Priorità in sede di acquisto di un natante ed elementi di valutazione.

Sottocapo
Fabiomare (autore)
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Chiedo scusa innanzitutto per aver aperto il post con un titolo simile ad un altro precedente ma mi sembrava cosa utile anche per altri neo assunti in questo forum.
Vengo al dunque.
Credo di avere una modesta passione per la navigazione anche se non in mare aperto e sono in procinto di acquistare la mia prima barca. Questi sono gli elementi che pongo sotto esame per un consiglio:

    Ho 40 anni, peso 85 kg, sono sposato e non ho figli per ora.
    Abito in una zona in cui la spiaggia la posso raggiungere in mezz'ora di auto, quindi non è l'andare al mare che mi attira ma eventualmente il raggiungerlo attraverso i fiumi e canali a disposizione nelle mie zone.
    Non ho intenzione di effetture pesca, immersioni, escursioni notturne e in mare aperto se non a poche miglia dalla costa e solo in condizioni meteorologiche super sicure.
    Non posseggo patente nautica.
    Ho un'esperienza di un anno come pilota dei mezzi nautici durante il servizio militare (conseguita patente nautica militare non convertita, purtroppo).
    Conto di noleggiare almeno un paio di volte un natante per rispolverare almeno le basi del comportamento a bordo come conduttore e come prodiere.
    Adoro l'andatura "lenta", la permanenza a bordo dev'esser assolutamente rilassante.
    Lo scopo delle uscite avrebbe carattere di gita e "spiaggia mobile" quindi necessito di un buon prendisole.
    Il varo e l'alaggio verrebbero effettuati dal sottoscritto tramite scivoli, da solo per la maggior parte delle volte.
    I punti di varo ed alaggio più comodi sono prevalentemente in zone di acqua dolce. Se raggiungo il mare aperto poi rientrerei per forza attraversando fiumi d'acqua dolce.
    Ho un discreto posto davanti casa dove potrei stazionare la barca durante l'inverno, è all'aperto però.
    Il periodo di utilizzo sarebbe dai primi di Maggio ai primi di Ottobre almeno con almeno 4 uscite al mese.
    Vorrei caricare al massimo altre 3/4 persone.
    Purtroppo non ho un budget molto alto, 6500 Euro con carrello stradale considerato che dovrò anche montare il gancio di traino sulla mia Cmax (750 Euro circa).


Che caratteristiche di scafo e motore dovrebbe avere il mio open (o semicabinato) per soddisfare le mie esigenze?
E' corretto cercare tra marchi più blasonati sinonimo di qualità o posso rimanere su cose più discrete?
Che tipo di manutenzioni occorrono alla mia barca durante i mesi estivi a soprattutto prima del rimessaggio invernale?
Un grazie a chiunque si diletti con me nella valutazione.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 2/7
Dopo aver letto con attenzione il tuo post, proprio a me che sono jacuzzonauta più che open è balenata in testa la parola "gommone"
Un 5,50 ca. motorizzato 40 hp, da ricercare tra i modelli con miglior prendisople a prua
Che ne dici?

Se approvi, visto il budget, escluderei lo Zar, attendendo magari i consigli di gommonauti dotati di mezzi simili
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 3/7
Se non fosse per il varo e l'alaggio, mi verrebbe in mente un gozzo in resina con entrobordo diesel, lunghezza fino a sei metri...
Ce ne sono alcuni che sono praticamente flush deck, cioè tutta coperta bella piatta da prua a plancia, con portelli a filo: un bel cuscinone e ci si prende il sole i 5-6, comodi comodi!
Andature di crociera intorno ai 6-7 nodi, consumi irrisori, scafo dislocante che ben si presterebbe alle andature a lento moto, buona tenuta di mare.
Per contro: non fai più di 8-9 nodi, lo maledice chi soffre il mal di mare, alle prime esperienze sembra molto meno manovrabile di una barca con fuoribordo.
Manutenzione: antivegetativa allo scafo, pulizia e manutenzione elica e linea d'asse, tagliando al motore diesel (30 cv sarebbero anche troppi), qualche lavoretto quì e la (ce ne sono sempre, ma in barca non si chiamano "lavori", si chiamano "passatempi") e tra tutto, assicurazione a parte, te la dovresti cavare con un migliaio di Euro all'anno se ti affidi ad un meccanico, 2-300 Euro se fai tutto tu.
Il problema è la praticità nelle operazioni di alaggio/varo: con la linea d'asse e la chiglia tipica dei gozzi, non è così pratico come per un gommone o un qualsiasi scafo planante con fuoribordo.
Ma potrei anche sbagliarmi.
Non so che zone di mare frequenti, ma se ne hai la possibilità, prova ad affittare un gozzo simile a quello che ti ho descritto e sfrutta la giornata; ti farai un'idea da portare a confronto con altre tipologie di barche. Wink
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Sottocapo
Fabiomare (autore)
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- 4/7
Bene.. anzi benissimo..
Le zone che frequenterei sono dal fiume Stella partendo da Palazzolo dello Stella o Piancada (Friuli) fino alla laguna di Marano isole comprese. Magari qualche uscita verso Lignano o Bibione e verso la laguna di Grado.
Se non altro questi sono gli obiettivi.
In realtà pensavo ad un open o ad un semicabinato con un buon prendisole ma mi sa che lì devo alzare il budget..
Comunque raccolgo ogni Vostro prezioso parere, ringrazio in anticipo.
Usate pure i termini tecnici più in auge così me li vedo in grassetto e imparo..

ps: non ho ancora capito bene perchè uno scafo si definisce "dislocante"..
Capitano di Vascello
yanez323
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- 5/7
Condivido i consigli di Rickyps e, ad integrazione, potresti anche vedere pilotine diesel, visto che in giro ce ne sono parecchie ed a prezzi abbordabili. A prendere la patente entro le 12 miglia solo motoresi fa presto......
Se guardi bene, prediligendo la navigazione fluviale avresti un campo di "scoperte" molto vasto, tanto da arrivare da Grado fino a Ferrara lungo le idrovie venete Idea
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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- 6/7
Dislocante significa che "disloca" (sposta) tutta l'acqua corrispondente al volume della parte immersa dello scafo, anche in navigazione.
Gli scafi plananti, invece, hanno linee di carena disegnate in modo tale da far uscire dall'acqua buona parte dello scafo, oltre una certa velocità, staccando l'onda generata dall'imbarcazione stessa e riducendo drasticamente le resistenze idrodinamiche.

La velocità massima degli scafi puramente dislocanti è strettamente legata alla loro lunghezza al galleggiamento, secondo la formula:

V max (in nodi)= 1,3 o 1,4 X radice quadrata della lunghezza al galleggiamento (in piedi).

Esempio: un 40 piedi dislocante che avesse una lunghezza al galleggiamento di 36 piedi, avrebbe questa V max:

radice quadrata di 36: 6
V max= 1,3 X 6= 7,8 nodi

Il coefficiente può aumentare in base al tipo di scafo (sempre dislocante) ed arrivare fino al valore di 2 (circa) per gli scafi semiplananti (tipo gli Aprea, Sciallino, etc.).

In molti scafi dislocanti relativamente moderni, non è difficile raggiungere valori di 1,7 elevando la velocità critica del "nostro" scafo di 40 piedi a circa 10,2 nodi.

Il limite di velocità degli scafi dislocanti è dato proprio dalle turbolenze create dalla loro stessa onda, che generalmente non consentono di superare la velocità critica se non "investendo" in motorizzazioni con potenze infernali.

Gli scafi plananti hanno coefficienti di gran lunga superiori, ma perdono in stabilità rispetto a quelli dislocanti. Wink
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Sottocapo
Fabiomare (autore)
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- 7/7
Che figata sto forum!!!!!!!!!!!!!!

Grazie!
Smile
Sailornet