese ma è una pratica che interessa a molti cittadini ed imprenditori / evasori (pure questi sono tanti).


Analisi corretta....
Aggiungo solo che attualmente, proprio per questo motivo, in Italia un'azienda che lavora TOTALMENTE in legalità (che sia nel campo dell'edilizia, negozio, parrucchiere, ecc) non può sopravvivere in quanto i costi influiscono troppo sui prezzi e gli "illegali" hanno il mercato spianato....

Stessa cosa in ambito europeo, in Italia il costo del lavoro è immenso, e a parità di materiale non possiamo essere competitivi perché abbiamo l'IVA al 22, più tasse e più costi.....
Ovvio che non si investe in Italia...
Fare un paio di "scarpe" a parità di materiali acquistati (e neanche quelli perché noi abbiamo l'IVA più alta) da noi costa il 20/30% in più che andrà caricato sul prezzo finale....
Per funzionare l'Europa dovrebbe avere stesse aliquote e stessa tassazione...

Per quanto riguarda l'assegno di cittadinanza vedo che stanno cambiando il tiro prevedendo corsi obbligatori e lavori socialmente utili per "recuperare" almeno qualcosa...
Nonostante ciò sono totalmente contrario....
Daniele
La rinascita del Phoenix....
https://m.youtube.com/watch?v=T3creDbTP3M
https://youtu.be/dRLaLGarif0

La rinascita del Genesis....
https://youtu.be/iCkgnupbnDQ

La rinascita del Gaudium....
https://youtu.be/6Eq9UWFyWZM
Capitano di Vascello
yanez323
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- 6/9
Credo che per il reddito di cittadinanza vada visto quello che potrebbe essere l'impianto normativo in progetto.
Qui ne ho trovato uno abbastanza chiaro e neutro, per cui ognuno può trarre le proprie conclusioni:
https://www.guidafisco.it/reddito-di-cittadinanza-cose-come-funziona-a-chi-spetta-requisiti-1650;
In quanto ai dazi,il discorso è estremamente complesso e penso che, come Paese trasformatore, già nel medio termine le conseguenze possano essere pesanti per le esportazioni e rincarare il prezzo di alcune merci d'importazione sul mercato nazionale con una spinta inflattiva difficilmente controllabile, tanto più che dovremmo ritornare ad una forma di autarchia oggi non più proponibile e sostenibile. Se pongo un dazio, mi devo aspettare che il Paese esportatore, specularmente, lo ponga verso poi verso le merci importate, colpendo i settori i sensibili dell'altro.
Sempre in materia di dazi, su alcuni prodotti viene applicata una cifra fissa( una specie d'accisa) più un'aliquota percentuale, mentre su altri solo quella percentuale, sul valore dichiarato del prodotto. Ovviamente un grosso spedizioniere, come può essere un ente statale tipo la Cina, può manovrare sul valore dichiarato di un prodotto ad alta percentuale rispetto ad uno a bassa aliquota compensando poi alla fine verso ciascun produttore.
Intanto con l'UE le tariffe doganali tra gli stati membri sono abolite, dall'altra è in uso un tariffario comune verso i Paesi terzi, con il divieto di applicare tariffe proprie. Quest'ultimo divieto ha una sua logica poiché un Paese potrebbe applicare tariffe minori per l'entrata nel proprio territorio di merci provenienti da Paesi terzi, diventando il loro terminale d'elezione, e poi, franco dogana, distribuirle negli altri Paesi UE. D'altra parte è proprio il libero scambio delle merci alla base dell'UE (in origine, con la CEE, dai Trattati di Roma del 1957 fino al 1993).
A titolo di curiosità questo è il tariffario
https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/downloadPdf;jsessionid=gISeyhQ9W3DTQBLAjMCmcw__.ntc-as1-guri2a?dataPubblicazioneGazzetta=20161212&numeroGazzetta=94&tipoSerie=S2&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&estensione=pdf&edizione=0
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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- 7/9
Apache77 ha scritto:
Io sono sostazialmente contrario .
Per chi perde il lavoro esistono da sempre azioni che ammortizzano la caduta , vedi il così detto "assegno di disoccupazione" , al massimo andrebbe allungata la durata di questi .
-esempi che conosco:lavoratori turistici stagionali, figurano occupati x 5-6 mesi , prendeno disoccupazione per quasi il resto dell'anno

Scopo del opic è anche informare e annullare i falsi miti., comprese le novità normative introdotte dal "Jobs Act"
La disoccupazione non funziona più cosi: adesso bisogna fare tutto un calcolo,.
L'assegno dura per la metà del periodo lavorato e max per 24 mesi e devi avere lavorato un minimo di 13 settimane.
Semplifico, lo stagionale che lavora 4 mesi di disoccupazione ne prende 2
Inoltre l'assegno è più basso: 75% della retribuzione fino a 1.000€ - 25% sopra
Assegno massimo 1300 € (ma per avere 1300€ devi avere uno stipendio da 2.600), quindi di solito si parte da sotto i 1.000

Uno stipendio da 1600 € genera un assegno da 900€ che dal 4 mese scala del 3%
Un disoccupato che ottenesse 24 mesi partendo da 1.000€ finirebbe con 527€: in pratica mediamente 761€ mese lordi.

Concordo sul lavoro nero che però c'è e resta comunque, incrementato nei forti periodfi di disoccupazione, e sulle furbate italiote.
Il vero lavoro nero lo fa quello che sposta la produzione in paesi (magari pure UE) dove paghe e contributi s più bassi o dove non devi sostenere oneri (ad esempio ecologici) che in Italia sosterresti.
Ma a mio parere nemmeno questo è discriminante.

Se favorisci le delocalizzazioni e contemporaneamente butti fuori dal mondo del lavoro gli Italiani (operai, ma anche imprenditori dell'indotto), tagli del 60% l'indennità di disoccupazione, fino a 70 anni impedisci alla gente di avere una via d'uscita sotto forma di pensione, ben sapendo che le imprese non terranno mai gente così avanti con gli anni, e, ciliegina sulla torta, cosi facendo deprimi pure il mercato interno generando altra crisi e disoccupazione, come dicevo all'inizio per me non è un "reddito di cittadinanza", ma un "risarcimento danni di guerra"

Anche per i giovani: come ha detto qualcuno il problema non è quanto danno epr consegnare pizze, ma che dei giovani laureati trovino come unico lavoro quello di conseganre pizze...
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Vascello
yanez323
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- 8/9
In se per se il reddito di cittadinanza non è male come principio; quello che invece mi preoccupa sono i presupposti ed i miei compatrioti.
Tra le condizioni preliminari c'è uno stanziamento per mettere in condizione di funzionare i Centri per l'impiego, che fino ad oggi, in alcune zone, non hanno fornito risultati esaltanti, se non garantire il posto a chi ci lavora.
In linea di principio, dovrebbero essere una camera di compensazione tra l'offerta di lavoro e le richieste. In alcune Regioni tali offerte mancano quasi completamente, rispetto alle richieste, per cui non vedo come possano arrivare a produrre dei risultati nel giro di due anni. Dall'altra, davanti ad un compenso garantito per due anni, per molti non sarebbe conveniente accettare un lavoro per una cifra di poco superiore a diverse centinaia di chilometri da casa.
E se in due anni i Centri per l'impiego non riescono ad offrire alcuna opportunità di lavoro ad un soggetto, alla fine il tutto si risolverà con un amichevole arrivederci o bisognerà trovare qualche altro ammortizzatore?
Già dalle mie parti, nel produttivo Nord Est, cominciano a circolare idee strane sull'argomento, del tipo: non viene prorogato, d'accordo con il datore di lavoro, il rinnovo di un contratto a termine, si rientra nel novero degli aventi diritto al reddito di cittadinanza e si continua in nero a fare quello che già si faceva prima, con un maggiore introito complessivo e reciproca soddisfazione.
Se in alcuni centri poi controllare ed usare al meglio le otto ore settimanali dovute dai beneficiari è possibile, nei grandi centri, ad elevato tasso di disoccupazione, l'organizzazione del lavoro di questi ultimi diventa una chimera, visto che già non riescono a far lavorare normalmente il personale in pianta organica e si dovrebbero creare delle strutture organizzative apposite : nuove spese e risultati dubbi, o grandi carrozzoni con mega progetti inattuabili, gestiti dalle onnipresenti Onlus.
Un'altra delle condizioni è che i "giovani" devono dimostrare di cercare il lavoro almeno due ore al giorno, come devono cercarlo e come possono dimostrarlo, se non bivaccando presso i Centri dell'impiego, magari timbrando il cartellino, oppure spedendo via mail una media di dieci curricula al giorno tramite pec?
Poi ci sarà il problema del reperimento dei fondi, ma questa è un'altra storia.
Intanto c'è qualcosa che non mi convince: secondo il CENSIS ci sono circa 20.000.000 di cittadini che hanno un reddito compreso tra 0 e 7.500 euro l'anno.Troppi. Dall'altra 31.700 con un reddito di oltre 300.000 euro. Troppo pochi.
Pochi giorni fa l'Istat ha diramato dei dati secondo i quali ci sarebbero oltre cinque milioni di cittadini in povertà assoluta e nove in stato di povertà relativa.
E' probabile ma, come è vero che ci sono reali sacche di povertà, nel novero dei poveri assoluti e relativi probabilmente ci sono anche persone che percepiscono redditi in nero, anche non di poco conto.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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- 9/9
yanez323 ha scritto:
In se per se il reddito di cittadinanza non è male come principio; quello che invece mi preoccupa sono i presupposti ed i miei compatrioti.
Tra le condizioni preliminari c'è uno stanziamento per mettere in condizione di funzionare i Centri per l'impiego, che fino ad oggi, in alcune zone, non hanno fornito risultati esaltanti, se non garantire il posto a chi ci lavora.
In linea di principio, dovrebbero essere una camera di compensazione tra l'offerta di lavoro e le richieste. In alcune Regioni tali offerte mancano quasi completamente, rispetto alle richieste, per cui non vedo come possano arrivare a produrre dei risultati nel giro di due anni.

Caro vecchio e stimato amico mio: la tua saggezza come sempre è esemplare!
Ho aperto il topic sia per favorire ragionamenti e informazioni, sia perchè un po' di "dati sul campo", come sai, li conosco e non parlo a capocchia...... Belli belli, precisi, precisi
Partiamo dai centri per l'impiego il cui intervento, almeno dalle mie parti, è ridicolo! A prescindere dalle possibili opportunità di lavoro, visto che le agenzie interinali rappresentano di per se concorrenza.
Al punto tale che rischiavano il licenziamento perfino gli impegati. Anche perchè (esperienza personale) anche potendo il loro intervento è a impatto è pari a zero. Non valgono la pedalta di bicicletta per recarvicisi.

Oltretutto se il lavoro non c'è non te lo puoi comunque inventare

Invece vi segnalo che, per esempio, nella Repubblica di San Marino la disoccupazione funziona ancora "vecchio stile". Ma, se non si riesce a trovarti lavoro, son capaci di cacciarti a guidare scuolabus per uno dei borghi o Castelli.
La stessa Germania ti paga la disoccupazione solo se ti trovi un lavoretto part-time
Quindi in teoria le chiacchiere che girano sull'argomento potrebbero avere una base logica

Ma le domande sono:
quale tra noi amici imprenditori è disposto a tenersi uno staff fatto di collaboratori 70enni?
perchè un giovane trova lavoro via internet in Australia o Finlandia, ma a Milano ci sono solo posti da porta-pizze o tassinari abusivi???

Citavo Star Treck (mia antica passione): può esserci logica, per esempio, in una robot tax che finanzi il lavoro perduto tassando i robot che lo fanno?
Può esserci logica in dazi selettivi che rendano sconveniente produrre abiti o scarpe firmate (ma non solo) in Paesi in cui la manodopera costa 70 $ al mese???

Di fronte a tale disastro, che colpisce tutti perchè incide sui consumi interni, può essere considerato danno calcolato e accettabile, per esempio, la signora benestante italiota che si separa fittiziamente pur di fregare qualche soldo allo stato da spendere dal parrucchiere??
Ma già oggi potrei narrare di fantasiosi e legittimi arzigogoli già posti in essere dai più esperti, sfruttando bug legislativi......

Ovvio che parliamo di costi folli per lo stato: è come salvare due volte...... MPS!
Per quello lo considero un "indennizzo" danni e non assistenzialismo.
Chi è stato buttato in mezzo ad una strada (dipendente o imprenditore) fa un danno indiretto anche a me....
Forse, ripensando tante cose, il reddito di cittadinanza (che già esiste!) non sarebbe nemmeno degno di discussione....
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Sailornet