Rigenerazione batterie [pag. 3]

Ammiraglio di divisione
The Doctor
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- 21/29
alberto1082 ha scritto:
A me personalmente pare un pò una ciulata, per quanto ne so le cause di usura delle batterie non sono poi moltissime:
-Solfatazione delle piaste, in pratica uno strato di ossido si forma sulla piastra, spesso a causa di lunghi periodi a tensione sotto la soglia di carica, sembra che se la cosa non è troppo estesa, sia possibile ripulirle con dei caricabatterie appositi, l'ho in officina e si hanno risultati una volta su dieci, e resta comunque una batteria "a rischio".
-Usura delle piastre, da quello che mi ha spiegato un mio fornitore e amico, gli elettroni spostandosi da una piastra all'altra durante i vari cicli di vita della batteria, "usurano" portando con se una piccola percentuale di piombo (detta in poche parole) quando la piastra si buca, la batteria è da buttare, e qui non vedo che si possa fare per ripristinarla.
-Cedimento di una saldatura di collegamento delle piastre, anche qua c'è poco da fare, la batteria si interrompe e non eroga piu nulla.
-Cortocircuito tra le piastre, due piastre si deformano fino a toccarsi, direi che è un evento molto raro, e anche in questo caso non saprei come si possa salvalrla.
Morale della favola, quando la batteria a fatto il suo corso va affidata a un consorzio di riciclaggio, che la aprono, recuperano l'acido, rifondono il piombo e con le materie prime recuperate faranno una bella nuova batteria funzionante.
Mio punto di vista personale, e per tanto opinabile o discutibile.....


Quoto

alberto1082 ha scritto:
La mia esperienza è la seguente, ho in officina un caricabatterie del genere, dotato di funzione desolfatatore, del bel costo di circa 500 eurozzi, praticamente imposto dal fornitore delle batterie, non lavora solo su una maggiore tensione, ma lavora anche in frequenza, posso dire che il meglio lo da con batterie Agm, e comunque su batterie recenti, su batterie datate serve a poco o nulla, e anche nelle batterie nuove la percentuale di resuscitate è intorno al 10%, quel 10 % in genere vado comunque a sostituirle entro uno max due anni, nel caso mio, quindi camperistico il problema non è grave, giri la chiave o attacchi la corrente e o torni a casa o continui la vacanza, in mare non è affidabile!
Da discorsi fatti con il fornitore pare abbiano testato anche quei piccoli desolfatatori da applicare sulle batterie, ma dai test che hanno effettuato, non è risultato visibile alcun miglioramento o differenza, quindi è probabilmente solo una trovata commerciale.

E per la cronaca tolto da un dizionario:
Solfatazione:
Reazione che porta alla formazione di solfati, trattando anidride solforosa con un ossido, od ossidando un solfuro
Indi è un ossidazione a tutti gli effetti!


Ri quoto Smile
In ogni gruppo o comunità c'è uno stolto: se nella tua cerchia di amici non ne vedi, comincia a preoccuparti.
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Sardomar (autore)
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- 22/29
alberto1082 ha scritto:
E per la cronaca tolto da un dizionario:
Solfatazione:
Reazione che porta alla formazione di solfati, trattando anidride solforosa con un ossido, od ossidando un solfuro
Indi è un ossidazione a tutti gli effetti!


Tutte le reazioni chimiche che determinano un incremento del numero di ossidazione sono reazioni di ossidazione.
In tal senso è corretta l'affermazione che la formazione di solfato di piombo da piombo metallico o da solfuro è una reazione di ossidazione.

Savix sosteneva però un'altra cosa, e cioè che la solfatazione consisteva in un deposito di ossido di piombo nelle piastre.
Io, controlla bene i post precedenti, ho corretto quest'ultima affermazione: la solfatazione non produce ossido di piombo, bens' solfato di piombo.
Contrammiraglio
savix2
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- 23/29
https://it.wikipedia.org/wiki/Solfato_di_piombo

Le piastre di piombo non sono la parte lesa, ma le causa del problema in se per se.
Ammiraglio di divisione
Sardomar (autore)
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- 24/29
savix2 ha scritto:
https://it.wikipedia.org/wiki/Solfato_di_piombo

Le piastre di piombo non sono la parte lesa, ma le causa del problema in se per se.


il riferimento postato di wikipedia conferma: la solfatazione è quel processo di trasformazione in cristalli di solfato di piombo che non si ritrasformano in piombo metallico
Contrammiraglio
savix2
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- 25/29
Blink d'oh!
Ammiraglio di divisione
Sardomar (autore)
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- 26/29
savix2 ha scritto:
Blink d'oh!
Question Question Question Question Question Question
Tenente di Vascello
luisito
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- 27/29
Leggendo i vari interventi, sembrerebbe che la solfatazione è l'unica causa di deterioramento delle batterie al piombo, in realta è l'ultimo processo che porta alla irreversibilità dell'accumulatore, cioè a non convertire più energia chimica in elettrica e viceversa. Ma il decadimento inizia prima.
Per capirlo meglio è necessario spiegare come è formato ogni elemento della batteria. Esso si compone da un determinato numero di piastre positive e negative. Ogni piastra è composta da un telaio al quale è fissata una griglia, sopra ha un lembo chiamato bandiera che serve per il collegamento con le altre piastre, sotto ha dei piedini per tenerlo sollevato dal fondo del contenitore. Sulle griglie delle piastre vi è spalmata la materia attiva, Per quelle positive si tratta di piombo puro spugnoso, per quelle negative biossido di piombo. Ovviamente le piastre sono isolate tra loro e immerse nell'elettrolito.
Dal momento che le piastre vengono a contatto con la soluzione elettrolita, acqua distillata e acido solforico, inizia la reazione chimica e quindi la sua vita. La sua durata dipende da molti fattori, temperatura di esercizio, sollecitazioni, stati di scarica, frequenza di avviamenti con richiesta di correnti di spunto e trascinamento elevati, inattività e quindi autoscarica. Tutti questi fattori portano ad una disgregazione della materia attiva, e questo porta al distacco di particelle di questa materia, che vengono chiamati fanghi, andando a depositarsi sul fondo del contenitore. Dato che la capacità della batteria, è in funzione della superficie delle piastre, via via che pezzetti di materia attiva si staccano, anche le prestazioni della batteria decadono. Se inizialmente era una batteria da 60 Ah e 380 A di spunto, con il passare del tempo e in base al tipo di utilizzo, gradatamente si deteriora, facilitando il processo di solfatazione che porta ad un aumento della resistenza interna fino appunto alla irreversibilità. I sistemi di ricarica di una batteria sono di 2 tipi, a corrente costante ed a corrente cedevole. Il primo viene utilizzato solo in laboratorio, in quanto richiede di un alimentatore che fornisca in modo costante gli ampere di carica che devono corrispondere ad 1/10 della capacità, per un tempo che dipende dallo stato di scarica. Se la batteria è da 100 Ah ed è scarica al 50% vengono forniti 10 A per 5 ore e questo mantenendo la temperatura costante. Il secondo invece è quello utilizzato normalmente dagli elettrauto o da chi possiede un carica batteria, lo si collega e inizialmente se dispone anche della regolazione della corrente si imposta un valore in A altrimenti il carica batterie fornirà la sua corrente, con il passare del tempo la batteria si ricarica, e la sua tensione aumenta facendo scendere la corrente di carica. Quando la sua tensione si equivale a quella del carica batterie, la corrente scende quasi a zero e la batteria è carica. Pertanto mi permetto di condividere un certo scetticismo con chi non ritiene che questi dispositivi, pubblicizzati quasi come miracolosi, lo siano veramente. Mi sono dilungato un po troppo, ma quanto ho scritto, è frutto di conoscenza ed esperienza lavorativa. Sulle batterie, ci sarebbe molto altro da scrivere, ma richederebbe di riempire diverse pagine, che poi non a tutti può interessare.
Italbotas Prdator 6.40 motore Selva Narwal 115 hp EFI
Ammiraglio di divisione
Sardomar (autore)
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- 28/29
Grazie Luisito, utile ripasso.
Di accumulatori ne mastico anch'io anche se a livello di teoria, sia per la laurea in chimica, sia per la mia passione di smanettare in laboratorio.
Ho poi un caro amico che fa l'elettrauto e con lui mi diverto a confrontare le mie conoscenze teoriche con la sua esperienza pratica.
Volevo chiederti: sei andato al sito internet che ho indicato? Hai avuto modo di vedere su quali principi si basa questo sistema di rigenerazione?
Si tratta semplicemente di erogare la tensione di ricarica a un livello più alto come affermava qualcuno o c'è dell'altro?
Grazie ancora. Ciao
Tenente di Vascello
luisito
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- 29/29
Ho cercato di descrivere nel modo più semplice possibile, come avviene il deterioramento di una batteria, senza citare formule chimiche ed altro,
Per quanto riguarda la tensione di ricarica, è necessario dire che l'evoluzione, ha portato a varie modifiche nei materiali e anche per quanto riguarda la composizione della materia attiva. Per ridurre i problemi di autoscarica si è adottato prima lega di piombo e antimonio, successivamente con leghe di piombo calcio, prima solo per le positive e successivamente anche per le negative. Con questa ultima soluzione, si è reso necessario intervenire sulla taratura dei regolatori di tensione degli alternatori passando da 14V +o- 0,2V a 14,5 v sempre con tolleranza di + o - 0,2 V. per avere la garanzia che la batteria possa caricarsi al 100%. Queste modifiche sono state introdotte per gli accumulatori forniti di primo impianto alle case produttrici di autoveicoli.
Per il mercato dell'after market sono presenti batterie che non hanno queste caratteristiche e quindi vanno ricaricate con tensione diversa.
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