Il mercato della nautica è in crisi? [pag. 2]
DADDONE71
- 11/13
Infatti la fiat nello specifico pare sia calata del 16% circa.
La crisi del settore e' evidentissima, basti pensare che una notissima casa sta svendendo un suo modello ( vuoi anche perche sta per uscire il nuovo ) a meno di 10.000 euro, mentre la concorrenza a parita' di motorizzazione-classe, non scende sotto i 14.000.
I soldi in giro ci sono ancora, ma sono di meno . Quindi cio che si spende ( ad esempio per la nautica, o per gli alimentari ), non verra' destinato ad esempio nell'abbigliamento, con le conseguenze del caso
La crisi del settore e' evidentissima, basti pensare che una notissima casa sta svendendo un suo modello ( vuoi anche perche sta per uscire il nuovo ) a meno di 10.000 euro, mentre la concorrenza a parita' di motorizzazione-classe, non scende sotto i 14.000.
I soldi in giro ci sono ancora, ma sono di meno . Quindi cio che si spende ( ad esempio per la nautica, o per gli alimentari ), non verra' destinato ad esempio nell'abbigliamento, con le conseguenze del caso
Dolcenera
- 12/13
DADDONE71 ha scritto:
I soldi in giro ci sono ancora, ma sono di meno . Quindi cio che si spende ( ad esempio per la nautica, o per gli alimentari ), non verra' destinato ad esempio nell'abbigliamento, con le conseguenze del caso
quoto.
la situazione è esattamente questa.
la gente compra ancora per il "voluttuario", ma è più mirata.
se prima comprava il gommone e subito dopo l'auto per trainarlo e la digitale per fotografarlo, ora prende solo il gommone e rinvia all'anno prossimo il cambio auto....
Essere gommonauti non è un buon motivo per non voler vedere oltre il golfare di prua
yanez323 (autore)
- 13/13
tanto per metterci il maggior carico, come faceva osservare Dolcenera, ci sono una marea di limitazioni , in sempre maggiore estensione alle acque interne.Cii si stanno mettendo su tutti gli enti a cui è demandata la regolamentazione locale per navigare.In genere si tratta di soluzioni cervellotiche .
Basta pensare a quanti effettuano i controlli nell'ambito della Laguna di Venezia, con una confusione normativa da spavento, zone delimitate, competenze comunali diverse, sceriffi della domenica che pretendono di controllare tutto e tutti, con il piglio del giustiziere ed una ignoranza complessiva delle norme, ma armati di sacro furore e scarsa professionalità(sto parlando della guardia volontaria lagunare, o come diavolo di chiama), i cui mezzi e carburante non si sa con quali fondi spesa vengano finanziati.
Anche qui i balzelli non sono da poco e le sanzioni salate.
Capisco gli oneri della targa lagunare, capisco la necesità di salvaguardare gli equilibri ecologici e naturali, capisco la necessità di fermare gli irresponsabili che mettono a repentaglio a sicurezza di tutti o che inquinano senza ritegno, capisco tutto ma non la voglia di vietare tutto per mascherare l'incapacità di varare piani organici di salvaguardia, con norme certe, poche, chire e realmente efficaci.
Tutto questo, e credo che sia solo un piccolissimo ritaglio della realtà, contribuisce non poco a scoraggiare l'uso del mezzo nautico, un mezzo, e solo un mezzo, per godersi il mare e il paesaggio e la natura.
Alla fine tutto questo diverrà appannaggio di pochi, che possono permettersi di spendere denaro e soprattutto tempo, loro o di altri, per superare tutte le pastoie amministrative, che imperano.Ci sarà sicuramente meno traffico acqueo e molti "barcaioli" impareranno a conoscere meglio la Montagna (ma anche li a divieti e norme cervellotiche non scherzano), visto che gli scarponi costano meno.
Basta pensare a quanti effettuano i controlli nell'ambito della Laguna di Venezia, con una confusione normativa da spavento, zone delimitate, competenze comunali diverse, sceriffi della domenica che pretendono di controllare tutto e tutti, con il piglio del giustiziere ed una ignoranza complessiva delle norme, ma armati di sacro furore e scarsa professionalità(sto parlando della guardia volontaria lagunare, o come diavolo di chiama), i cui mezzi e carburante non si sa con quali fondi spesa vengano finanziati.
Anche qui i balzelli non sono da poco e le sanzioni salate.
Capisco gli oneri della targa lagunare, capisco la necesità di salvaguardare gli equilibri ecologici e naturali, capisco la necessità di fermare gli irresponsabili che mettono a repentaglio a sicurezza di tutti o che inquinano senza ritegno, capisco tutto ma non la voglia di vietare tutto per mascherare l'incapacità di varare piani organici di salvaguardia, con norme certe, poche, chire e realmente efficaci.
Tutto questo, e credo che sia solo un piccolissimo ritaglio della realtà, contribuisce non poco a scoraggiare l'uso del mezzo nautico, un mezzo, e solo un mezzo, per godersi il mare e il paesaggio e la natura.
Alla fine tutto questo diverrà appannaggio di pochi, che possono permettersi di spendere denaro e soprattutto tempo, loro o di altri, per superare tutte le pastoie amministrative, che imperano.Ci sarà sicuramente meno traffico acqueo e molti "barcaioli" impareranno a conoscere meglio la Montagna (ma anche li a divieti e norme cervellotiche non scherzano), visto che gli scarponi costano meno.
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