Lavoratori privati vs Lavoratori pubblici - Guerra tra mondi o Guerra tra poveri [pag. 4]

Contrammiraglio
teos1968
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- 31/61
Allora se vogliamo farci del male.........parliamo delle pensioni stratosferiche (300000, 400000, 500000 euro annui) di taluni personaggi che hanno lavorato alle dipendenze di certi enti pubblici (Ministeri & c.), che appena gli accenni di dare un contributo di "solidarietà", si irretiscono come se avessi strappato di mano un panino ad un clochard !! Naturalmente, ad oggi tutte pensioni rigorosamente retributive !!
Nemmeno si immagina il popolo italiano quanti personaggi simili si annidano nell' alveare della pubblica amministrazione.
Fine OT.

Questo per dire che spesso, son proprio loro che fanno il bello e cattivo tempo.

Sapete cosa disse negli anni passati un Ministro della Repubblica ?
Disse che non riusciva a cambiare le cose come voleva, perché aveva taluni personaggi, DENTRO il Ministero, che gli mettevano i bastoni tra le ruote.

Di fatto il politico ci mette la faccia, spesso anche di m......, ma i fili vengono tenuti da soggetti potenti, anche esterni alla pubblica amministrazione, vedi lobby varie di potenti...
Capitano di Corvetta
velino58
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- 32/61
teos1968 ha scritto:
...Sapete cosa disse negli anni passati un Ministro della Repubblica ?
Disse che non riusciva a cambiare le cose come voleva, perché aveva taluni personaggi, DENTRO il Ministero, che gli mettevano i bastoni tra le ruote.

Di fatto il politico ci mette la faccia, spesso anche di m......, ma i fili vengono tenuti da soggetti potenti, anche esterni alla pubblica amministrazione, vedi lobby varie di potenti...


Ci stà, sicuramente il più delle volte nei ministeri quelli che muovono i fili facendo bello e cattivo tempo sono i segretari, soprattutto dove vi sono ministri analfabeti (e sono molti).
E'BUON CAPITANO..CHI AFFRONTA LA TEMPESTA..MA LO E' ANCOR DI PIU' SE RIESCE AD EVITARLA...
Contrammiraglio
lone wolf
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- 33/61
Sicuramente nei bassi livelli è una guerra tra poveri, ma sono due mondi diversi.
Il dipendente privato è alle dipendenze del datore di lavoro, il lavoratore pubblico è alle dipendenze del cittadino, ma non lo sa e non ne è stato informato.
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Capitano di Corvetta
velino58
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- 34/61
Certo che lo sa, ma non se ne frega niente, tanto da loro devi comunque andare, mentre nel privato c'è una piccola differenza, (vivendolo in prima persona) se una mia collaboratrice non tratta come si deve (con i guanti bianchi) un nostro cliente, non passa di certo con l'indifferenza che si vive in molti enti pubblici, anche perchè la prima cosa che gli facciamo notare è che ogni singolo cliente è una risorsa fondamentale per la vita dell'azienda.
E'BUON CAPITANO..CHI AFFRONTA LA TEMPESTA..MA LO E' ANCOR DI PIU' SE RIESCE AD EVITARLA...
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 35/61
Quando sentii la definizione "cliente", mi prese quasi un coccolone.
Le solite stupide ed illusorie campagne mediatiche.

Un cliente posso decidere di servirlo peggio o meglio, o perfino malissimo in modo che non torni più (e quando svolgevo attività professionale l'ho fatto spesso). Se ho già troppi clienti lo posso mandare via o dirgli che deve aspettare sei mesi.

Un cittadino invece è un "utente": non ha scelta!
Quindi ha sempre diritto al miglior servizio possibile, nel più breve tempo possibile, a prescindere da censo o condizioni sociali.

Nel contempo, come spessissimo accade, se uno mi prende a pesci in faccia prima ancira di dirmi buongiorno o soprattutto il perchè è tanto arrabbiato, un cliente lo prendo a calci nel didietro, un cittadino no.

Se un cliente non paga, lo caccio. Un cittadino lo ascolto, non gli dico: non tornare finche non mi saldi il vecchio.

La realtà è che una complessità burocratica mal gestita e che genera totale sfiducia e una propaganda televisiva priva di fondamenti, fanno si che i "rapporti umani" tra pubblico funzionario e cittadino siano deteriorati in maniera grave: diamo certamente un 20% di colpa per uno (o se preferisci 30-10), ma alla fine se non trovi il colpevole del restante 60% restiamo tutti al palo.

Personalmente negli anni ho adottato metodi e soluzioni che hanno portato risultati interessanti e con poca fatica.
Ti accorgi allora che quando le cose funzionano e c'è reciproca (e concreta) fiducia, i deficienti di entrambe le parti si riducono ad un fisiologico 1-2%.

Ma quando parlo del mio metodo con i colleghi che magari sono appena stati in un altro Ufficio Pubblico e tornano imbufaliti per il servizio ricevuto, mi guardano come se fossi l'unico marziano decerebrato giunto sulla terra, convinti che invece presso il loro ufficio tutto vada bene (in effetti sanno di dare il massimo, il problema è il risultato che è minimo...)

Anche la mentalità è un problema.
Tra questi, proprio il fatto di sentirsi dipendenti sì, ma di uno Stato cui molti danno ancora fiducia, troppa fiducia
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Corvetta
Frik
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- 36/61
Yatar, in teoria è come dici tu, in pratica è il contrario.
Ma se eri così "autonomo" quando eri "autonomo" perchè sei entrato nel pubblico? Felice
Prova oggi ad avere una partita iva.
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 37/61
Frik ha scritto:
Yatar, in teoria è come dici tu, in pratica è il contrario.
Ma se eri così "autonomo" quando eri "autonomo" perchè sei entrato nel pubblico? Felice
Prova oggi ad avere una partita iva.

Perché ero sia l'uno che l'altro e ho nasato la crisi per tempo.
So bene che ad avere a che fare con la burocrazia ci vuol coraggio, tempo e pazienza, ma so anche che i pochi piccoli problemi che ebbi non erano colpa dell'impiegato pubblico, ma del mio commercialista che esagerava in arguzie interpretative.

Ma, senza voler difendere la categoria che ha certamente i suoi difetti,l problema serio è un altro: credi che il dipendente pubblico sia trattato meglio dalla burocrazia? O se la riesca a cavare in quanto "nell'ambiente"?

Te ne racconterei alcune tra il tragico ed il comico....

In realtà siamo ogni giorno più sudditi.
E non è che risolviamo il problema sbraitando
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 38/61
Giusto per ravvivare la discussione, ma, soprattutto, stimolare una riflessione per non farsi buggerare più del necessario:

Il protagonista dell'articolo del 3 marzo 2015 di Quifinanza si è licenziato da solo: indagato

Il protagonista di quest'altro articolo del 16 marzo 2015 del Fatto Quoridiano invece ha continuato a sercire la Pubblica Ammnistrazione anche dopo il pensionamento: arrestato

Come fai sbagli.... chi la vuole cotta e chi cruda Felice Felice
Crying or Very sad
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Capitano di Corvetta
sardino
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- 39/61
Yatar1963 ha scritto:
Giusto per ravvivare la discussione.....


Ho l'impressione che: un lavoratore attento, scrupoloso e propositivo sia apprezzato e incentivato nel privato; nel pubblico emarginato e sottoutilizzato perché poco "gestibile" dall'autorità. Ovviamente non nella totalità dei casi.
Mi sbaglio?
Un Uomo Senza Sogni .... E' un Uomo Senza Domani .....
Ammiraglio di divisione
red1 (autore)
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- 40/61
Sono uno che non si scoraggia facilmente, ma sono giunto alla conclusione amara che questo Paese non ce la puó fare.
Un dirigente che, oltre allo stipendio dello Stato, becca 7000 € mensili in nero, un presidente di Camera di Commercio che taglieggia i commercianti e preso con le dita nella marmellata, dichiara ai carabinieri che l'ha fatto per bisogno. Peccato che percepisse stipendi per 8000 € mensili. Che schifo!!!

Giusto per dare un colpo alla botte e uno al cerchio, questo è l'esempio lampante di un dipendente pubblico e di un imprenditore che operano su campi differenti, ma che si distinguono per corruttela e disonesta.
Il problema sono gli uomini, non il settore in cui operano.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Giovanni Verga, I Malavoglia
Sailornet