Cantieri nautici economici [pag. 2]

Ammiraglio di squadra
misterpin
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- 11/21
fak ha scritto:
tempo fà girando in internet mi ero imbattuto in un cantiere siciliano che produceva delle barche a prezzi economici ma non riesco più a trovarlo


Può essere questo?
Ammiraglio di squadra
martiello123
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- 12/21
VanBob ha scritto:


alberto ang ha scritto:
Prendiamo due scafi identici , usiamo la stessa resina e la stessa fibra ma uno dei due lo costruiamo per infusione ed ecco che il peso di quello ad infusione sarà minore ma di maggior solidità !

Falsissimo! Smile
Se usi stessa quantità di materiale ottieni lo stesso peso.
.

credo che Alberto per stessa resina e stessa fibra, volesse intendere resina e fibra dalle stesse caratteristiche (stesso peso specifico delle resine e stessa grammatura della fibra) ma non di uguale quantita'. e' noto infatti che nel metodo di infusione e' necessaria meno resina rispetto al metodo laminare tradizionale pur ottenendo un manufatto di pari o superiore resistenza
Site Admin
VanBob
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- 13/21
Dovrebbe essere così come dici. Rimane valido il discorso sulla tecnica dell'infusione fatto prima.
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Capitano di Vascello
yanez323
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- 14/21
VanBob ha scritto:
Insomma, voglio dire che è ora di sfatare i luoghi comuni e prendere coscienza di ciò che ci han dato da bere in questi anni.

In effetti sarebbe importante ed utile trattare l'argomento in maniera organica per abbatere falsi miti ed errate convinzioni.
Non è detto che un nome caro ed altisonante sia sinonimo di robustezza e sicurezza assoluta, così come un prodtto a prezzo concorrenziale non possa essere dignitoso. Magari con un peso minore , ma con l'uso di materiali di qualità, determinati criteri costruttivi e d'industrializzazione si possono raggiungere risultati di rilievo senza costi esorbitanti.
Credo ci sia da considerare una differenziazione tra robustezza, qualità strutturale, sicurezza di navigazione e rifiniture che, a mio parere, sono un discorso a parte sull'incidenza del prezzo finale di un natante.
Penso che uno dei punti di debolezza del sistema cantieristico italiano sia la polverizzazione dei costruttori in aziende di dimensioni minime, inadatte a mettere in atto processi industriali per produrre elementi che coniughino qualità progettuali e costruttive con costi relativamente contenuti.
In pratica si va dai prodotti di nichia di altissima qualità, con costi "adeguati" a produzioni di fascia medio bassa e prezzi più bassi ma di fatto non concorrenziali rispetto ad aziende nord europee e statunitensi.
Sergente
fak (autore)
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- 15/21
Può essere questo?

si potrebbe,
opinioni su quicksilver Activ 430 Cabin (Cruiser) e su Activ 470 Cabin (Cruiser) ?
rimanendo nell'ambito di pescatore della domenica e gite familiari
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VanBob
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- 16/21
Si prega di rimanere in tema, grazie.
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Sergente
fak (autore)
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- 17/21
visto che si parla di barche economiche le opinioni personali non mi sembrano fuori tema, o no Confused
Site Admin
VanBob
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- 18/21
Si parla di CANTIERI economici, non di barche.
O no? Confused


Stai parlando di un cantiere in particolare oppure cerchi info su due specifiche imbarcazioni per andare a pescare la domenica?
fak ha scritto:
opinioni su quicksilver Activ 430 Cabin (Cruiser) e su Activ 470 Cabin (Cruiser) ?
rimanendo nell'ambito di pescatore della domenica e gite familiari
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Capitano di Vascello
alberto ang
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- 19/21
VanBob ha scritto:
alberto ang ha scritto:
A mio personale pare il peso non e sempre indice di robustezza !

Verissimo! Wink



alberto ang ha scritto:
Prendiamo due scafi identici , usiamo la stessa resina e la stessa fibra ma uno dei due lo costruiamo per infusione ed ecco che il peso di quello ad infusione sarà minore ma di maggior solidità !

Falsissimo! Smile
Se usi stessa quantità di materiale ottieni lo stesso peso.

Inoltre, proprio parlando di infusione, il processo è per sua natura un po' critico. Intendo dire che deve essere effettuato con abilità altrimenti il rischio di strutture più critiche è grande.


Bisogna anche sfatare il mito dell'equazione maggior peso = maggior qualità = maggior robustezza.
Sono infinite le variabili in gioco in un progetto e nelle sue fasi realizzative. Ci vuole poco per rendere fragile uno scafo pesantissimo, basta trascurare un punto "critico", sottoposto a sollecitazioni meccaniche importanti, che le altre centinaia di kg impiegati per costruire, ad esempio, i gavoni non ti proteggeranno.
Basterebbe che i resinatori svolgano il loro lavoro con sufficienza, senza rispettare tempi e modalità previste dal progettista, per rendere debole una struttura progettata bene.

Insomma, voglio dire che è ora di sfatare i luoghi comuni e prendere coscienza di ciò che ci han dato da bere in questi anni.


Nessuno ha parlato di pari quantità ma di stessa tipologia !

E con il metodo dell'infusione , la quantità di resina necessaria e notevolmente minore , inoltre si ottiene un manufatto molto più compatto in quanto la coesione dei vari strati avviene nello stesse momento ed inoltre tale sistema elimina quasi totalmente l'immissione di quelle particelle di aria che normalmente sono imprigionate dalla resina .

Un'altro bel sistema che ho visto utilizzare rimanendone sbalordito e quello di utilizzare le nano resine allo stato solido , queste vengono fatte aderire al materiale da incollare in strato mono molecolare , vengono poi assemblati i vari materiali e il tutto messo in autoclave , si riscalda la resina che passa nuovamente allo stato liquido e il successivo raffreddamento porta all'incollaggio .

Aria pesante praticamente zero , coesione tra i vari materiali omogenea , peso della resina ridotto ai minimi termini !
Capitano di Vascello
yanez323
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- 20/21
alberto ang ha scritto:
Un'altro bel sistema che ho visto utilizzare rimanendone sbalordito e quello di utilizzare le nano resine allo stato solido , queste vengono fatte aderire al materiale da incollare in strato mono molecolare , vengono poi assemblati i vari materiali e il tutto messo in autoclave , si riscalda la resina che passa nuovamente allo stato liquido e il successivo raffreddamento porta all'incollaggio .Aria pesante praticamente zero , coesione tra i vari materiali omogenea , peso della resina ridotto ai minimi termini !

Quello che mi stavo chiedendo è proprio questo, che nuove tipologie costruttive so0no state messe a punto, che caratteristiche finali hanno, quanto sono adatte alla nautica e soprattutto quanti e quali cantieri sarebbero in grado di padroneggiare tali tecnologie e fare investimenti adeguati, adesso, tanto da rivoluzionare il mercato della nautica da diporto.
Non sto parlando di prodotti unici e dal costo stratosferico, ma di un prodotto che possa vere una buona diffusione.
Queste nuove tecnologie che costi hanno e, in prospettiva, quando potranno diventare di massa. Tanto per guardare ai fatti miei, quando nel campo della nautica si passerà dal tubo catodico allo schermo led full hd, a prezzi, in senso figurato, da "ipermercato"?
Sailornet