[Nuovo regolamento] - Disposizione su "immatricolazione" natanti [pag. 3]

fulviosenna ha scritto:

a me sa tanto di accertamento fiscale..piano piano sapranno anche quanti capelli abbiamo in testa, purtroppo sono pessimista visto che siamo in italia

Gli accertamenti fiscali servono a capire chi e come acquista beni il cui costo va ben oltre i parametri individuati con il reddito.
Ci sono persone che pagano 10.000 Euro al mese di leasing SOLO per la barca e dichiarano di guadagnarne 20.000 l'anno...
Non è ovviamente proibito a priori acquistare un gommone od una barca se non si è miliardari e non sono unità come le nostre ad attirare le attenzioni del fisco.
Se poi qualcuno di noi ha una dichiarazione dei redditi da morto di fame ed un natante da 300.000 Euro, ben vengano gli accertamenti fisccali e le sanzioni per i soliti italofurbetti, ma se non si ha nulla da temere, non sarà certo un gommone acquistato con tante rinunce e sacrifici a farci passare i guai.

rickyps971 ha scritto:

... Se i costi saranno limitati e ragionevoli, i benefici potrebbero essere ampiamente ripagati, altrimenti sarà solo l'ennesimo, ottuso colpo di accetta ad un settore in crisi profonda ......

Concordo, i vantaggi potrebbero essere tanti.
Lo strumento, comunque, apre diverse altre possibilità e temo che, una volta attuato, sia visto come uno strumento atto a produrre altre entrate.
Non è che vogliano specificamente bastonare il settore: bastonano ad occhi bendati e chi si trova nei dintorni ........ prende le bastonate.

Domanda: con la possibilità del codice identificativo (MMSI) sarà poi obbligatorio anche per il diporto l'esame per il conseguimento del certificato limitato di operatore VHF-rtf/dsc,EPIRB(GMDSS)?
alberto

rickyps971 ha scritto:

fulviosenna ha scritto:

a me sa tanto di accertamento fiscale..piano piano sapranno anche quanti capelli abbiamo in testa, purtroppo sono pessimista visto che siamo in italia

Gli accertamenti fiscali servono a capire chi e come acquista beni il cui costo va ben oltre i parametri individuati con il reddito.
....... Se poi qualcuno di noi ha una dichiarazione dei redditi da morto di fame ed un natante da 300.000 Euro, ben vengano gli accertamenti fisccali e le sanzioni per i soliti italofurbetti, ma se non si ha nulla da temere, non sarà certo un gommone acquistato con tante rinunce e sacrifici a farci passare i guai.

D'accordo su un possibile utilizzo anche come redditometro, se utilizzato con buon senso (in altre parole si tratta di vedere quali parametri sarebbero attribuiti. Mi spiacerebbe fossero attribuiti parametri da "auto di lusso" ad un natante da 4,50 metri).
Ma penso ad altro: non occorre più di un secondo a risfoderare una tassa di stazionamento, magari con un nome nuovo.

proprio questa è la mia senzazione

fulviosenna ha scritto:

proprio questa è la mia senzazione

non per fare i pessimisti, anche se poi in Italia ci diventi per forza, ma quando il governo italiano si interessa a qualcosa è perchè ha fiutato soldi..
che poi sia giusto anche qui da noi esser riconoscibile ed avere il codice MMSI è un discorso che secondo me a Loro non interessa..

Credo che la proposta di legge sia questa:
https://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/59789
Provate a leggerlo anche voi, perchè prevede una sequenza di limitazioni come il patentino per i natanti, anche a punti, la patente a punti, l'obbligo di revisioni periodiche ecc..Non mi è sembrato di vedere dei richiami all'uso del codice MMSI o del DSC, quindi nel nome della sicurezza, sacrosanta, si stiano delineando solo una serie di registrazioni, che per loro natura non possono essere gratuite e prodromiche ad una sana attenzione di carattere fiscale ed imposizioni indirette.
Non vorrei sbagliarmi, ma il tutto prosegue di pari passo con la costruzione di nuove infrastrutture per la nautica da diporto, che allo stato attuale si stanno rivelando una serie di costosissime cattedrali nel deserto.

La patente per i natanti esiste già: basta avere un motore con più di 40,8 CV.
Anzi, io introdurrei una sorta di patentino per i motori al di sotto di tale potenza, cosa che non mi sembra però di aver letto nella proposta (ma l'ho letta velocemente).
Sulla patente a punti sarei d'accordissimo, così come sulle altre iniziative previste, quali la creazione di registri differenziati che, ci si augura, saranno finalmente intercomunicanti ed accessibili senza mille formalità.
Oggi, per sapere chi è l'intestatario di un'unità immatricolata (per qualsiasi motivo), bisogna scrivere all'Ufficio presso il quale è iscritta l'unità ed attendere una risposta.
Con le modifiche introdotte dalla proposta si potrebbe accedere ai dati nel modo già in uso da anni per gli autoveicoli, e questa sarebbe un'importantissima innovazione sotto ogni punto di vista.
Si auspica che il registro natanti venga ideato tenendo nella dovuta considerazione la tipologia di unità che vi saranno iscritte...
La patente a punti è un ottimo deterrente per chi, oggi, senza difficoltà economiche, sulle barche sa di poter fare come gli pare, pagando le relative sanzioni; la sperimentazione su strada pare abbia dato discreti risultati ed il Codice della Nautica ha proprio bisogno di una ventata di rinnovamento.
Relativamente all'elusione/evasione IVA, rifaccio lo stesso discorso che ho fatto prima: chiunque andrà a comprare regolarmente la propria barca od il proprio gommone (nuovo od usato che sia), non avrà nulla da temere, mentre ci smenerà chi fino ad oggi ha fatto i "magheggi" con la compravendita di barche da 7,5 a 10 metri, risparmiando un sacco di soldi che invece, per le nostre leggi, si sarebbero dovuti sborsare.

Ah, Yanez, la proposta è esattamente quella!
P.S. in merito alle cattedrali nel deserto, sono perfettamente d'accordo: la nautica sta sempre più puntando ad altissimi livelli proprio nel settore più problematico per la nautica stessa, quello dei posti barca!
Si possono fare mille leggi e mille incentivi a favore della nautica, ma se non si risolve il problema della stalla, moltissimi non potranno avere il cavallo, nemmeno se regalato.

yanez323 ha scritto:

Credo che la proposta di legge sia questa:
https://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/59789
Provate a leggerlo anche voi, perchè prevede una sequenza di limitazioni come il patentino per i natanti, anche a punti, la patente a punti, l'obbligo di revisioni periodiche ecc..Non mi è sembrato di vedere dei richiami all'uso del codice MMSI o del DSC, quindi nel nome della sicurezza, sacrosanta, si stiano delineando solo una serie di registrazioni, che per loro natura non possono essere gratuite e prodromiche ad una sana attenzione di carattere fiscale ed imposizioni indirette.
Non vorrei sbagliarmi, ma il tutto prosegue di pari passo con la costruzione di nuove infrastrutture per la nautica da diporto, che allo stato attuale si stanno rivelando una serie di costosissime cattedrali nel deserto.

Legalità e sicurezza sono due dei principali motivi che, a mio modo di vedere, giustificano abbondantemente la tenuta di un RID (o una specie di RID) anche per i natanti. E' poi altrettanto importante (sempre secondo me, e per gli stessi motivi) che tutte le informazioni circa natanti, proprietari, patenti, patentini, ecc. siano disponibili a tutti gli organi preposti al controllo e sicurezza della navigazione, come è nelle intenzioni del ddl.
Che lo strumento conduca, però, ad altre tentazioni è confermato da otto parole che si leggono nelle premesse: " ..... favorendo altresì una più equilibrata politica dei tributi......... "
La parola più interessante è un aggettivo: "equilibrata" ????