Disonestà intellettuale! [pag. 4]

Contrammiraglio
fabiox
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massipao1978 ha scritto:

Io sono dell'opinione che un popolo unito sia moooolto più difficile da addomesticare...


Se tu avessi ragione(e potresti davvero averla)mi sembra che abbiamo proprio toccato il fondo Crying or Very sad

E allora torniamo al discorso iniziale di Yatar dello scontro generazionale,indotto dagli stessi bast......
Ma vi rendete conto dello scenario che state delineando??? UT
TUTTO VAL LA PENA D'ESSERE IMPARATO
Guardiamarina
massipao1978
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Non per niente ho stima di Yatar...che dice cose intelligenti!
Utente allontanato
chewbacca
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Riporto un articolo alla luce delle Vostre considerazioni, forse può sembrare OT, ma lo è molto di quello che sembra:

Mario Monti, un mondialista alla guida dell’Italia, di Gianfranco Amato

Viaggio circostanziato, con alcune significative coincidenze, nel curriculum esemplare di un Preside tecnico.

Nel suo stellare curriculum il professor Mario Monti vanta anche studi esteri. Trascorre un anno presso la prestigiosa Università di Yale, dove diventa allievo di James Tobin, premio Nobel per l’Economia nel 1981. Non abbiamo prove di una sua affiliazione alla Skull and Bones, la celeberrima e potente società segreta di ispirazione mondialista che dal 1832 ha sede presso quel prestigioso ateneo statunitense. Abbiamo però la prova che il professore varesino rappresenti un autentico apostolo del pensiero mondialista. Tre inequivocabili circostanze lo attestano.

Mario Monti è membro del Bilderberg Group. La notizia è passata sui media con una certa nonchalance. Istituito nel 1954 presso il castello olandese di Bilderberg, questo esclusivissimo club si ritrova segretamente ogni anno per decidere del futuro dell’umanità. Si tratta dei centrotrenta uomini più potenti e influenti del mondo riuniti in una stessa stanza, che guardie armate tengono lontana da occhi indiscreti. In più di cinquant’anni d’incontri è sempre stata vietata la presenza della stampa, non sono mai state rilasciate dichiarazioni sulle conclusioni degli intervenuti, e non è mai stato svelato l’ordine del giorno. A prescindere da cosa realmente accada in quel segreto consesso, il solo fatto di come si svolga e di chi lo componga lascia alquanto perplessi, e non risponde certo a una logica di democrazia e trasparenza. Fino all’ultimo momento resta occulto il luogo degli incontri e si interviene solo su espresso invito, che non può essere pubblicamente divulgato, pena la mancata partecipazione. Per comprendere meglio di cosa si tratti è sufficiente leggere quanto sul tema ha scritto William Vincent Shannon, non esattamente un paranoico complottista, ma un prestigioso giornalista, redattore del New York Times e ambasciatore degli Stati Uniti in Irlanda durante la presidenza Carter (1977-1981): “I membri del Bilderberg stanno costruendo l’era del post nazionalismo: quando non avremo più paesi, ma piuttosto regioni della terra circondate da valori universali. Sarebbe a dire, un’economia globale; un governo mondiale (selezionato piuttosto che eletto) e una religione universale. Per essere sicuri di raggiungere questi obiettivi, i Bilderberger si concentrano su di un ‘approccio maggiormente tecnico’ e su di una minore consapevolezza da parte del pubblico in generale”.

Del resto, lo stesso fondatore del Bilderberg Group, il principe Bernardo d’Olanda, sul punto era stato chiaro: “E’ difficile rieducare gente allevata al nazionalismo all’idea di rinunciare a parte della loro egemonia a favore di un potere sovranazionale”. Onesto, a suo modo, è stato pure David Rockefeller – altro Bilderberg di razza –, il quale ha lasciato scritto nelle sue Memorie (2002): “Alcuni credono che facciamo parte di una cabala segreta che manovra contro gli interessi degli Stati Uniti, definendo me e la mia famiglia come ‘internazionalisti’, e di cospirare con altri nel mondo per costruire una più integrata struttura politico-economica globale, un nuovo mondo, se volete. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole, e sono orgoglioso di esserlo”.

Il Times, che non può certo definirsi un foglio complottista, nel 1977 descrisse i membri del Bilderberg Group come “una congrega dei più ricchi, dei più economicamente e politicamente potenti e influenti uomini nel mondo occidentale, che si incontrano segretamente per pianificare eventi che poi sembrano accadere per caso”. A conferma, si possono elencare alcune singolari coincidenze (per citare i casi più noti e più recenti) dovute a fatti accaduti dopo gli incontri del Bilderberg. Bill Clinton partecipa al meeting del 1991; vince le primarie del Partito democratico, e da oscuro governatore dell’Arkansas diventa presidente degli Stati Uniti nel 1992. Tony Blair partecipa al meeting del 1993; diventa il leader del Partito laburista nel luglio del 1994, e viene eletto primo ministro nel maggio del 1997. George Robertson partecipa al meeting del 1998; viene nominato segretario generale della Nato nell’agosto del 1999. Romano Prodi partecipa al meeting del 1999; riceve l’incarico di presidente dell’Unione europea nel settembre del 1999, ricoprendo tale incarico fino a gennaio 2005; nel 2006 viene eletto presidente del Consiglio.

Sembra confermata ancora una volta la saggia conclusione del barone Denis Winston Healey, ex ministro britannico della Difesa (1964-1970) e delle Finanze (1974-1979): “Quel che accade nel mondo non avviene per caso; si tratta di eventi fatti succedere, sia che abbiano a che fare con questioni nazionali o commerciali, e la maggioranza di questi eventi sono inscenati da quelli che maneggiano la finanza”. Per chi volesse saperne di più, consiglio la lettura di un ottimo testo intitolato “The True Story of the Bilderberg Group”, di Daniel Estulin, un libro di 340 pagine – corredato da una preziosa documentazione – che raccoglie i risultati di una indagine durata anni sull’intoccabile gruppo elitario di cui la stampa ufficiale appare sempre reticente.

La seconda prova dell’indole mondialista del nostro esimio professor Monti, risiede nel fatto che egli faccia anche parte della Trilateral Commission. Anzi, per essere precisi, ricopre la carica di presidente per l’Europa nel triennio 2010-2012. Chi ha l’avventura di accedere al sito ufficiale di quella istituzione (www.trilateral.org), troverà, infatti, una lettera di presentazione sottoscritta da Mario Monti, quale European Chair, da Joseph S. Nye, Jr., quale North American Chair, e da Yotaro Kobayashi, quale Pacific Asian Chair, con tanto di fotografia. Ufficialmente si tratta di un think-tank fondato nel 1973 da David Rockefeller con forte impronta mondialista. Il professor Piergiorgio Odifreddi (lontanissimo per idee da chi scrive) ha invece liquidato il prestigioso pensatoio internazionale definendolo, su Repubblica (9.11.2011), “una specie di massoneria ultraliberista statunitense, europea e nipponica ispirata da David Rockefeller e Henry Kissinger”.

Quella di Odifreddi non rappresenta, ovviamente, l’unica voce critica nei confronti della Trilateral. Nel 1979 l’ex governatore repubblicano Barry Goldwater la descriveva come “un abile e coordinato sforzo per prendere il controllo e consolidare i quattro centri di potere: politico, monetario, intellettuale ed ecclesiastico grazie alla creazione di una potenza economica mondiale superiore ai governi politici degli stati coinvolti”. Lo scrittore francese Jacques Bordiot, sosteneva, inoltre, che per far parte della Trilateral, era necessario che i candidati fossero “giudicati in grado di comprendere il grande disegno mondiale dell’organizzazione e di lavorare utilmente alla sua realizzazione”, e precisava che il vero obiettivo della Trilateral fosse quello “di esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale”. Il canadese Gilbert Larochelle, professore di filosofia politica presso l’Università del Quebec, nel suo interessante saggio “L’imaginaire technocratique”, pubblicato a Montreal nel 1990, ha definito, più semplicemente, la Trilateral come una privilegiata élite tecnocratica: “La cittadella trilaterale è un luogo protetto dove la téchne è legge e dove sentinelle, dalle torri di guardia, vegliano e sorvegliano. Ricorrere alla competenza non è affatto un lusso, ma offre la possibilità di mettere la società di fronte a se stessa. Il maggiore benessere deriva solo dai migliori che, nella loro ispirata superiorità, elaborano criteri per poi inviarli verso il basso”. Il connotato resta sempre il medesimo: poca democrazia e poca trasparenza. Piccolo inciso legato all’attualità della cronaca politica: un altro italiano membro della Trilateral è l’onorevole Enrico Letta, al centro di una polemica per uno strano biglietto inviato al consociato professor Monti.

La terza prova della visione mondialista di Super Mario sta nel fatto di essere un uomo Goldman Sachs. Per comprendere la reale natura di tale istituzione non occorre addentrarsi nei siti complottisti. E’ sufficiente leggere sul Monde del 16 novembre 2011 (giorno dell’investitura di Monti) l’articolo di Marc Roche, corrispondente da Londra, dal titolo sintomatico: “La ‘franc-maçonnerie’ européenne de Goldman Sachs”. Si tratta di una vera e propria requisitoria contro la potente banca d’affari, dall’incipit particolarmente duro: “Ils sont sérieux et compétents, pesant le pour et le contre, étudiant les dossiers à fond avant de se prononcer. L’économie est leur péché mignon. Ils ne se découvrent que très rarement, ces fils de la Lumière entrés dans le Temple après un long et tatillon processus de recrutement. C’est à la fois un groupe de pression, une amicale de collecte d’informations, un réseau d’aide mutuelle. Ce sont les compagnons, maîtres et grands maîtres amenés à ‘répandre dans l’univers la vérité acquise en loge’”.

Per il Monde, Goldman Sachs funziona come la massoneria, in cui ex dirigenti, consiglieri ma anche trader della banca d’affari americana si ritrovano oggi al potere nei paesi europei chiave per la gestione della crisi finanziaria. In Europa Goldman Sachs si è fatta fautrice di una forma di “capitalismo delle relazioni”, e punta a piazzare i suoi uomini senza mai lasciar cadere la maschera. Può sembrare esagerato il giudizio del Monde, ma forse non lo è se si pensa a un’altra singolare coincidenza. Si tratta del fatto che l’omologo greco di Mario Monti, il professor Lucas Papademos (anch’egli studi statunitensi), già vicepresidente della Bce (dal 2002 al 2010), e ora tecnocrate mandato a commissariare il governo ellenico, è un altro uomo Goldman Sachs.

Oltre che – guarda caso – membro anche lui della Trilateral Commission. Il panorama si fa ancora più inquietante se si considera che l’uomo Goldman Sachs più potente in Europa è Mario Draghi. Nonostante tutte queste sinistre coincidenze, faccio ancora fatica a cedere alle suggestioni complottiste. Confesso, però, che quando ho letto sul quotidiano economico Milano Finanza che è stata proprio Goldman Sachs a innescare l’ondata di vendite di Btp il 10 novembre scorso, un pensiero cattivo mi ha attraversato la mente. Sarà forse perché il giorno prima, il 9 novembre, Mario Monti è stato nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una settimana dopo sarebbe diventato premier sull’onda degli spread. Coincidenze.

(Articolo pubblicato sul sito: https://culturacattolica.it/ e ripreso da: https://www.ilfoglio.it/soloqui/11312 )



ciao Smile
Oggi è un dono, per questo si chiama presente.
Contrammiraglio
lone wolf
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colpito ma non stupito.
notte!!
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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fabiox ha scritto:

E allora torniamo al discorso iniziale di Yatar dello scontro generazionale,indotto dagli stessi bast......
Ma vi rendete conto dello scenario che state delineando??? UT

Purtroppo Fabiox, temo sia proprio così....
Almeno da quello che vedo e, soprattutto da dati e dettagli tecnici che ho imparato a notare e riconoscere

Certe affermazioni che sento da parte delle Formazioni Sociali più svariate indicano chiaramente che, dovendo scegliere, non si mira al giusto, al progetto, all'equilibrio ma a dove sta il maggior numero di elettori o sostenitori.
Elettori e/o sostenitori che peraltro, diciamolo chiaro chiaro, ci "beccano al volo" quando la campana suona musica gradita alle loro orecchie, senza pensare alle conseguenze indirette e spesso peggiori che matematicamente derivano.

Non sta a me pretendere di stabilire se e come quale tassa sia giusta. Posso farlo, ma solo a livello personale.
Diverso è quando una norma o un "risparmio" incide sulle vite
Tutelare la qualità del lavoro (dipendente, ma anche imprenditoriale) è qualità della vita umana
Tutelare una sceta di vita come la pensione (se matematicamente legittima) pure!
Non teniamo in ostaggio la vita della gente solo perchè ci sono un tot di furbacchioni: per questo basterebbe una giustizia che funziona in tempi celeri!

A proposito di "giovani" vs "vecchietti", faccio un esempio sulla scelta di quando andare in pensione:
Se ho versato per esempio 100.000 € di contributi e oggi la mia età fa si che io viva statisticamente ancora 100 mesi, percepirò 1.000 €
Se sono più giovane e la mia vita durerà ancora 200 mesi, me ne spetteranno solo 500, ma se li piglio e mi bastano non rubo nulla a nessuno.
Magari ho dei risparmi o altri redditi con cui integrare o semplicemente una moglie/marito benestante
Se voglio dedicarmi ai nipoti, o alla barca, o a problematiche di famiglia, o la ditta non regge più, perchè vietarmelo?

Un dato concreto: se i miei colleghi potessero andare liberamente in pensione, libereremmo il 40% dei posti di lavoro.
Se dicessero: ti assumo tuo figlio, arriveremmo al 60%!
Pensate che impatto sull'economia nazionale! Che spazio per i giovani, per i disoccupati, per i cassintegrati!

Invece nella realtà molti lavorano più del dovuto perchè il figlio, pur qualificato, è precario o co.co.co, ecc ecc. o semplicemente per aiutarlo a pagare il mutuo perchè pur guadagnando vive nell'incertezza! E comunque ora fino a 67 anni ci devono rimanere volenti o nolenti

Tutte queste cose ben lo sanno i Professori..... quando le casse dell'INPS sono vuote, c'è poco da fare medie matematiche...
E più faremo precariato, più si svuoteranno: hanno accorpato 4 enti in INPS negli ultimi 18 mesi. secondo voi lo ha fatto per "risparmiare" o per cuccarsi i miliardi in cassa perchè se no il fallimento era certo?

Adesso Draghi ha cacciato i soldi alle Banche. Soprassediamo sul metodo...
Mo vediamo se le banche mettono in circolo questi danari, a chi li danno o se fanno come in USA dove se li sono tenuti per ingrassare di più speculando!

Chiudo con un aneddoto che ho imparato sul campo: lo Stato è vincente quando "ragiona al contrario"! Ed è vincente alla grande!!
Quindi una speranza, anzi una certezza c'è! Ma non si raggiungerà mai con gente banale.
Per questo a volte m'imbestialisco!
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di divisione
sella e lele
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quello scritto da chewbacca già conoscevo e questi sono gli italiani che partecipano alle loro riunioni

Italie :
Bernabè Franco, CEO, Telecom lia SpA
Elkann John, Chairman, Fiat S.p.A.
Monti Mario, President, Univers Commerciale Luigi Bocconi
Scaroni Paolo, CEO, Eni S.p.A.
Tremonti Giulio, Minister of Economy and Finance
Bilderbergers meeting - Lista dei Partecipanti
Sitges, Barcellona, Spagna 3 - 6 Giugno 2010
che il vento sia sempre in poppa!!!!!!
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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sella e lele ha scritto:
quello scritto da chewbacca già conoscevo e questi sono gli italiani che partecipano alle loro riunioni...

Bene diffondere queste notizie, anche perchè è bene sapere se assumereste quest'uomo...
Ma siamo un po' OT..
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Vascello
yanez323
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Yatar1963 ha scritto:
[Bene diffondere queste notizie, anche perchè è bene sapere se assumereste quest'uomo...

Facendo un po' di becero qualunquismo, se andiamo a scavare nel passato di chiunque abbia incarichi elettivi o meno di un certo livello, riemerge il detto che il più pulito c'ha la rogna.
Ora c'è al governo persona che, comunque, ha un bagaglio tecnico notevole.Forse non è un caso che sia arrivata a presiedere un governo, per molti aspetti anomalo, proprio grazie a strani organismi sovranazionali. Ma ci siamo sciroppati 17 anni di governi guidati da un impresario teatrale,con tessera P2 n°1816. Anche l'adesione a quest'ultimo sodalizio è indice di scarsa serietà, visto che era un'accolita di maneggioni d'accatto capace d'operare solo nel variopinto sottobosco della politica nazionale.
Ora, se devo essere operato, preferisco un chirurgo magari molto antipatico ma capace piuttosto che da uno simpatico, sorridente e rassicurante ma molto, molto approssimativo dal punto di vista professionale. Fermo retando che sempre di un intervento chirurgico si tratta.
OT totale
Vorrei segnalarvi un articolo apparso un paio di giorni fa sul CdS :
https://www.corriere.it/politica/11_dicembre_21/prezzo-giusto-ristorante-vuoto-camerieri-perdono-lavoro-rizzo_6e025efc-2b9e-11e1-92c6-0bc88599d431.shtml
E' una questione di costume molto marginale, ma indicativa dell'animo da mentecatti dei nostri rappresentanti e del loro rapporto con il denaro dei contribuenti.... Sad Sad Mad Mad
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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yanez323 ha scritto:
Yatar1963 ha scritto:
[Bene diffondere queste notizie, anche perchè è bene sapere se assumereste quest'uomo...

Facendo un po' di becero qualunquismo, se andiamo a scavare nel passato di chiunque abbia incarichi elettivi o meno di un certo livello, riemerge il detto che il più pulito c'ha la rogna.
Ora c'è al governo persona che, comunque, ha un bagaglio tecnico notevole.Forse non è un caso che sia arrivata a presiedere un governo, per molti aspetti anomalo, proprio grazie a strani organismi sovranazionali. ...

Per una volta permettimi di concordare con te solo in parte.
Della famigerata loggia nazionale, pur se a forza, ormai si conoscono almeno il "programma" e le linee d'azione.
Mentre di certi gruppi si sa a malapena che esitono e, vietando l'accesso ai propri incontri ad organi di stampa e non diffondendo il proprio pensiero e le proprie conclusioni, può essere ragionevole definirli se non "segreti" almeno "semi-segreti"

Nel primo caso un'accozzaglia di personaggi nazionali perseguiva una ambizione arrivistica individuale in un ambito, a mio avviso ben poco legittimo, ma comunque a carattere nazionale
Nel secondo, sussistono fondati sospetti e, in alcuni casi, anche prove raccolte Oltreoceano che l'operato di particolari aziende riconducibili ad alcuni personaggi del club (ivi compresi primari Personaggi politici Italiani) siano in netta contraddizione con gli interessi del nostro Paese (e non solo...)

Resta l'esempio calzante del medico.
Mai mi farei operare da nani e ballerini, meno che mai da allegri chiacchieroni odorosi di lambrusco.
Accetterei l'intervento di un medico che mi si indica come competente, ma... se poi non lo fosse davvero??
Se fosse un semplice barone ospedaliero incompetente come tanti se ne trovano che vuole solo il cachet dell'operazione?
Se venisse definito competente solo per timore referenziale?

Alla fine ognuno fa le sue valutazioni.
Resta il fatto che chi è "competente" non può non conoscere i dati. Se nega la realtà o parte di essa è intellettualmente disonesto

Notiamo anche un fattore psicologico che tarpela ad ogni apparizione TV da parte di costoro: da un lato espongono i propri piani col tono di chi sa che nessuno oserebbe dire di no.., dall'altro trapela anche un orgoglio tipico di chi è certo di far bene.

Ora.... un problema può avere più soluzioni.
Stabilire quale soluzione scegliere è democrazia, imporre quella che individualmente si ritiene la migliore è dittatura.

Per completare il quadretto del nostro Paese, resta infine da chiedersi come mai un sito cattolico pubblichi l'articolo che ci ha postato Chew e che non mi pare dia molto lustro al PdC???
Eppure mi pare che i cattolici siano ben rappresentati in questo governo (e forse sono i soli)
O forse, anche qui, ci sono cattolici e cattolici???
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di divisione
sella e lele
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forse sarà molto OT ma leggete



La famiglia dello scudo rosso: i Rothschild
di Marcello Pamio
Ho letto con molto interesse libri, fascicoli e siti internet su cosiddette teorie cospirative
secondo le quali dietro alle vicende politiche ed economiche ci sarebbero potenti logge
massoniche. Fin qui nulla di strano. Non si può negare infatti che la maggior parte di queste
società segrete fin dalle loro origini erano composte da influenti personaggi della vita pubblica,
politica e militare.
La cosa però che ha destato la mia curiosità è l’onnipresenza di un nome ben preciso. Un
comun denominatore rappresentato dai Rothschild. Questa famiglia, perché di famiglia si
tratta, appartiene secondo molti all’organizzazione elitaria chiamata gli Illuminati di Baviera [1]
e governerebbe l’intero sistema bancario mondiale con tutto quello che ne consegue.
Se è vero che questo gruppo di burattinai muove le fila della finanza, dell’economia e della
politica mondiale perché allora il nome non figura mai da nessuna parte? Avete mai letto su
giornali o sentito alla televisione dei Rothschild e delle loro vicissitudini? Sarebbero dietro le
quinte di tutti i più importanti affari e nessuno ne parla, non è un po’ strano?
Per la verità vedremo alla fine che qualcosa è trapelato dai media.
Chi ha ragione? Gli autori di svariati libri che puntano il dito contro un sistema occulto, in cui la
famiglia Rothschild riveste un ruolo di primaria importanza, in grado di controllare l’intero
sistema o invece chi al contrario afferma che tali ipotesi sono semplicemente frutto di menti
malate in preda ad allucinazioni e manie di persecuzioni?
L’esperienza mi suggerisce che la verità sta sempre nel mezzo!
Quindi prima di avanzare qualsiasi ipotesi in merito andiamo a vedere chi sono e soprattutto
cosa fanno oggi i Rothschild.
Per ripercorrere le origini torniamo indietro nel tempo di circa duecento anni spostandosi in
Germania, precisamente a Francoforte. L’anno è il 1743.
L’Adamo non proprio biblico della nostra storia è Amschel Moses Bauer, un semplice orafo
tedesco con la passione, che oggi possiamo chiamarla predisposizione, per prestiti e
finanziamenti. Semplice orafo per modo di dire naturalmente, visto che è il capostipite che ha
dato origine a un impero economico da mille e una notte.
Un impero nato sotto le ali protettive dell’aquila romana contornata da uno scudo rosso.
Tale infatti è il sigillo che Amschel aveva collocato sull’entrata della propria azienda.
Un logo che divenne presto la rappresentazione figurata dell’attività di Bauer. "La ditta dello
Scudo Rosso" veniva infatti chiamata.
D’altronde abbiamo tantissimi esempi anche nostrani di queste associazioni: uno per tutti il
Cavallino Rampante per indicare la Ferrari. Quello che non tutti sanno invece è che lo Scudo
Rosso in lingua tedesca è Rothschild. Per essere più precisi: Scudo Rosso à Red Schield à
Rothen Schild à Rothschild. Questo particolare è molto importante perché quando il figlio di
Moses, Mayer Amschel ereditò da suo padre la società cambiò nome in Rothschild, e tale è
rimasto immutato fino ai giorni nostri.
Mayer Rothschild da Gertrude Schnapper ebbe cinque figli: Amschel (1773-1855), Salomon
(1774-1855), Nathan (1777-1836), Karl (1788-1855) e Jacob (1792-1868).
Non appena i ragazzi furono istruiti a dovere sull’attività economica e finanziaria partirono alla
volta di altrettante capitali europee per aprire filiali ed espandere l’impero esclusivamente
patriarcale. Le donne avevano un ruolo secondario nella gestione.
Il primogenito Amschel essendo il più anziano rimase a Francoforte per controllare la società
base, Salomon invece andò a Vienna, Nathan a Londra, Karl a Napoli e Jakob a Parigi.
La famiglia cresce, e cresce anche la necessità di un nuovo emblema che li rappresenti al
meglio. Cinque frecce che s’incrociano intersecandosi in un unico punto è il nuovo stemma. Le
frecce rappresentano i cinque fratelli e il punto d’intersezione è lo scopo che unisce tutta la
famiglia. Avrete già capito qual è questo scopo.
Senza nulla togliere all’operato dei fratelli, è d’obbligo “spezzare una freccia” -visto che siamo
in tema- a favore di Nathan il quale si distinse immediatamente per fiuto e capacità
imprenditoriali.
Ricordiamo che agli inizi dell’Ottocento l’Europa stava cambiando velocemente e questo poteva
creare certamente molte occasioni per uomini intelligenti e soprattutto ricchi.
Nathan approfittò di questa situazione e aprì a Manchester una impresa tessile. Il rapido
declino delle esportazioni tessili britanniche durante il blocco continentale costrinsero però
Nathan a tornare a Londra per estendere le proprie attività in ambito finanziario. Le attività del
figliol prodigo s’impennarono in potenza e prestigio grazie anche al matrimonio con Hannah
Barent Cohen (1783-1850), la figlia di uno dei più ricchi mercanti ebrei londinesi[2].
I conti li sapeva fare molto bene!
Conti che dirottavano sempre più verso operazioni finanziarie speculative su titoli britannici ed
esteri, cambi valute, metalli preziosi, ecc.
Qualche esempio? Il Duca di Wellington non avrebbe potuto pagare il suo esercito nella
battaglia di Waterloo senza la mano, anzi il portafogli, dei Rothschild[3]. Dopo questa vittoria,
la banca di Nathan vinse il contratto per i pagamenti dei tributi agli alleati europei[4].
Anche il governo francese dovette usufruire dei fondi privati per rimpinguare le casse nazionali
svuotate dall’estenuante guerra franco-prussiana[5]. Salomon Rothschild a Vienna finanziava
intanto il debito estero austriaco attraverso contratti di prestito al Principe Metternich[6].
I cinque fratelli pur lavorando a distanza portavano avanti la stessa tecnica, quella della riserva
frazionale bancaria. Questo permise la loro autonomia e indipendenza in ogni paese in cui
operavano.
Con queste enormi risorse economiche riuscirono a intervenire persino a favore della Banca
d’Inghilterra, quando la crisi di liquidità del 1826 piegò le gambe al governo britannico. Grazie
ad una immissione di un grosso quantitativo di oro fu scongiurato il peggio[7].
Ma la storia non finisce qui, perché nel settore pubblico si distinsero per i finanziamenti della
rete ferroviaria in Francia, Italia, Austria, per il Canale di Suez, permisero l’acquisto dei terreni
minerari in Spagna, Sud America, Sud Africa e Africa Occidentale.
L’oro era così importante e fondamentale per i Rothschild che dal 1919 fino ai nostri giorni la
banca ha ospitato e presieduto per due volte al giorno il fixing mondiale del prezzo dell’oro[8].
Vi rendete conto: stabilivano anche il prezzo mondiale dell’oro!
Addirittura sembrerebbe, e il condizionale è d’obbligo, che una banca della famiglia abbia
finanziato John D. Rockefeller per la sua monopolizzazione della raffinazione del petrolio che
portò alla fondazione della Standard Oil.
Cosa dire delle ricostruzioni postbelliche? Nelle guerre si sa, non vi sono mai vincitori. Di per sé
una guerra è sempre una sconfitta sia per chi la provoca ma soprattutto per chi la subisce.
Dall’ottica di un banchiere però, una guerra è sempre una ghiotta opportunità di investimenti,
di prestiti, di ricostruzioni. Infatti dopo la Prima Guerra Mondiale, precisamente nel 1922 i
Rothschild misero a disposizione fondi per la ricostruzione in numerosi paesi come Francia,
Germania, Cecoslovacchia, Ungheria. A questo punto ho dovuto scacciare con la forza dalla mia
mente un dubbio tremendo. E’ possibile che banchieri senza scrupoli fomentino a proprio
piacimento le guerre, magari finanziando entrambe le fazioni e innescando la miccia fornendo
poi i soldi per la ricostruzione? In via molto ipotetica sì. Scatenare una guerra non è così
difficile: si forniscono le armi a entrambe le parti e si trova una motivazione sufficiente:
religione, petrolio, terrorismo, ecc.
No! La perfidia umana non può arrivare a tanto! Giusto?
A questo punto negare o far finta di non vedere che l’impero dei Rothschild fin dai primi anni
del secolo XIX ha influenzato la politica, l’economia e la finanza del mondo intero è un’offesa
alla comune intelligenza.
E oggi? Come sono messi, anzi, visto che interessa pure la nostra cara Italia come siamo
messi? Forse la famiglia si è ritirata a vita privata e si sta godendo un meritato riposo?
Sbagliato. Certamente la vita è rimasta sempre molto privata. Non riesco infatti ancora a
spiegarmi come la stampa, sempre più ricca di pettegolezzi e gossip e meno di informazioni
utili, non s’interessi della vita di questi personaggi affascinanti e al limite del misterosofico.
Riescono –i media- a scovare una star televisiva che si sta abbronzando nuda dentro la caldera
di un vulcano in pieno inverno e nessuno fa un servizio sugli appartenenti alla famiglia più
potente del pianeta. Non è un po’ strano? Lungi da me l’idea che gli editor non possano fare
servizi su certi banchieri internazionali, rimane allora la spiegazione che forse a nessuno
interesserebbe. Strano perché personalmente preferirei leggere qualcosa su i «veri controllori»
piuttosto che leggere e/o vedere qualche personaggetto estivo che pur di apparire nei giornali
venderebbe la propria anima al diavolo, in questo caso fotografi e giornalisti.
Tornando al discorso di prima, oggi la famiglia Rothschild non ha perso prestigio e potere,
semmai con il passare degli anni lo ha consolidato ulteriormente. Incredibile ma vero.
Passano gli anni e i loro sistemi si adeguano. Oggi hanno sviluppato una divisione per il
finanziamento d’impresa al servizio di fusioni e acquisizioni. Operazioni queste all’ordine del
giorno. Basta aprire un qualsiasi giornale finanziario per leggere che la multinazionale ics si è
unita, o è in procinto di farlo, con la transnazionale ipsilon. Fusioni il cui unico risultato è la
creazione di megacorporazioni amministrate da pochissimi e composte da migliaia tra affiliate e
holding. In fisica per innescare una fusione nucleare tra atomi serve molta energia qui le
fusioni necessitano solo di soldi. Moltissimi soldi. Chi possiede tutti questi soldi se non i
banchieri?
Vediamo adesso nel dettaglio dove i tentacoli economici dei Rothschild sono arrivati nel 3°
Millennio. Per problemi di spazio cito solamente le società più conosciute e/o riguardanti il
nostro paese, ma chiunque volesse approfondire consiglio di entrare nel sito ufficiale della
famiglia e stamparsi l’elenco completo. Fate scorta di carta!
Tra le straniere spiccano: De Beers quella dei diamanti, la Enron fallita da poco, British
Telecom, France Telecom, Deutch Telekom, Alcatel, Eircom, Mannesmann, AT&T, BBC, Petro
China, Petro Bras, Canal +, Vivendi, Aventis, Unilever, Royal Canin, Pfaff, Deutch Post[9], e
moltissime altre.
Torniamo adesso un momento in Italia poiché ce n’è per tutti i gusti: Tiscali, Seat Pagine
Gialle, Eni, Rai, Banca di Roma, Banco di Napoli, BNL Banca Nazionale del Lavoro, Banca
Intesa, Bipop-Carire, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca 1473,
Finmeccanica[10]. Vi può bastare? Penso proprio di sì!
Mi avvio a concludere nella speranza che questa piccola e incompleta illustrazione possa
almeno aver fatto nascere qualche dubbio e/o curiosità in più su questa incredibile e
decisamente atipica famigliola. Non posso confermare ma neppure smentire le pesanti e
inquietanti affermazioni che svariati autori pubblicano sui Rothschild. Tengo a sottolineare che
la cosa più incredibile è come i media in generale evitano di trattare tali argomentazioni. Passi
il discorso sulla cospirazione globalizzata alla George Orwell, ma qui i fatti parlano chiaro. Le
trame e gli intrecci economici pure. Sono sotto gli occhi di tutti. Almeno di chi vuol vedere.
Non posso accontentarmi di leggere su La Stampa del 7 giugno 1996 che Lady Rothschild era
l’ipotetica spia del KGB a Londra, o su Il Giorno del 29 agosto 2000 la cronaca della morte per
overdose all’età di 23 anni di Raphael figlio di Nathaniel Rothschild.
Queste rientrano nel deleterio e purtroppo tanto seguito gossip.
Le cose serie e importanti sono altre.
.
che il vento sia sempre in poppa!!!!!!
Sailornet

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