Libia che fare: solo attendere!?

Ammiraglio di divisione
red1 (autore)
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Della faccenda libica ne sono piene le prime pagine dei giornali. Tutti i governi europei, o comunque quelli che hanno avuto una storia coloniale, mostrano interesse e spostano portaerei, truppe speciali e 007. Naturalmente ciascuno degli attori si muove per il proprio interesse e per soffiare al Paese competitor qualche asset economico e stop. Poi c'è la questione del Califfato, degli almeno due o tre governi libici in carica che però non si parlano e si combattono aspramente. Moltissimi esperti sconsigliano l'intervento proprio per la frammentazione sul campo e per la mancanza di un interlocutore libico titolato per rappresentare quel popolo. In poche parole, i libici non ci hanno chiesto di intervenire, l'Onu, organismo ingessato e pressoché inutile, non è in grado di dare mandato per un intervento militare e noi che facciamo? Prepariamo l'intervento. Ci conviene veramente? Qualche tempo fa un esperto militare stimò in circa 50000 uomini la consistenza di un contingente militare per controllare "solo" la fascia costiera della Libia, paese di 1 759 840 km², pari a circa 6 volte l'Italia. Risulta evidente che i 3000/5000 uomini che sarebbero pronti per intervenire sono assolutamente inadeguati.
A fare salire ulteriormente la tensione la notizia, giunta ieri, della morte di due dei quattro tecnici italiani rapiti nei mesi scorsi.
In ultimo la questione immigrazione. Siamo sicuri che una guerra aperta in nord Africa non peggiori ulteriormente la situazione, spingendo quelle popolazioni, che attualmente riescono a sbarcare il lunario, a mettersi in marcia come già avvenuto in Siria?

Alla mia perplessità si potrà obiettare che i taglia gole sono a poche miglia nautiche dalle nostre coste. E' vero! Ma si tratta di qualche migliaio di fanatici asserragliati in due roccaforti. La mia paura è che in risposta ad un intervento occidentale, le forze che si combattono ferocemente si catalizzino e si organizzino contro quello che viene comunque percepito come un invasore. A quel punto avremmo contro sei milioni di libici, per non parlare degli effetti deleteri che si potrebbero avere in tutti i paesi del Maghreb.
Ce lo siamo detti in altri topic, Gheddafi era un dittatore sanguinario, ma era un interlocutore. Chi ha visitato in passato i Paesi del Nord Africa sa che la presenza dei controlli era asfissiante, che ad ogni incrocio c'era un posto di blocco e che i capi di governo non erano proprio degli stinchi di santo. Ma garantivano sicurezza, che era percepibile. Poi vennero le Primavere arabe, più o meno spontanee, si scelse di disarcionare i dittatori, senza dare a quei popoli un progetto democratico di ampio respiro. Il risultato è storia recente.

https://www.repubblica.it/esteri/2016/03/04/news/il_dossier_il_primo_contingente_potrebbe_muoversi_entro_10_giorni_ma_restano_i_dubbi_sul_quadro_legale_e_sugli_obiettivi-134727115/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/03/libia-prodi-non-ci-sono-le-condizioni-per-intervenire-la-guerra-e-lultima-cosa-da-fare/2514871/

https://www.corriere.it/esteri/16_febbraio_29/intervento-libia-italia-usa-b7ad751a-df0d-11e5-8660-2dd950039afc.shtml

https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/libia_usa_italia_guida-1582598.html
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Giovanni Verga, I Malavoglia
Capitano di Corvetta
Lampedusano
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In relazione al tuo commento pare interessante la conoscenza di tale documento francese tradotto in italiano

https://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=15067

https://www.fr.lapluma.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2323%3Alitalie-va-prolonger-lutilisation-de-pantelleria-pour-les-vols-espions-us-sur-la-tunisie&catid=94%3Amonde&Itemid=427
Ammiraglio di divisione
red1 (autore)
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Una ulteriore conferma che la campagna in nord Africa si progetta da tempo.
Sono i nomi che ritornano che hanno dell'inquietante. Gli inglesi stanno schierando in Tunisia i "Topi del deserto", i tedeschi manderanno gli omologhi dell'"Afrika Korps" e pare che il comando dell'operazione potrebbe essere assegnato ad un centro di comando italiano che prende il nome dalla "Divisione Acqui" , divisione barbaramente trucidata a Cefalonia. Non mi piace l'aria che si respira, come non mi piace che valga la regola "un uomo solo al comando", senza passare dal Parlamento.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Giovanni Verga, I Malavoglia
Capitano di Vascello
yanez323
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red1 ha scritto:
....Naturalmente ciascuno degli attori si muove per il proprio interesse e per soffiare al Paese competitor qualche asset economico e stop..... Poi c'è la questione del Califfato, degli almeno due o tre governi libici in carica che però non si parlano e si combattono aspramente. .... Poi vennero le Primavere arabe, più o meno spontanee, si scelse di disarcionare i dittatori, senza dare a quei popoli un progetto democratico di ampio respiro. Il risultato è storia recente.

L'intervento in Libia è già cominciato da un pezzo, come giustamente hai scritto, ed i primi a muoversi sono stati i Francesi, come accade da molto tempo pervasi da sempre di avere un primato d'influenza non disinteressato, visto il lungo confine terrestre che la Libia ha con l'Algeria, ex colonia francese . Proprio recentemente è venuto fuori che all'abbattimento del DC9 Itavia del 27/06/1980 non sono del tutto estranei i Francesi, che puntavano all'abbattimento di un jet con a bordo Gheddafi. In zona era presente la loro portaerei "Foch".
A parte questo, le "primavere arabe" sono state mitizzate come un deciso passo verso la "democrazia", un concetto molto labile in tutti i Paesi a forte componente musulmana e soprattutto pensando ad un concetto di "democrazia" tutto occidentale. Paesi, o meglio popolazioni, la cui la legge base è la Sharia, con una forte componente teocratica e tribale ben difficilmente possono accettare o solo concepire un concetto di laicità che viaggia di pari passo con quello, lato, di democrazia. Quando tutto è finito, ci si è accorti che lo sfondo era una lotta tra potentati tribali, così com'è oggi in Somalia, Etiopia ed Eritrea, Iraq e la stessa Libia.
Guardando ai flussi migratori, a parte la situazione Siriana ed Kurda, che interessa la Turchia e la Grecia, il grosso dell'immigrazione centroafricana, dell'Africa orientale e pakistana è tutta ammassata in Libia, dove esiste un'organizzazione ben strutturata, quasi industriale, per il passaggio in Europa. Non si capirebbe altrimenti il perché tutti continuano a dire di essere emigrati in Libia per lavoro, e di essere poi scappati per la "guerra" quando la situazione d'instabilità è ben nota dal 2011.
In quanto al Califfato, questo è un'organizzazione, oggi definita terroristica, ad "effetto carsico" capace di scomparire da determinati territori e rimaterializzarsi in altri, come ammasso consistente di persone, e agire anche lontano, vedi Parigi, con "dormienti" residenti da sempre nei luoghi dove decide di colpire. Intanto, forse per comodità e convenienza ci si dimentica che esistono le milizie di Boko Haram, Al Shabaab, Aqmi (Gruppo salafita per la predicazione ed il combattimento) e Al Qaeda è ancora in discreta salute.
Ho la brutta impressione che la Libia sarà l'ennesimo Afghanistan ed Iraq, da cui non si verrà a capo di nulla tranne un'apparente normalizzazione, tanto per fare affari e assicurarsi le riserve combustibili mentre, riguardo al Califfato, il problema si sposterà altrove, ma continuerà ad esserci con maggior virulenza alimentata dal sentimento panislamico di subire un' altra aggressione coloniale. Forse l'unico vantaggio sarà una temporanea diminuzione dei flussi migratori diretti verso la Sicilia
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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Per come siamo messi, non mi ci vedo ad esportare la democrazia

Prima di tutto dovremmo capire chi è il nemico, casomai decidessimo di trasferire la truppa a bordo di Alitalia-Ethiad
Poi dovremmo capire chi sono gli amici, prima che l'Africa Korps si freghi un'altra volta i nostri pochi camion
Ed infine che impatto avrebbero tali costi sul deficit/pil, perché qui non si muove foglia che Draghi non voglia

Ma soprattutto mi piacerebbe interrogare i membri del parlamento e del governo per capire se si sono mai letti qualche cronaca delle campagne coloniali di Libia
Così.... giusto per farsi un'idea
Soprattutto dell'esito di certe dubbie scelte politiche effettuate all'interno del mondo musulmano dell'epoca

Strategicamente l'unica la soluzione vincente ed economica fu quella di Graziani: il gas (non il metano, che costa!)
Efficace, ma a me fa un po' schifetto.

Ma è anche vero che grazie a certi delinquenti adesso la patata bollente la dobbiamo spolpare noi
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di divisione
red1 (autore)
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yanez323 ha scritto:
Proprio recentemente è venuto fuori che all'abbattimento del DC9 Itavia del 27/06/1980 non sono del tutto estranei i Francesi, che puntavano all'abbattimento di un jet con a bordo Gheddafi. In zona era presente la loro portaerei "Foch".
A parte questo, le "primavere arabe" sono state mitizzate come un deciso passo verso la "democrazia", un concetto molto labile in tutti i Paesi a forte componente musulmana e soprattutto pensando ad un concetto di "democrazia" tutto occidentale. Paesi, o meglio popolazioni, la cui la legge base è la Sharia, con una forte componente teocratica e tribale ben difficilmente possono accettare o solo concepire un concetto di laicità che viaggia di pari passo con quello, lato, di democrazia. Quando tutto è finito, ci si è accorti che lo sfondo era una lotta tra potentati tribali, così com'è oggi in Somalia, Etiopia ed Eritrea, Iraq e la stessa Libia.

In quanto al Califfato, questo è un'organizzazione, oggi definita terroristica, ad "effetto carsico" capace di scomparire da determinati territori e rimaterializzarsi in altri, come ammasso consistente di persone, e agire anche lontano, vedi Parigi, con "dormienti" residenti da sempre nei luoghi dove decide di colpire. Intanto, forse per comodità e convenienza ci si dimentica che esistono le milizie di Boko Haram, Al Shabaab, Aqmi (Gruppo salafita per la predicazione ed il combattimento) e Al Qaeda è ancora in discreta salute.

Ho la brutta impressione che la Libia sarà l'ennesimo Afghanistan ed Iraq, da cui non si verrà a capo di nulla tranne un'apparente normalizzazione, tanto per fare affari e assicurarsi le riserve combustibili mentre, riguardo al Califfato, il problema si sposterà altrove, ma continuerà ad esserci con maggior virulenza alimentata dal sentimento panislamico di subire un' altra aggressione coloniale. Forse l'unico vantaggio sarà una temporanea diminuzione dei flussi migratori diretti verso la Sicilia


Che dire! Analisi perfetta e lucida. Leggendoti mi viene in mente che se si potessero nominare i Senatori a vita per acclamazione popolare avremmo chi proporre.
Questo per condividere con Yatar la sensazione dell'assoluta mancanza di memoria storica dei membri attuali del parlamento.

Troppe realtà tribali in campo, a volte composte veramente da una manciata di uomini abituati prima a sparare e poi a ragionare. Nessuna reale guida politica "laica". Pur nella sua criminalità Gheddafi poteva essere definito un laico, che consentiva la libertà di culto alle minoranze. Capacità da parte dei criminali delle diverse etnie di riciclarsi, di sciogliersi nel marasma libico come nella sabbia del Sahara. Altissima probabilità che, indottrinate dal sentimento panislamico contro gli occidentali, le parti, Isis, Boko Haram, Al Shabaab, Aqmi e Al Qaeda si coalizzino.
Ma siamo sicuri che ci convenga?

Yatar1963 ha scritto:
Ed infine che impatto avrebbero tali costi sul deficit/pil, perché qui non si muove foglia che Draghi non voglia .


Te lo dico io: devastanti!
Soprattutto per il sud, che ha nel turismo la sua maggiore fonte di reddito.
Ieri parlavo con un importante Tour Operator che mi diceva che le vendite dei gruppi per la primavera/autunno sono praticamente crollate. I nord europei, cosi prodighi di
esportare democrazia e così interventisti a casa altrui, ci percepiscono come zona di guerra e non prenotano. D'altra parte anche americani e australiani, abituati ad avere una differente percezione delle distanze, abitando in Paesi che sono grandi quanto un continente, guardando una carta del Mediterraneo si rendono conto della contiguità della Sicilia e del sud Italia con le aree delle operazioni, e non prenotano.
In ultimo, in controtendenza rispetto agli ultimi cinque anni, la gente non prenota soggiorni prepagati, pur essendo a buon mercato, per scegliere soluzioni più costose ma che consentono la cancellazione, senza penale, sotto data.

Certamente un coinvolgimento "importante" in Libia favorirebbe le lobby delle armi, che in Italia sono una voce importante del Pil. La qual cosa potrà far dire al politicante di turno che, su base nazionale, l'intervento in Libia non avrà influito sulle voci macroeconomiche.
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Giovanni Verga, I Malavoglia
Ammiraglio di divisione
Cesinho
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Distrutta l'ultima voce che tiene ancora in vita l'economia meridionale avremo ridotto tutto in cenere...tanti hanno fatto le valigie quest'anno...altro che ripresa...ci tocca andare anche noi con i profughi...sperando che le frontiere siano ancora aperte...
Lomac 500ok
Tohatsu 75 cv 2t carburatori
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
<º))))>< <º))))>< <º))))><
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Yatar1963
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red1 ha scritto:

Yatar1963 ha scritto:
Ed infine che impatto avrebbero tali costi sul deficit/pil, perché qui non si muove foglia che Draghi non voglia .

Te lo dico io: devastanti!
Soprattutto per il sud, che ha nel turismo la sua maggiore fonte di reddito.

Più che al PIL mi riferivo al deficit.
Se ci pensiamo bene nel "sistema euro" puoi fare le guerre solo se hai i soldi o se la UE/BCE ti consente di sforare i vari "numerini"
Per fare un paradosso, se la piccola Slovenia avesse dei buoi bilanci, potrebbe investire in armamenti ed invadere il Veneto, perché noi non avremmo soldi da spendere né potremmo autofinanziarci non essendo la moneta sovrana

Comunque oggi siamo stati invitati e lusingati anche dalla Gran Bretagna, mentre non ho capito bene se l'amica e alleata Turchia fornirà supporto ai suoi alleati NATO o a specifici gruppi islamici, suoi referenti.
E non ho nemmeno capito se la Turchia farà come un secolo fa, riempiendo di armi e propri militari travisati le bande "ribelli"

Obama ha definito "governino" quello di Tobruk

Ma mi lascia speranza il fatto che il nostro governo abbia risposto che senza l'accordo anche con Tobruk non se ne fa nulla
Forse hanno imparato la storia, visto che è lì che nacquero a suo tempo i problemi

OT non credo che la Libia creerà problemi al turismo siculo, che l'anno scorso mi dicono abbia fatto un piccolo boom, forse dovuto alla crisi economica Greca
Secondo me molta gente si sta guardando in giro per capire anche che succede in Grecia, soprattutto in Dodecanneso
Resta il fatto che il nostro turismo è ultimo perché scarso di servizi e caro
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di divisione
Cesinho
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Ahimè anche questo é vero...
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Lampedusano
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- Ultima modifica di Lampedusano il 06/03/16 10:22, modificato 1 volta in totale
Yatar1963 ha scritto:


Resta il fatto che il nostro turismo è ultimo perché scarso di servizi e caro


E come non condividere,..............
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