Stay social: il nemico ti ascolta [pag. 2]

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Alcune informazioni quasi in tema:
Ho controllato su webkay.robinlinus.com come consigliato dall'articolo ...
re: Stay social: il nemico ti ascolta
si è bloccata la pagina girando a vuoto all'infinito
re: Stay social: il nemico ti ascolta


https://it.businessinsider.com/quanto-ne-sanno-di-te-google-facebook-e-amazon-troppo-ma-puoi-difenderti-ecco-come/

Quanto ne sanno di te Google, Facebook e Amazon? Troppo, ma puoi difenderti. Ecco come
Candido Romano 1/9/2017
In questo momento, mentre leggete questo articolo, noi di Business Insider Italia sappiamo quanti di voi lettori sono su questa pagina web, da dove siete collegati, con quale browser, addirittura potremmo sapere la percentuale di utenti che abbandonano la pagina in un dato punto dell’articolo.
Immaginate ora quanto le grandi compagnie come Amazon, Facebook, Google e molte altre sanno di voi, grazie all’utilizzo dei loro prodotti o servizi. Vi anticipiamo: tanto, per alcuni troppo.
I dati sono il petrolio del nuovo millennio perché consentono alle compagnie di fare previsioni sugli acquisti, generare pubblicità altamente mirate o imbastire campagne di persuasione online per scopi politici ed elettorali. Tutti i movimenti degli utenti online vengono monitorati, registrati ed elaborati, dal semplice tweet all’acquisto di un ferro da stiro.
Per avere anche una minima idea di cosa si può estrapolare dalle proprie abitudini online basta andare sullo strumento Apply Magic Sauce prodotto Cambridge Psychometrics Centre, che mostra un profilo della propria personalità basandosi sui dati del proprio profilo Facebook e Twitter.
Oppure farsi un giro su clickclickclick.click per rendersi conto di quanto il proprio browser registri ogni mossa, con tanto di telecronaca di ogni nostra azione. Si tratta chiaramente di un gioco, è tutto registrato, ma è un modo per capire visivamente quanti dati forniamo, dal movimento del mouse al tempo di permanenza su una pagina.
E se proprio non credete a quanto leggete, andate su webkay.robinlinus.com, un software in grado di dirvi tutto quello che i più comuni browser sanno di voi: per esempio riporta istantaneamente da quale computer navigate o a quale social network avete fatto l’accesso.
Tutto questo potrebbe spaventare ma è perfettamente legale: bisogna sapere che ci sono comunque modi per difendersi, per minimizzare la mole di dati che ogni giorno “regaliamo” alle compagnie, che spacciano un grande appetito di dati per una scintillante tecno-libertà.
Leggi anche: Girereste nudi per strada? Eppure sul web si fa. Invocando una privacy che va ridisegnata
Sei spendaccione? Ti faccio prezzi più alti

Non si tratta solo di evitare di vedere la pubblicità del solito ferro da stiro dopo aver messo “mi piace” a una pagina Facebook collegata ai prodotti per la casa. Questi dati, che presi da soli sono grezzi ma che messi a sistema possono comporre le abitudini e preferenze delle masse che navigano (e che consumano), potrebbero in futuro anche avere effetti negativi sul vostro portafogli: ad esempio l’Università Politecnica della Catalogna ha riportato prove che alcuni negozi online utilizzano dati per far pagare di più agli utenti profilati come “spendaccioni”.
Ecco qualche suggerimento per minimizzare l’esposizione dei propri dati online, almeno sulle più note piattaforme, per proteggere almeno in parte la propria privacy.
Come proteggersi, regole generali
Bisogna sapere innanzitutto cosa significa retargeting, cookie, device recognition e questo è il posto giusto.
Per evitare che i propri dati circolino online la prima cosa da fare è abilitare l’opzione “non tracciare” sul proprio browser. Sì, la maggior parte dei browser ha questa funzione, come ad esempio in Chrome: basta andare nelle impostazioni e spuntare la casella “Do Not Track”.
Chrome
Un’altra mossa da fare è andare su youradchoices.com, un sito che controlla il proprio browser riguardo i cookie di tracciamento. Si potranno poi disabilitare le pubblicità visionate in base al proprio comportamento online e molto altro. Soluzione più drastica è utilizzare Ghostery, un’estensione per il browser che blocca i cookie di tracciamento da più di 4.500 compagnie. Renderà la vostra navigazione un po’ più difficoltosa ma è il prezzo da pagare se si vuole un maggior controllo sui dati.
Google ti ascolta
Google ha miliardi di interazioni ogni giorno, il risultato è che il gigante di Mountain View ha tantissimi dati sugli interessi e le ricerche degli utenti. Per sapere tutto quello che Google sa di te basta andare su myaccount.google.com. Il problema è che ci sono così tante informazioni che è difficile navigarci. Per cominciare basta andare in “Le mie attività” e successivamente in “Gestione Attività” per scoprire i (tantissimi) dati creati durante l’utilizzo dei servizi di Google.
Google
Qui si potranno vedere ad esempio la cronologia delle ricerche, quali video YouTube sono stati visti, ma scorrendo la cosa più inquietante è sicuramente la tab “Attività Vocale e audio”. Gli utenti più sensibili alla questione privacy lo sapranno: tramite l’app di Google sugli smartphone Android si possono impartire comandi vocali dicendo semplicemente “OK Google”, con la possibilità di chiedere all’assistente virtuale un’informazione, un percorso e molto altro. Bene, queste registrazioni vengono conservate da Google sui suoi server, sul cloud.
Ma non è tutto: il microfono del vostro smartphone Android si attiva anche semplicemente dicendo “OK”, registrando conversazioni praticamente all’insaputa dell’utente. Nella sezione audio si può avere accesso a tutte queste registrazioni, anche ascoltarle ed eliminarle, rimarrete sorpresi nell’ascoltare piccoli spezzoni di conversazioni che non sapevate di aver registrato.
Tutti i dati che forniamo a Google possono essere anche completamente scaricati. Basterà andare alla pagina “Scarica i tuoi dati” ma bisogna ricordare che si tratta di tantissimo materiale: tutte le email, video su Youtube e molto altro. Il consiglio finale è di usare il motore duckduckgo.com se proprio non si vogliono lasciare dati a Google.
Leggi anche: La Ue si sveglia sulla privacy e impone le sue regole a Facebook, Gmail, Whatsapp, Skype
Facebook non ti abbandona mai
Al di là dell’eterna polemica su “Facebook ti ascolta”, su cui sono arrivate sempre smentite, Il social network di Mark Zuckerberg sa tutto di noi: cosa ci piace, le nostre abitudini, le nostre interazioni, il nostro passato. Da una parte è molto aperta riguardo i dati che colleziona, dall’altra risulta “inquietante” quando ci troviamo di fronte a una pubblicità di un prodotto di cui abbiamo parlato qualche minuto prima con un nostro amico. La trasparenza sicuramente si vede quando sulla propria timeline di Facebook viene visualizzata un’inserzione sponsorizzata: basterà cliccare sulla piccola freccia in basso per vedere un menu con l’avviso “Perché vedo questa inserzione?”, che illustra perché Facebook sta mostrando proprio quell’annuncio.
FACEBOOK
Per avere un quadro chiaro di quello che Facebook sa di te basta andare nelle “Impostazioni” del proprio profilo e cliccare su “Inserzioni” per ispezionare il proprio profilo pubblicitario. A questo punto si potrà procedere con l’eliminazione o meno di brand o inserzioni che non si vogliono vedere sulla propria timeline.
La parte inquietante è che la pubblicità targettizzata di Facebook non abbandona l’utente. Facebook usa i cookie per seguire il proprio profilo su altri siti e, per esempio su Amazon, assicurarsi di mostrare queste pubblicità. Bene, questa eventualità si può eliminare sempre nelle impostazioni, spuntando “No” alla strana e oscura dicitura “Inserzioni su applicazioni e siti Web fuori dalle aziende di Facebook”.
Facebook 2
Certo, in questo modo non si disabilita completamente il monitoraggio di Facebook sul proprio account, per quello si dovrà procedere con mosse più drastiche come abbiamo già illustrato.
Leggi anche: Privacy online: sempre più persone usano i servizi VPN. Cosa sono, come funzionano e quali scegliere
Amazon ti segue
Amazon è una delle società che “segue” di più gli utenti online. Basta guardare un solo prodotto sul noto commerce per ritrovarsi pubblicità ovunque sul sito successivo che si guarda. È relativamente facile però evitare di essere tracciati da Amazon, basta andare sulla pagina del proprio account, scendere su “Impostazioni pubblicità”, qui si possono disabilitare le pubblicità personalizzate. Dato che tutto ciò si basa sui cookie questo rifiuto avrà effetto solo sul browser che si sta usando in quel momento.
Amazon
In “Preferenze di comunicazione” si potranno poi disabilitare le comunicazioni di Amazon via posta elettronica. In Italia non sono ancora disponibili prodotti Amazon che integrano l’assistente vocale Alexa, quindi questo è un problema che gli utenti dovranno porsi quando Echo o Echo Dot arriveranno sul nostro mercato.
Apple: occhio a microfono e webcam
Anche se Apple vende prodotti di fascia alta e molto costosi comunque colleziona dati sui propri utenti. La sezione “Privacy” nelle impostazioni di iOS fornisce una visione generale dei dati che gli utenti inviano a Cupertino, con la possibilità di disabilitarne alcuni. iPhone ad esempio traccia costantemente la propria posizione e potenzialmente la condivide. Per disabilitare questa funzione andare nelle impostazioni, Privacy, Localizzazione e si avrà una lista delle applicazioni che hanno accesso ai dati GPS come Facebook o Trova il mio iPhone.
Stessa cosa per macOS, bisogna andare in “Preferenze di Sistema” e poi su “Sicurezza e Privacy”. Senza dimenticare di coprire sempre la webcam del Mac: se si vede la luce verde accendersi improvvisamente è perché, probabilmente, qualcuno vi sta spiando. Stessa cosa per il microfono, potrebbe essere saggio disabilitarlo completamente.
Microsoft traccia tutto quello che scrivi
La “telemetria” di Windows 10 cattura tutto quello che un utente fa sul proprio PC. Questo per migliorare Windows, dice Microsoft, ma per alcuni è una violazione. Per cambiare o rifiutare tutto questo si dovrà andare nella sezione “privacy” di Widows 10. Vi avvisiamo, ci saranno almeno 18 pagine di configurazione. Quello che spaventa è che Windows 10 ha l’abilità di tracciare tutto quello che l’utente scrive e di condividerlo con Microsoft. Avete capito bene. Si può evitare andando su “Riconoscimento vocale, input penna e digitazione” e poi “Disattiva servizi vocali e suggerimenti di digitazione”.


Per quanto riguarda Winzozz 10 un programma molto utile è
Winaero Tweaker https://www.programmigratis.org/download/utility/winaero-tweaker.aspx:
io l'ho installato dal primo giorno .....
re: Stay social: il nemico ti ascolta
Sottotenente di Vascello
si18665
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Yatar1963 ha scritto:
Ok, tutte accortezze concrete.

Ma la cosa che mi ha stupito è che la ricerca fatta da me ha determinato la pubblicità facebook sullo smartphone di un'altra persona mentre stava consultando la sua pagina Facebook!

Cosa ha determinato questo "salto"????

Non utilizzando io Facebook, il dubbio persiste.

Tu non hai WhatsApp, ma la signora al tuo fianco si. Se fai una ricerca sull'argomento potrai leggere che non e' impossibile da WhatsApp spiare. Non e' nemmeno impossibile da Facebook collegare le attivita' di WhatsApp, dal momento che entrambe le applicazioni appartengono alla stessa societa'. https://www.repubblica.it/economia/finanza/2017/05/18/news/maxi-multa_ue_a_facebook_per_aver_collegato_gli_account_di_whatsapp-165722348/?refresh_ce

https://www.ilmattino.it/tecnologia/smartphone/spiare_whatsapp_app_1_ottobre_2017-3273698.html

https://www.spoofwhats.com/how-to oppure qui' https://messagingapplab.com/news/how-to-spy-on-whatsapp-messages-from-pc-or-mobile-android-and-iphone/125/

Se non sbaglio WhatsApp e' anche in grado di effettuare conversazioni telefoniche, quindi ....?!? Ipotizziamo?
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VanBob
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Probabilmente qualche "mix" c'è stato, probabilmente sulla rete locale di casa.

Tuttavia prova a pensare se le tue ipotesi fossero reali: niente più terrorismo inatteso, niente più elezioni regolari, etc. Il mondo sarebbe davvero profondamente diverso.
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Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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VanBob ha scritto:
Probabilmente qualche "mix" c'è stato, probabilmente sulla rete locale di casa.

Tuttavia prova a pensare se le tue ipotesi fossero reali: niente più terrorismo inatteso, niente più elezioni regolari, etc. Il mondo sarebbe davvero profondamente diverso.

Il mondo è già diverso.
Le forze dell'ordine possono captare conversazioni sui microfoni con un semplice Troian
Come dimostra la recente legge che ne limita fortemente l'uso.

Le elezioni sono più facilmente pilotate via web che via tv.
Anche per colpa nostra che se non diamo il like non siamo contenti.

Il terrorismo è davvero tanto inatteso, se 5 minuti dopo sappiamo già vita morte e miracoli dei terroristi e di tutto il loro parentado?

Un conto è monitorare la navigazione, dove chi è attento può almeno tentare di far attenzione.
D'altronde nulla è gratis...

Un conto è ritrovarsi uno spione in casa...

Ps non uso nemmeno Whatsapp
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Site Admin
VanBob
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Non penso di avere spie in casa, mi pare che vi sia una generalizzata caccia ai fantasmi.

E poi, a me ha fatto piacere ricostruire alcuni miei percorsi, con date e foto, di cui altrimenti avrei perso memoria. Ma che danno vuoi che mi facciano se sanno alcune mie cose?
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Capitano di Vascello
yanez323
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Yatar1963 ha scritto:
Il mondo è già diverso.
Le forze dell'ordine possono captare conversazioni sui microfoni con un semplice Troian
Come dimostra la recente legge che ne limita fortemente l'uso.
Il terrorismo è davvero tanto inatteso, se 5 minuti dopo sappiamo già vita morte e miracoli dei terroristi e di tutto il loro parentado?
Un conto è ritrovarsi uno spione in casa...Ps non uso nemmeno Whatsapp

Lo spione puoi averlo sempre e comunque
Il problema è che non sono solo le Forze dell'ordine a poter agevolmente a sapere cosa dici, dove vai o dove sei.
Con qualche centinaio di euro puoi acquistare trojan, software o altro materiale, non particolarmente sofisticato ma comunque valido, che ti consente di entrare nella vita altrui senza particolari difficoltà,stando tranquillamente al tuo computer se usi sistemi di rimbalzo dei server tali da mascherare il tuo ip.
Sono tutti mezzi che usati da qualsiasi agenzia investigativa o di informazioni, anche la più scalcinata, basta che non servano a fini giudiziari e le infedeltà coniugali, oggi, sono passate di moda.
Adesso c'è anche il problema delle batterie degli smatphone difficili da staccare, quindi con un software adeguato questo continua ad operare anche se sembra spento, consentendo registrazione ambientale delle voci e tracciamento di posizione. Una volta staccavi la batteria dal vecchio telefonino e quello moriva e non consentiva neanche il rintraccio tramite le celle agganciate.
Per i terrorismo la questione è differente, perché puoi monitorare decine di migliaia di persone contemporaneamente, seguirli nei loro contatti e spostamenti, ma se non hai la percezione di qualcosa di concreto non ti puoi muovere e anche quando hai la percezione solo una percentuale minima potrebbe attivarsi realmente e, se lo fa, lo fa in silenzio, lasciando altri a fare gli specchietti per le allodole. Se poi i servizi del Paese X non comunicano con quelli di Y e Z, tutto rimane lettera morta, salvo poi avere una montagna di elementi indiziari a posteriori .
Per il resto, riguardo alla vita di tutti i giorni, oltre a Google a costruire i nostri profili ci pensano Amazon, Ebay nonché tutte le tessere sconto che ci forniscono le catene di supermercati, librerie negozi ecc.

NB in questo post abbiamo usato la parola terroristi tre volte e terrorismo due volte. Non è da escludere che qualche sistema di controllo generalizzato, tipo Echelon, abbia attivato un alert, magari molto basso, ma l'abbia attivato.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963 (autore)
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Un conto sono interventi giustificabili da (presunte) ragioni di sicurezza o indagini
Un altro sono interventi abusivi

Insomma se il troian me lo installano le forze dell'ordine, possiamo dire che, almeno in teoria, stiano attuando una procedura legittima e legittimata
Se me lo installa il vicino di casa no

Senza scadere nel "gomblottismo" la domanda è: fino a che punto è legittimo "acquisire dati di terzi"?
E se mai, quali dati?
Ma se consultassi siti di sex toys da mane a sera, fino a che punto è giustificabile che poi mi appioppino per mesi una costante pubblicità in tal senso?
Col rischio che il vicino sbirci il tablet o lo smartphone.

Le mie abitudini al consumo? Ok, ma qui si sta arrivando a livelli tali per cui non è più questione di propormi un prodotto che mi può interessare, ma di acquisire tali e tante informazioni private che possano essere rivendibili in più settori.

Che dire di Google maps che ti fotografa in dettaglio casa, macchina e motorino (o la barca) parcheggiati dentro o in cortile, uno dei servizi adorati dai ladri?

Ora: è evidente che non viviamo solo più di tracking e di cookie. Evidente che certi fenomeni difficilmente possono essere casualità.
Oltre al fatto che se magari non affidiamo tutta la nostra vita a whatsapp o facebook è meglio!

Stasera a report alcuni ricercatori hanno dimostrto che lo stesso sito propone prezzi diversi per lo stesso viaggio non solo a seconda di dove ti connetti, ma anche in base al tipo di strumento (pc, tablet, smartphone, ecc) o connessione usati.

Potrei fare altri esempi "strani" su facebook ma non mi dilungo
Posso dire però che se Alexa da un rating di solo 70 alla privacy di Gommonauti (sito attentissimo!!!), pensa gli altri..............
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Site Admin
VanBob
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Sull'attendibilità di alexa potrei raccontartene di belle... Confused
Basti una: se sottoscrivi l'abbonamento i numeri statistici cambiano all'istante. Prego guardare...

Storico dei miei pagamenti ad Alexa:
re: Stay social: il nemico ti ascolta




Grafico statistico relativo alla popolarità del nostro sito:
re: Stay social: il nemico ti ascolta




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Sottotenente di Vascello
si18665
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Non tutte le responsabilita' sono da attribuire ai siti Internet. Molte delle responsabilita' sono anche dei consumatori. E' evidente che sottovalutano le conseguenze della sottoscrizione gratuita ad un servizio. E' anche certo, poiche' e' possibile tracciarlo, che pochissimi leggono con attenzione le condizioni del servizio, ed ancora meno coloro che configurano con attenzione che cosa al fornitore del sito e' permesso di condividere o utilizzare. Se e' facile prevedere che ad un estraneo verrebbe rifiutata la risposta ad una domanda riguardante il proprio indirizzo, o la propria ETA', allora non si capisce il perche' molti forniscono questi dati senza chiedersi se sono necessari nel contesto della visita al sito. In sostanza, non si e' ancora esteso mentalmente il concetto di privacy ad un mondo virtuale.
Sailornet

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