Furto di identità [pag. 3]

Ammiraglio di squadra I.S.
bobo
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- 21/23
E necessario ricordare che la giurisprudenza considera unanimemente estorsione la minaccia dell'instaurazione di una lite, la minaccia della presentazione di una querela alla competente autorità, quando ciò venga fatto per perseguire finalità illegittime.
da https://www.takanenlaw.com/studi%20giuridici%20civilistici/diritto%20penale_file/estorsione.htm

oppure

https://www.professionisti.it/index.php/enciclopedia/voce/41/estorsione#faq
(l'ultima faq in fondo)
Se si minaccia di sporgere una querela, o comunque di esercitare un proprio diritto, può esserci estorsione?
Sì. Il delitto di estorsione può sussistere anche quando si minaccia di sporgere una denuncia, una querela o di notificare una citazione in giudizio. E’ necessario però che il fine di tali minacce sia quello di ricevere un profitto ingiusto. C’è estorsione anche quando si rivolgono minacce dall‘apparenza esteriore di legalità ma con l’intenzione reale non di esercitare un diritto, ma di condizionare la volontà altrui ed ottenere così risultati non consentiti.

basta?

il bottoncino del karma dove sta? bella fortuna che siamo in offtopic e il karma qua non è abilitato!!!!
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 22/23
bobo ha scritto:
E necessario ricordare che la giurisprudenza considera unanimemente estorsione la minaccia dell'instaurazione di una lite, la minaccia della presentazione di una querela alla competente autorità, quando ciò venga fatto per perseguire finalità illegittime.

Nella mentalità del cittadino medio non credo che il tentativo di addivenire a soluzione stargiudiziale onde evitare querela possa considerarsi estorsione.
A maggior ragione in casi come quello descritto ove una stretta temporalità è fondamentale ai fini risolutori e a tutela del buon nome dell'interessato.
Certo: resta il caso estremo ove l'evento che determina la minaccia di querela è artatamente mendace o edificato ai soli fini estorsivi.

Ma evidentemente tale considerazione giurisprudenziali è mutuata dalla piena consapevolezza del calvario e del supplizio economico che il comune cittadino affronta qualora malauguratamente intenda esercitare il riconoscimento di un proprio diritto, riconoscendo di fatto in questo un strumento di persè idoneo ai fini estorsivi.

Più che di interpretazioni del Giurista (spesso sorprendenti: vedi alcune sentenze della Cassazione), avremmo quindi bisogno di un intervento del Legislatore, adeguato ai tempi.

Ma dubito si possa pretendere tanto in un un Paese in cui si è aspettata l'alba del terzo millennio per equiparare con Decreto i figli naturali a quelli legittimi, per porre fine ad una giurisprudenza che, in questo come in molti altri casi, resta ancorata a strutture pensate per una società feudale ed aristocratica.

Ulteriore e concreta conseguenza: tempo e disponibilità economiche fanno si che la legge sia "più uguale" per chi ne possiede.
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
2° Capo
Syntagma
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- 23/23
Il fatto che sia stato pubblicato un messaggio a tua firma - sempre che non provenga da un tuo omonimo - non significa che tu non possa disconoscerne la paternità.
A tale scopo è la sola firma recata in calce al documento pubblicato che dà conto della provenienza dello scritto.
Senz'altro provvederei ad inoltrare una denuncia contro ignoti, segnalando il caso alla direzione del periodico onde richiedere le opportune rettifiche.
Se poi mi fosse consentito, vorrei darti un consiglio: non aver timore di uffici legali "tosti" o di altro tipo perchè l'eventuale "tostezza" dei difensori di controparte non deve mai indurre una persona onesta a rinunciare alla tutela dei propri diritti minacciati dagli altrui abusi.
Se poi il timore fosse determinato dalle dimensioni del contraddittore prova a pensare a quanti Goliath sono stati ammazzati dai minuscoli David con una pietra piccola piccola.
Sailornet