Abby Sunderland, 16 anni, dispersa nell'Oceano Indiano [pag. 3]

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Polimaterico
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- 21/45
adafkel ha scritto:

se uno decide di fare una traversata in solitario e si perdono le tracce.....te la sei cercata


Appunto.

Io mi farei una domanda di tipo sociologico, per chi è fatta quest'impresa: per se stessi, per i genitori, per il mondo???
Se lo si fa per se stessi allora si assumono le responsablità che l'impresa comporta e se si passa a nuova vita si potrà dire che il rischio era nel conto, ma a 16 anni si riesce a capire bene fino in fondo il rischio????
Se lo si fa per i genitori allora è anche peggio perchè gli stessi evidentemente ritengono il rischio accettabile il ché in qualche nazione potrebbe già di per se fargli perdere la patria potestà.
Per il mondo, no proprio no, il mondo se ne frega e credo abbia altri problemi.
Adesso. con molta probabilità un cargo con tutto il suo equipaggio deve deviare dalla propria rotta, con i costi che ne conseguono, accumulando ritardi di giorni il tutto per salvare una persona che non dovrebbe assolutamente essere li.
In parole povere io faccio quello che mi pare e poi i problemi ad altri che me òi devono risolvere.

Ma quante volte abbiamo visto scenette simili, sulla neve, nel deserto, in antartide sulle cime più alte ecc., qualcuno qundi deve rischiare la sua vita o avere un nocumento economico esso stesso o la collettività, per salvare quella di un incosciente.

Non è una spedizione scientifica, non si dove salvare il mondo, fino ai primi del 900 chi faceva queste scelte o riceveva gloria e onori dopo, o non tornava più.
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Ambripiotta
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- 22/45
Jumbe71 ha scritto:
Corto Maltese ha scritto:
...a 16 anni avere già un proprio marchio fa scadere ogni mia lucubrazione : https://www.abby16.com/ Sad

L'avevo visto anch'io: un sito E-commerce che vende le sue scarpine, le sue magliettine, addirittura il poster (per ora vestita) autografato, ecc, ecc: uno schifo, più che altro per chi c'è dietro e ripeto i genitori hanno una buona dose di responsabilità: utilizzare la loro figlia prodigio minorenne, sostenendola in questa "impresa", soprattutto per scopi molto lontani da quelli sportivi...NO COMMENT


Molto felice per l'esito positivo della vicenda, tutto il resto è semplicemente assurdo. Puoi essere nato dove vuoi, avere i genitori che vanno in barca da tutta la vita, ma se poi capita l'inevitabile non venite a rompere con la storia della sfortuna, dei sogni infranti della bella ragazzina dispersa nell'oceano etc etc etc. Col mare non si scherza, tanto più a sedici anni. Ricordate Beppe grillo quando diceva montagna assassina invece di alpinista pirla....beh, per come la vedo io è la stessa cosa !

Max.
Nautica Led GS 680 - Suzuki DF 175
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jacksely
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- 23/45
Per Jumbe 71:

si come ho scritto prima nel mio intervento sarei orgoglioso e certamente starei in forte apprensione per i rischi. Probabilmente cercherei di dissuaderla ma alla fine ... dovrei cedere..
Ho presente cosa sono 60 nodi e cosa possono fare le onde e anche come navigano certi tipi di barche adatte allo scopo.
Però mi lascia perplesso il tuo precedente intervento perchè non ci vedo nulla di male ad avere un sito di e-commerce dove chi lo desiderà può acquistare un poster o un paio di scarpe firmate da sta ragazza.
Lascio stare la tua affermazione "per ora vestita".. uno zarista sa che la classe non è acqua..perdonami il "pizzicotto" Smile è affettuoso e amichevole.

Il motivo delle mie opinioni credo sia giusto spiegarlo per ritornare alla sostanza della discussione.. quando avevo 15 anni avevo ottenuto già risultati molto buoni in campo sportivo (vela)... non perdevo occasione per infilarmi in qualche equipaggio o per essere presente nei campi di regata (420-470-laser ecc). Purtroppo a causa di alcuni problemi familiari un bel giorno per me si aprirono le magiche porte del collegio.... In collegio ho trascorso l'adolescenza tra somari che fumavano le canne e mezzi idioti che si facevano aspirina e cocacola.... Ovviamente il mio pensiero andava un pò oltre il campo da basket del collegio... andava in mare.
Durante quegli anni il mio compagno di barca (il mio prodiere) di cui non facciamo il nome per motivi di privacy fece così tante esperienze e divenne così capace da essere poi chiamato da un "certo" raul su una "certa" barca a fare una "certa" coppa .... la barca aveva il leone di san marco sullo spy.... io invece stavo dentro...
Oggi da persona adulta e genitore traggo dalla mia triste esperienza adolescenziale l'insegnamento che mi spinge ad assecondare e facilitare le aspirazioni dei figlioli (aspirazioni concrete naturalmente) cercando di consigliare bene "senza però deviare il corso del fiume" o peggio senza prosciugarlo come purtroppo è accaduto a me.
E' naturale che se dovessi scegliere tra una figliola cardiologa o una figliola come la ragazzina in questione opterei per la prima... ma solo per dormire sonni più tranquilli. 8) Per i motivi appena spiegati ritengo che l'esempio, meglio il modello, rappresentato da Abby sia un modello positivo e gli auguro salute, felicità e successo.

Jacksely Kid
ambiente e turistico ricettivo
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voldy
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- 24/45
per jacksely...
un post molto bello, da brava persona e bravo genitore!
complimenti!
spesso accade che per i timori o i desideri diversi dei genitori, le ambizioni e le possibilità dei figli vengano soffocate.
per la piccola sedicenne, oltre al suo coraggio, complimenti al coraggio e la fiducia che i genitori nutrono per lei!
Marco
daje sempre er gas
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stik58
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- 25/45
Concordo con quello che ha appena scritto jack. Io non nel campo della vela ma in quello motoristico ho avuto esperienze simili. Quando avevo 19 anni (purtroppo troppo tempo fa) cominciai a correre in auto che era e tuttora rimane una grande passione. Cosa avrebbe dovuto fare mio padre? Chiudermi in casa? Vietarmi di fare uno sport pericoloso? E quali sarebbero stai i risultati? Ve li dico io: dato che la velocità (come il mare del resto) l'hai nel sangue, l'avrei sfogata per la strada moltiplicando per mille i rischi per me stesso e per gli altri. E cosa dire di me stesso quando mio figlio avendo la mia stessa passione, a 11 anni ha cominciato a gareggiare in
go-kart? Certo se gli fosse piaciuto il tennis sarei stato più "tranquillo" ma non era così. Padre snaturato ad assecondare le passioni di un figlio? I pericoli oggi come oggi sono ben altri, pericoli dove non si rischia la vita, ce la gioca davvero. Non mi sento un padre degenere solo perchè a mio figlio ho permesso di fare uno sport pericoloso anzi mi sento orgoglioso di aver potuto condividere con lui qualche cosa che lo ha reso più conscio dei pericoli, più capace nel valutare le situazioni che tutti i giorni abbiamo sulle strade, di aver vissuto con lui tanto di quel tempo che nemmeno ve lo immaginate, di averlo potuto conoscere a fondo e non solo da genitore a figlio, ma da uomo a uomo. Se potessi tornare indietro, rifarei tutto ciò che ho fatto. penso che la stessa cosa abbiano pensato i genitori della ragazzina. Non "gambizziamo" gli interessi dei nostri figli solo perchè NOI abbiamo paura, aiutiamoli e sosteniamoli questo sì, ma non tarpiamo ali che hanno la voglia di volare.
Dario
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte
Capitano di Corvetta
Corto Maltese
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- 26/45
Assolutamente d'accordo con voi...quello che mi fa pensare è solo quanto possa aver pesato nel calcolo dei rischi il fatto di poter fare di un aspirazione , un sogno...o chiamatelo come vi pare, anche un affare. Va bene le sponsorizzazioni ed il resto ma fare di una ragazzina un marchio mi pare qualcosa di calcolato a tavolino. Avesse scritto un libro sull'esperienza non avrei nulla da dire ma le scarpette firmate "Abby16" prima ancora di sbarcare sinceramente proprio sono in linea con quello spirito che dovrebbe animare i nuovi "avventurieri".
Per fare un esempio che nulla c'entra con il mare (con l'acqua si però Sbellica ) : Reinhold Messner . Prima di mettersi a fare pubblicità ha fatto 30 anni di imprese pazzesce ed ha lasciato per strada un fratello e 7 dita dei piedi.
Se poi mi dite che oggi , anche l'avventura è capitalismo e sono due cose imprescindibili....beh non ditemelo...lasciatemi nella mia illusione. Rolling Eyes
Captain « NON ESALTARTI NELLA VITTORIA , NON AVVILIRTI NELLA SCONFITTA »
Contrammiraglio
stik58
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- 27/45
Corto Maltese ha scritto:
Assolutamente d'accordo con voi...quello che mi fa pensare è solo quanto possa aver pesato nel calcolo dei rischi il fatto di poter fare di un aspirazione , un sogno...o chiamatelo come vi pare, anche un affare. Va bene le sponsorizzazioni ed il resto ma fare di una ragazzina un marchio mi pare qualcosa di calcolato a tavolino. Avesse scritto un libro sull'esperienza non avrei nulla da dire ma le scarpette firmate "Abby16" prima ancora di sbarcare sinceramente proprio sono in linea con quello spirito che dovrebbe animare i nuovi "avventurieri".
Per fare un esempio che nulla c'entra con il mare (con l'acqua si però Sbellica ) : Reinhold Messner . Prima di mettersi a fare pubblicità ha fatto 30 anni di imprese pazzesce ed ha lasciato per strada un fratello e 7 dita dei piedi.
Se poi mi dite che oggi , anche l'avventura è capitalismo e sono due cose imprescindibili....beh non ditemelo...lasciatemi nella mia illusione. Rolling Eyes


Non conosco le condizioni economiche della famiglia della ragazzina, ma per correre io e poi mio figlio di porte ne ho bussate a centinaia. Non l'ho vissuto come la morte del sogno, ma come la possibilità di realizzarlo il fatto di attaccare etichette sulle mie macchine o sulle pance del kart di mio figlio.
Chiaro che se hanno i miliardi ....potevano rispsrmiarselo.
Dario
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte
Capitano di Corvetta
ubi
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- 28/45
Ragazzi,(stick ti piace come inizio?)
siete grandi, le profonde riflessioni che avete postato e che condivido con Jack e Stick riflettono grandezza d'animo ed esperienze di vita vissuta che mai avrei pensato di trovare in un forum più improntato al diletto che a riscontri impegnati.
Bravi, sono orgoglioso di essere con voi.

@Stick, scopro solo ora che avremmo da parlare un bel pò delle giovanili esperienze motoristiche.
Ammiraglio di squadra
marco57
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- 29/45
Io non ho figli ma mi piacerebbe aggiungere una cosa:
dopo un'esperienza simile questa ragazzina sarà in grado di piegare il mondo per il resto della sua vita.
L'andare in barca, non a questi livelli, ma quello che ognuno di noi fa ogni giorno, è come affrontare un gradino alla volta una scala, dove in cima c'è la sicurezza e la forza di credere nelle proprie possibilità, non solo in mare ma anche nella vita.
La paura all'inizio di lasciare la costa alle prime uscite si supera fino ad affrontare le prime traversate o le lunghe crociere, e poi si va sicuri anche se si incontra un po' di mare, quante affinità ci sono nel percorso della vita?
Le persone esistono per essere amate, le cose esistono per essere usate.
Se c'è tanto caos in questo mondo, è perchè le cose vengono amate e le persone usate.
Capitano di Fregata
Jumbe71 (autore)
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- 30/45
Scusatemi, ora non vorrei che pensiate che io sia un bacchettone, un padre intransigente, un bigotto, un prepotente, uno che "frena" le ambizioni, i sogni, le tendenze dei miei figli; vi assicuro che sono tutt'altro; penso di avere un rapporto con i miei figli molto amichevole, pur mantenendo una giusta autorità nei loro confronti; in virtù di questo, ahimè, non me la sentirei mai di assecondare mio figlio di 16 anni in un'avventura del genere; perchè non la considero un'avventura, ma una caxxata, una sorta di roulette russa.
Caspita, ma per quanto brava, intelligente, capace, coraggiosa, ambiziosa possa essere questa Abby, per me l'impresa da lei intrapresa è troppo più grande di lei, e ad onor del vero non si è conclusa, è letteralmente naufragata (e fortunatamente non ci ha lasciato le penne).
Per di più affrontare l'Oceano in pieno inverno, con venti che ti mandano alla deriva e onde alte 9 metri (tre piani di un palazzo per rendere) metterebbe in seria difficoltà un equipaggio di 10 vecchi e navigati lupi di mare, pensate una ragazzina che pesa 50 Kg: ripeto questo non è coraggio è incoscienza dei suoi genitori.
Sinceramente non so se tutti quelli tra voi che si sono sentiti di avvallare o quantomeno giustificare tale "cosa", avrebbero fatto e detto altrettanto se Abby fosse morta....

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni
Sailornet