Ristrutturazione Medimar 520 [pag. 5]

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isidoro72 (autore)
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Grazie a tutti per i contributi.

@xteo75: sono ancora indeciso se alzare o meno di qualche centimetro le murate, cmq l'ipotesi è di 20cm a poppa per arrivare a 30 a prua. Lo scafo ha una stabilità granitica al rollio, penso dovuta ai pattini enormi, se diventasse un pò meno stabile ma molto più confortevole, potrebbe essere un compromesso accettabile.

@Igea: sono perfettamente d'accordo con te, il modello 570 ha risolto la maggior parte dei problemi del 520. Ti confermo che quella specie di bracket è stato aggiunto dopo e mal collegato, inoltre era allagante ed ha causato molti problemi di appoppamento.
Penso fosse un sistema ideato per aumentare la stabilità alla fonda che si sarebbe dovuto svuotare in planata ma o per sottomotorizzazione o bilanciamento errato ... non accadeva. Ho visto qualcosa di simile nel Gozzo Geko ... ma non ho sentito di buone fortune di quello scafo.

Adesso non so se:
1) mantenere allagante quel comparto e cercare di migliorare i pesi verso prua;
2) rendere stagno il comparto aumentando la gallegiabilità a poppa .. e quindi il bilanciamento;
3) effettuare una modifica che qualcuno consigliava qui sul forum qualche anno fa, ossia prolungare lo scafo sotto il bracket in modo da renderlo corpo unico.

Attendo consigli/suggerimenti sulle 3 ipotesi o magari qualche idea in più.
Tenente di Vascello
maumarti
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isidoro72 ha scritto:
Grazie a tutti per i contributi.

@xteo75: sono ancora indeciso se alzare o meno di qualche centimetro le murate, cmq l'ipotesi è di 20cm a poppa per arrivare a 30 a prua. Lo scafo ha una stabilità granitica al rollio, penso dovuta ai pattini enormi, se diventasse un pò meno stabile ma molto più confortevole, potrebbe essere un compromesso accettabile.

Io non alzerei nulla; magari valutiamo un tientibene di generosa altezza, integrato al meglio dal punto di vista estetico.
isidoro72 ha scritto:
@Igea: sono perfettamente d'accordo con te, il modello 570 ha risolto la maggior parte dei problemi del 520. Ti confermo che quella specie di bracket è stato aggiunto dopo e mal collegato, inoltre era allagante ed ha causato molti problemi di appoppamento.
Penso fosse un sistema ideato per aumentare la stabilità alla fonda che si sarebbe dovuto svuotare in planata ma o per sottomotorizzazione o bilanciamento errato ... non accadeva. Ho visto qualcosa di simile nel Gozzo Geko ... ma non ho sentito di buone fortune di quello scafo.

Confermo ciò che scrivi, per quanto mi è dato sapere.
Non capisco il motivo del grande appoppamento, se non imputandolo al bracket che trattiene al suo interno acqua.
Prima di fare qualsiasi modifica significativa, io mi prenderei il tempo di guardare bene dentro a questa struttura, e nel caso sanarla.
Io sono un sostenitore del bracket, ma se è fatto come si deve. Diversamente non porta vantaggi, ma problemi.
isidoro72 ha scritto:

Adesso non so se:
1) mantenere allagante quel comparto e cercare di migliorare i pesi verso prua;

No. risolvendo il problema del bracket zuppo, risolvi contemporaneamente anche la distribuzione dei pesi.
isidoro72 ha scritto:
2) rendere stagno il comparto aumentando la galleggiabilità a poppa .. e quindi il bilanciamento;

Infatti: io aprirei bene per sanare ed isolare accuratamente, dopodichè li renderei stagni (eventualmente mettendo poliuretano, ma anche no)
isidoro72 ha scritto:
3) effettuare una modifica che qualcuno consigliava qui sul forum qualche anno fa, ossia prolungare lo scafo sotto il bracket in modo da renderlo corpo unico.
Attendo consigli/suggerimenti sulle 3 ipotesi o magari qualche idea in più.

Non ha senso allungare il galleggiamento prolungando lo scafo; avresti ottenuto un fattore di firma più sfavorevole (rapporto lunghezza / larghezza dell'opra viva)
Inoltre i vantaggi della presenza di un bracket sarebbero vanificati (avere cioè l'elica più lontana dalla scia di turbolenza del calcagnolo)
Smile
ciao
mauri
Maurizio Martinucci - Ferrara
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isidoro72 (autore)
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Buon Anno a tutti Smile

Grazie Mauri per i preziosi consigli.

Avrei da chiederne un altro di consiglio, più banale ma di applicazione immediata:

sto per finire i lavori di ripristino dell'opera viva, in termini di riparazione falla, stuccature varie e ripristino profili.

Finiti questi lavori, come consigliate di trattare lo scafo premesso che sarà coperto di antivegetativa prima della messa in mare ?

Non l'ho ripulito completamente quindi non portato a gelcoat, come si vede dalle foto sono rimaste le vecchie mani di antivegetativa più dure da eliminare.

Vista la situazione sono dubbioso sul primer epossidico bicomponente, pensavo più a un paio di mani di smalto .... ma mi affido ai vostri pareri.
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isidoro72 (autore)
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- 44/89
Un pò di tempo libero e ripartono i lavori.

Pareri ?
re: Ristrutturazione Medimar 520

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Tenente di Vascello
salpa505
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curiosissimo di vedere come continui....magari quando finisci vengo a vederla di persona ....anche se sei un po' lontanuccio....
Tenente di Vascello
maumarti
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isidoro72 ha scritto:
Un pò di tempo libero e ripartono i lavori.

ciao Isidoro
esprimo il mio parere, come esplicitamente richiesto anche se non ho preventivamente visto un progetto, che mi auguro tu voglia mostrarmi.
Come prima impressione, non sono d'accordo con quanto stai facendo.
Stai trasformando uno scafo con una opera viva nata per tutt'altro peso; stai alzando il baricentro, stai alzando anche il centro si spinta laterale (maggiore presa al vento).
Il baricentro avanzerà anche, e andrà riportato dove deve essere, con adeguata massa (motore più grosso? Un bracket per arretrare lo specchio?)
Non aggiungo altro; non prima di avere visionato il progetto almeno...

Ciao, a presto!
mauri
Maurizio Martinucci - Ferrara
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isidoro72 (autore)
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Ciao @Salpa, grazie, magari sarà solo una scusa per un viaggetto al Sud Wink

Ciao @Mauri, capisco tutte le tue obiezioni ma in effetti ho omesso una piccola premessa:

la barca era destinata alla demolizione in vista di autocostruzione completa su progetto "serio".

Visti i pressanti impegni dei prossimi mesi, non posso aprire adesso il cantiere ed ho rinviato al prossimo autunno.

Quindi ho deciso di fare un pò di esperimenti su questo scafo, senza un canonico progetto ma con tante idee su come risolvere i gravi problemi di assetto lamentati da questa barca.

L'estate scorsa per risolvere l'appoppamento ero costretto a 200kg di zavorra più un passeggero a prua, quindi diciamo che ho un buon margine di pesi Wink

Finito l'esperimento se avrò fatto un pastrocchio, avrò buttato via un po' di soldi ma ci avrò guadagnato in esperienza e soprattutto manualità con la "falegnameria marina" !
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isidoro72 (autore)
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Aggiornamento lavori:

re: Ristrutturazione Medimar 520


re: Ristrutturazione Medimar 520
Tenente di Vascello
maumarti
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L'aspetto è suggestivo.
Se posso azzardare un consiglio costruttivo, al di là della efficacia funzionale dell'operazione:
evia assolutamente le giunte verticali del fasciame;
se devi assecondare una curva composta, (concavità o convessità composta) presenta delle bande di fasciame con andamento longitudinale e le giunte tra i vari ferzi siano in corrispondenza di correnti opportunamente posati.
Accompagnare l'andamento e l'armonia dei pannelli a giunte verticali sarà lavoro moto arduo, a prescindere dalla loro modesta funzionalità strutturale.
Alla prossima!
mauri
Maurizio Martinucci - Ferrara
Sergente
isidoro72 (autore)
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Grazie Mauri, i tuoi consigli sono sempre puntali e graditissimi.

In questo caso avevo pensato inizialmente di fare la prua in strip planking onde evitare, come giustamente sottolinei, le giunzioni verticali. In seguito ho ridotto lo spessore del multistrato a prua aumentando gli strati di laminazione a 2 da 450g mq.
Quindi quei pannelli fungono quasi esclusivamente da sostegno al biassiale+mat che userò per la laminazione, perdendo qualsiasi funzione strutturale.
In seguito a questa considerazione ho scelto la strada più veloce e meno complicata per realizzare una buona curvatura di prua.

A presto
Sailornet