È meglio per un principe esser temuto che amato [pag. 2]

Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 11/20
In pochi post abbiamo dedotto ciò che in ogni amoto del mondo animale è ben noto.
Ovevro che la democrazia, seppur ritenuta la migliore tra i sistemi possibili, è di fatto innaturale nonchè foriera di tirannia

A quando qualche lenzuolo?
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Contrammiraglio
fabiox
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- 12/20
"Durante la sua missione, il sequano Castico, figlio di Catamantalede, che era stato per molti anni signore dei Sequani e aveva ricevuto dal senato del popolo romano il titolo di amico, venne persuaso da Orgetorige a impadronirsi del regno che in precedenza era stato del padre. Allo stesso modo Orgetorige convince ad analoga azione l’eduo Dumnorige, al quale dà in sposa sua figlia. Dumnorige era fratello di Diviziaco, a quel tempo principe degli Edui e amatissimo dal suo popolo. Orgetorige dimostra a Castico e a Dumnorige che è assai facile portare a compimento l’impresa, perché egli stesso sta per prendere il potere: gli Elvezi, senza dubbio, erano i più forti tra tutti i Galli. Assicura che con le sue truppe e con il suo esercito avrebbe procurato loro il regno. Spinti dalle sue parole, si scambiano giuramenti di fedeltà, sperando, una volta ottenuti i rispettivi domini, di potersi impadronire di tutta la Gallia mediante i tre popoli più potenti e più forti.

[IV] Un delatore svelò l’accordo agli Elvezi. Secondo la loro usanza, essi costrinsero Orgetorige a discolparsi incatenato: se lo avessero condannato, la pena comportava il rogo. Nel giorno stabilito per il processo, Orgetorige fece venire da ogni parte tutti i suoi familiari e servi, circa diecimila persone,nonché tutti i suoi clienti e debitori, che erano molto numerosi. Grazie a essi riuscì a sottrarsi all’interrogatorio. Mentre il popolo, adirato per l’accaduto, cercava di far valere con le armi il proprio diritto e i magistrati radunavano dalle campagne una grande moltitudine di uomini, Orgetorige morì.Non mancò il sospetto, secondo l’opinione degli Elvezi, che si fosse suicidato."

De bello gallico,libro I











Sbellica Sbellica Sbellica

Lo so,non c'entra un razzo,ma non volevo sfigurare! Embarassed


In realtà i più attenti avranno già individuato i loro Orgetorige,Castico e Dumnorige,e avranno anche riconosciuto il pollaio..hemmmm...la Gallia.
L'adunanza in favore di Orgetorige si è già vista,attendiamo che muoia così risparmiamo il lenzuolo!
TUTTO VAL LA PENA D'ESSERE IMPARATO
Tenente di Vascello
SimoC
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- 13/20
"Il fine giustifica i mezzi" ! Razz
L'importante è andar per mare
Tenente di Vascello
Capitan_Uncino
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- 14/20
Dipende sempre uno cosa vuole dalla vita... se essere principe, suddito, lupo solitario, animale di branco...

Ma la prova importante è sempre cosa vedi la mattina quando ti fai la barba e ti guardi allo specchio...

(a parte commenti ironici Sbellica )

Se vedi un uomo allora va bene... anche se sei l'ultimo dei sudditi

Se vedi un ominicchio, o un quaquaraquà, allora non va bene, anche se sei il principe dei principi...

Il mio giudice è sempre e solo la mia coscienza

(e sono solo le 11 del mattino.... Sbellica Sbellica Sbellica )
Non xe per Cicio barca...
Ammiraglio di squadra
bluprofondo60
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- 15/20
Si può essere amati e temuti nello stesso tempo.Se un principe è giusto e saggio, se punisce e premia senza favoritismi e usando lo stesso metro di valutazione con tutti e riesce anche a sacrificare se stesso e quello che ha per una giusta causa, è amato.Non lo amerà solo chi è stato giustamente punito per essersi comportato male e aver causato danni al principe o ad altri che non lo meritavano.Ma di questo il principe dovrebbe infischiarsene, continuando a fare la cosa che crede giusta.
La vita è la ricerca di un equilibrio, tra i compromessi, le avventure e i momenti di follia...
Capitano di Vascello
yanez323
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- 16/20
Capitano di Corvetta
coccobill1
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- 17/20
@Vanbob........ottimo....

io dico .....che è meglio cosi.....e Macchiavelli docet.....

"è molto piú sicuro essere temuto che amato, quando si abbia a mancare dell’uno de’ dua"

e chissà come mai se ti temono ti voglio alla fine pure bene Wink Wink
ex Saver 690 , Johnson 225 4T, combo Garmin 420s , nick "Nereide"
in attesa di degna/degno sostituto/a
Capitano di Vascello
yanez323
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- 18/20
Credo che l'dea di Machiavelli sia molto condizionata dall'epoca e dalla situazione specifica, visto che il Signore basava il suo potere,comunque ci fosse arrivato, sulla volontà divina.Da noi al "per grazia di Dio" all'aggiuntal "e per volontà della Nazione" ci si è arrivati solo nel 1861.
Innanzi tutto il verbo amare misembra piuttosto totalizzante ed èun sentimento di vicinanza.
All'epoca, seppur in pieno Rinascimento, l'operato del Principe o del Signore poteva riguardare una cerchia relativamente ristretta di persone abbastanza vicine a lui, mentre per il resto del popolo un sovrano valeva l'altro, trettandosi di forme di governo assolutistiche. Anche la Repubblica Serenissima era governata da una stretta oligarchia di persone, tutte appartenenti ad un ristetta cerchia e, a differenza delle varie Signorie, l'elezione al dogato non era trasmissibile agli eredi.
In linea di massima penso che il sentimento d'amore per chi rappresenta il potere ed abbia un potere coercitivo sia completamente avulso dalla realtà. La questione è in re ipsa e, ammesso che ci sia, tale sentimento non può riguardare la totalità dei "sudditi" e, soprattutto, è abbastanza ondivago nel tempo, a seconda di quanto beneficio, o meno, si abbia dalle decisioni di ordine generale.
Si di ce che gli Inglesi "amino" la Regina, ma questa è solo un simbolo, una forma di espressione della Nazione, di fatto priva di un reale potere.
Forse è più corretto parlare di rispetto per una persona che incarni il potere, anche a fronte di piani e decisioni non favorevoli al diretto interessato, se quest'ultimo è in grado di capire che tali decisioni sono state adottate con onestà intellettuale e nel quadro di un più generalizzato interesse. E' una questione di speculare onestà intellettuale.
Anche l'odio, molto più diffuso come sentimento e molto più spendibile, ha bisogno di una certa "vicinanza", di un qualcosa che tocchi il "suddito" direttamente, in maniera indelebile. Per i resto c'è solo il disprezzo.
Amore ed odio sono due sentimenti ciechi, al di la del raziocinio, mentre il rispetto, la benevolenza, il disprezzo, la considerazione nulla ecc. hanno una base più o meno critica e raziocinante e rappresentano meglio la distanza tra chi decide e chi delle decisioni è destinatario.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 19/20
yanez323 ha scritto:

Forse è più corretto parlare di rispetto per una persona che incarni il potere, anche a fronte di piani e decisioni non favorevoli al diretto interessato, se quest'ultimo è in grado di capire che tali decisioni sono state adottate con onestà intellettuale e nel quadro di un più generalizzato interesse. E' una questione di speculare onestà intellettuale.

... e se anche un solo "principe" su mille facesse tesoro di ciò, a prescindere da quale che sia il suo Reame (il Granducato ma anche un campo, o un capannone, una cattedra, un'ufficio, un magistero ecc) perseguendo inevitabilmente e di fatto quell'obbiettivo superiore che gli renderebbe il rispetto dei suoi "sudditi", non solo il mondo sarebbe infinitamente migliore, ma anche quei sudditi più avvezzi al sentimento d'impulso, inevitabilmente comprenderebbero adeguandosi.

Ma se non sbaglio c'era un altro trattato di altro autore.... Utopia, mi pare s'intitolasse?
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Contrammiraglio
lone wolf
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- 20/20
Yatar1963 ha scritto:
ma anche quei sudditi più avvezzi al sentimento d'impulso, inevitabilmente comprenderebbero adeguandosi.


Non sono d'accordo. Se sei un principe non puoi mostrare segni di debolezza, sicuramente qualche suddito, ma nemmeno tanto suddito se ne approfitterebbe e cercherebbe di screditarti.
Forse la cosa più difficile è dimostrare l'equità.
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Sailornet