Redditometro Kaputt [pag. 4]

Ammiraglio di squadra
misterpin
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- 31/38
raffo ha scritto:
Io non amo frequentare i ristoranti, i bar, le pizzerie etc.... sono un pò particolare e molto esigente per il mangiare. Viaggi, forse una volta l'anno, una settimana, mai vacanze bianche e così via.


Se fanno i calcoli su questo a me danno un contributo statale Sbellica Sbellica Sbellica Sbellica
Tenente di Vascello
raffo
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- 32/38
@misterpin
il fatto è che mettono tutto questo nel loro paniere e ti calcolano il reddito.
Non sanno che con questo risparmio noi riusciamo a mantenerci il ns. piccolo hobby.
Tenente di Vascello
lucky.91
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- 33/38
roland ha scritto:
Sempre pronto ad essere smentito dai tecnici della Legge, a me risulta che, a parte la sentenza napoletana, numerose pronunce consolidate di Cassazione (l’ultima n. 23/554 del 2012 depositata il 20 dicembre scorso), che fornisce nuovi chiarimenti sui controlli fiscali del nuovo redditometro, hanno stabilito che in merito al redditometro, è «il Fisco a dover provare l'incoerenza del reddito in ordine alla presunzione semplice dell'accertamento sintetico, essendo lo stesso redditometro uno strumento di accertamento sintetico che permette al Fisco di formulare solo una presunzione semplice non una presunzione legale, e quindi non può scaricare l'onere della prova sulle spalle del contribuente, stabilendo la Corte che non è il contribuente a doversi difendere sulla base dell'accertamento da redditometro, come previsto dalla nuova legge, ma è il Fisco a dover provare l'incompatibilità del reddito dichiarato con spese effettuate e tenore di vita.


dunque, se non sto dicendo un'eresia, (prego correggermi) non si tratta solo di una sentenza di primo grado a smentire l'uso corretto di questo strumento.


Questa si che è una sentenza di portata notevole che ridurrebbe la efficacia probante del redditometro.

Sono andato a leggermi un paio di commenti autorevoli e con questa sentenza viene effettivamente affermato il principio riportato da Roland, secondo il quale i semplici dati statistici forniti dalla Agenzia delle Entrate (redditometro) da soli non basterebbero a provare il maggior reddito, affermando che si tratta di una "presunzione semplice" (non legale) con conseguente inversione dell'onere della prova in capo al Fisco e non, come in passato, in capo al contribuente. Secondo un parere, il contribuente non è esonerato dall'addurre le proprie giustificazioni, ma il Fisco ha l'onere di verificare la situazione concreta del contribuente e di motivare con ulteriori prove nel caso intenda comunque procedere con l'accertamento.

Peraltro, alcuni timidi precedenti in tal senso c'erano già stati con una ordinanza del 2010 e con una sentenza del 2011.

Comunque, molto interessante....

ciao
Luciano
Luciano - classe '74
Ammiraglio di squadra
roland
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- 34/38
Grazie Luciano.
Il mio rimane un commento da profano e non da tecnico. Questo e' quello che (io) ho capito di questa sentenza. Attendo pareri piu autorevoli e tecnici del mio in merito.
Francesco
Non ci sono rose sulla tomba del marinaio. Non ci sono gigli sulle onde. Quello che al marinaio spetta e' il battito d'ala del gabbiano ed il pianto dell'amata.
Tenente di Vascello
raffo
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- 35/38
Pare che il redditometro abbia avuto una stoppata e stia canbiando rotta.
Riporto, di seguito un articolo in merito.


"...........In conseguenza alle ultime sentenze, che dichiaravano illegittimi alcuni aspetti del redditometro, questo è stato rivisto in una versione più morbida

Roma – Nulla di definitivo sino a quando non si potrà leggere la circolare applicativa del redditometro che dovrebbe essere emessa entro questa settimana ma, appare probabile che lo strumento per l'accertamento sintetico, messo in campo dal fisco, sarà rivisto in una versione più "morbida".

Le ultime sentenze della Commissione Tributaria di Reggio Emilia e del tribunale di Napoli, hanno smantellato l'impianto del nuovo redditometro voluto dall'ex Ministro Tremonti e approvato dall'ex Premier Monti.

In particolare quello che è stato contestato allo strumento di accertamento sintetico è la violazione della privacy del cittadino e l'accertamento induttivo sulla base dei dati statistici.

La violazione della privacy, ha sancito il tribunale di Napoli, avviene perché l'Agenzia delle Entrate raccoglie dati sul cittadino che sono di natura privata e che tali dovrebbero rimanere. Per quanto riguarda, invece, i dati statistici, è stato stabilito e, probabilmente non sarebbe dovuta servire una sentenza di tribunale per farlo, che i dati statistici pubblicati dall'Istat riguardanti le spese degli italiani, in quanto medie ponderate delle spese di milioni di soggetti, non possono costituire un modello rigido per un singolo contribuente. Coloro che aderiscono perfettamente al quadro dipinto dall'Istat sono pochissimi, da qui è impensabile arrivare alla conclusione che un cittadino è un evasore perché il suo profilo di spesa non corrisponde a quello tracciato dall'Istat.Preso atto delle sentenze e delle molte critiche che il nuovo strumento ha sollevato, nella circolare applicativa, che è attesa in settimana, il Ministero dell'Economia e delle Finanze e l'Agenzia delle Entrate, stanno apportando delle modifiche

Queste, dalle anticipazioni che circolano in queste ore, saranno le seguenti:
a)L'accertamento induttivo del tenore di vita del contribuente e, di conseguenza, del suo reddito, potrà avvalersi dei dati Istat solo per alcune spese certe, come il condominio o le spese per l'autovettura, ma questi non potranno essere utilizzati per altre spese quali, il ristorante o l'albergo o le spese per l'alimentazione.
b)Non saranno più richiesti scontrini e fatture per provare quanto si è speso. L'Agenzia, nel momento in cui sospetterà che le spese dichiarate non siano quelle effettive, dovrà chiamare il contribuente che potrà spiegare le discrepanze in un confronto con un funzionario.
c)L'Agenzia non potrà più rilevare dati che fanno parte della privacy del cittadino, cosa questo significhi non è ancora stato chiarito, ma si suppone che si interverrà sullo spesometro e sul sistema di rilevamento dei dati per restituire al cittadino il suo diritto alla privacy.
d)Le percentuali di scostamento tra le spese dichiarate e quelle supposte attraverso lo strumento del redditometro, saranno alzate. Al momento, al netto dei 12.000 euro annui di scostamento, applicati a tutti i contribuenti indipendentemente dall'entità delle spese dichiarate, la distanza tra queste e quelle dedotte dall'Agenzia non deve essere superiore al 20 %.
e)In ultimo, gli uffici dell'Agenzia delle Entrate saranno invitati a gestire il contenzioso in tre fasi. Da prima ci sarà un colloquio tra un funzionario dell'Agenzia e il contribuente sospettato di non essere congruo che potrà rispondere alle contestazioni senza il bisogno di addurre prove. Se il sospetto persiste, si passa alla seconda fase nella quale l'Agenzia propone al contribuente di aderire all'accertamento induttivo. Nell'ultima fase al contribuente al quale è stata contestata un'evasione inferiore ai 20.000 euro, dovrà essere proposta una mediazione.

Quelle sopra riportate sono informazioni derivanti da anticipazioni che, se dovessero essere ufficializzate nella circolare applicativa, porterebbero a fare un altro passo avanti nello stretto sentiero che potrebbe portare a un ritorno alla crescita.

Ridare agli italiani, almeno in parte, la libertà di spendere i propri soldi senza per questo dover temere di finire sotto la lente del fisco, contribuirebbe a ristabilire uno dei fondamenti dell'economia, la circolazione del denaro. Senza circolazione del denaro, che si esprime in buona parte nell'acquisto di beni di consumo, non c'è crescita.

Questo è quanto di più deleterio si possa fare in un momento in cui, invece, si dovrebbero spingere i consumi per far ripartire le aziende e aumentare i posti di lavoro.

La politica del "tutti evasori" ha distrutto un comparto come la nautica e affossato altri settori con danni gravissimi per l'economia del paese.


Lunedì, 27 maggio
......"

Vedremo cosa accadrà!
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 36/38
Era ora, anche se è solo un primo passo.
Lo affermo con forza perchè simili strumenti a mio avviso rappresentano sia un retaggio di feudalesimo, sia una resa intrinseca dello Stato inteso come tutore e portatore di interessi della collettività.

In cambio però è doveroso trovare un metodo serio ed efficace che faccia pagare le tasse a tutti!
Eque, ovviamente, più contenute magari, sicuramente sostenibili, ma che ognuno paghi il suo, il giusto dovuto, senza giochini e giochetti da una parte o dall'altra.

Bisogna comprendere che chi (persona fisica o giuridica) evade il fisco, contributi o quant'altro fa pagare il suo a tutti gli altri e, in molti casi, fa concorrenza sleale al suo vicino.

E, in una situazione economica come quella di oggi, il danno si moltiplica a livello esponenziale!

Oooooops.... Confused
Mi sono svegliato!
Dicevamo?
A si.... del redditometro!
Belloooo
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Contrammiraglio
lone wolf
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- 37/38
Gioiellieri, tassisti, baristi e ristoratori
redditi da fame: 17mila euro l'anno

Lo credo che qualsiasi forma di controllo sia invisa; resta la certezza che con il mio reddito da pensionato "ex dipendente" posso tranquillamente permettermi il gommo.
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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lone wolf ha scritto:
Gioiellieri, tassisti, baristi e ristoratori
redditi da fame: 17mila euro l'anno


Fermo restando che bisognerebbe capire se è una media ponderata o matematica, questa è la dimostrazione che il redditometro non serve.
È solo uno strumento pilatesco e corporativo, che oltretutto penalizza i più deboli delle singole categorie.

Personalmente, se dopo 4 anni continui costantemente a dichiarare meno di un dipendente part time, io ti dichiarerà fallito, perché o sei un incapace o sei un furbo.

Anche i redditi più alti sono però discutibili: se una farmacia costa 5 o 6 milioni può renderne solo uno100.000 lordi al titolare?
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Sailornet

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