Lavoratori privati vs Lavoratori pubblici - Guerra tra mondi o Guerra tra poveri [pag. 5]

Contrammiraglio
effelle
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- 41/61
red1 ha scritto:

Il problema sono gli uomini, non il settore in cui operano.


Finalmente!!!!!
...e questo...... taglia la testa a tutta la discussione...


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Ammiraglio di divisione
red1 (autore)
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- 42/61
Sono un po lento e ho bisogno dei miei tempi. Rolling Eyes

A onor del vero peró, non mi sono mai schierato e gli aneddoti che ho riportato erano più tesi ad evidenziare le incompetenze, che come tali sono gravi sia nel pubblico che nel privato.

La discussione invece non va tagliata, secondo il mio parere, ma va affrontata con grande maturitá, come fin qui avvenuto.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Giovanni Verga, I Malavoglia
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 43/61
Gli esempi che ci offre la cronaca sono indicativi dello spessore morale dei gestori

Può un simile spessore morale generare mai qualità e produttività, a prescindere dalle problematiche "di bassa lega"?
O forse genera solo cattivo esempio a tutti i livelli?
Pubblici e privati
Es. vedi il ponte pubblico costruito da privati e crollato dopo pochi giorni in Sicilia
Ma anche servizi essenziali come ospedali, poste , servizi di autobus ecc tagliati nei paesini più lontani in quanto "antieconomici" (se siamo un Paese garantiamo la posta ed il traghetto anche a Linosa d'inverno! Se....)

Personalmente so bene cosa significhi scontrarsi con certi poteri solo per tentare di fare (moderatamente) bene il proprio dovere e mantenere integra (soprattutto) la propria moralità.
Meno rischioso e pericoloso confrontarsi con una delle varie italiche mafie...
Brutto, pessimo, a dirsi ma imho tragicamente vero

Analogamente io stesso, dipendente pubblico, sto combattendo in questi giorni con la MIA Amministrazione per la ricostruzione della MIA carriera (non sanno nemmeno quando m'hanno assunto!) come un qualsiasi cittadino che deve combattere per veder riconosciuto l'ABC dei propri diritti/doveri...

Ma ...... quei cittadini.... che.... "tutti di un pezzo".... sbraitano ... criticano... sentenziano.... e poi mandano o tengono al potere sempre lo stesso ladro/incapace: a che titolo parlano?
Le Iene ci hanno dimostrato che se un politico caccia un cittadino dal suo tavolo del ristorante, il cittadino anzichè prendere a calci in **** il politico, si arrabbia col cameriere...

Un popolo di vili merita d'essere schiavo: questa è la tragica realtà!
Con buona pace dei tanti che vili non sono ed a cui resta solo d'emigrare

Questa è l'essenza di un ragionamento potenzialmente serissimo, ma che in pratica essenza non ha, proprio per tale ragione
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Ammiraglio di divisione
red1 (autore)
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- 44/61
Yatar, ma credi veramente che il problema si risolverebbe cacciando i politici a pedate nel fondo schiena?
Non è forse la classe politica lo specchio di questa società?

Intendiamoci, non voglio dire che non si possa anelare ad una classe politica onesta e finalmente preparata, che non abbia la necessità di mantenere in una posizione, per decenni, un super burocrate corrotto perché sostanzialmente il politico di turno non capisce un piffero della materia che è chiamato giocoforza ad amministrare, ma le retate, ormai quotidiane, delle forze dell'ordine ci insegnano che il Paese è attraversato trasversalmente dalla corruzione e dal malaffare, in tutti i campi.

Sono convinto che vivevano meglio i nostri nonni, magari erano più ignoranti e questo giovava alla loro esistenza. Adesso la conoscenza e la percezione che questo Paese difficilmente cambierà nel medio periodo, porta le teste pensanti a maturare rabbia, subito convertita in rassegnazione.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Giovanni Verga, I Malavoglia
Capitano di Corvetta
sardino
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- 45/61
red1 ha scritto:
.....Non è forse la classe politica lo specchio di questa società? .....


Concordo Pienamente ...... Confused
Un Uomo Senza Sogni .... E' un Uomo Senza Domani .....
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 46/61
red1 ha scritto:
Non è forse la classe politica lo specchio di questa società?

Appunto...... Quindi?

Ed è anche quella che tira le fila di tutto ciò che è pubblico (appalti privati inclusi).
Fregandosene di idee o innovazione, se non quando fa comodo a loro.
In taluni Paesi quando cambia il governo, cambiano tutti i burocrati. Opportuno o no, in Italia sarebbe inutile.
Votiamo per le nostre idee e spessissimo ci troviamo a rappresentarci gente che non rappresenta tali idee ma solo la lobby a cui appartiene ed a cui da tutto, negando a tutti gli altri.
Questo è il maggior problema.
Vincano o perdano, vincono sempre perchè la lobby spesso è trasversale.

Creano quindi filiere tentacolari e infinite di lacchè che, volenti o nolenti, sono costretti ad adeguarsi o, nella migliore delle ipotesi, a far finta di nulla.

Concorderai con me che se ritardo di un anno l'apertura di un centro medico già pronto perchè, magari, tergiverso col collaudo, favorisco indirettamente il laboratorio privato...
O, viceversa, se voglio schiantare il laboratorio privato, apro quello pubblico in due giorni.
Indipendentemente dal fatto che i dipendenti della Sanità siano tanti o siano pochi.

Sai che basta rallentare un server per costringere milioni di cittadini a rivolgersi a professionisti, pagando?
O che basta accelerarne uno e mettere in "aggiornamento" un'altro se voglio far pagare tizio e non caio?

Nel ponte che crolla il plusvalore non va all'azienda ed ai lavoratori privati che lo hanno realizzato ed alla popolazione che ne fruisce, ma in mazzette.
Ecc ecc.

Anche un cambio di classe politica serve a poco perchè sia le "nomine" sia il sottobosco durano inevitabilmente di più.

Ma se, in qualche modo, riesci rompere l'assedio e a togliergli il giocattolo dalle mani, te ne liberi almeno per un po'.
Certo: alcune lobby sono in grado di superare ogni tempesta, nè possiamo essere sicuri che una diversa classe politica sia migliore della precedente, ma almeno uno ci prova.

O provi a difenderti col voto o non ti resta che la ghigliottina.
L'alternativa: rosicare e sbraitare, come facciamo tutti, ben consci che non essendoci soluzione almeno ci sfoghiamo un po'.
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Contrammiraglio
lone wolf
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- 47/61
red1 ha scritto:
.Il problema sono gli uomini, non il settore in cui operano.


Riprendo il concetto di Red1 in quanto è la chiave di lettura, non solo di questo topic ma dell'intero sistema.
Le deformazioni morali dei singoli sono presenti quasi nella totalità del popolo italiano in quanto radicato da oltre 100 anni di amministrazioni corrotte e clientelari che hanno portato i singoli ad adeguarsi anche per necessità per il motivo che il rispetto delle regole non porta ad alcun risultato.
Ma continuare a piangere su se stessi e predicare al vento è inutile, bisogna cambiare.
Cambiare dalle radici, inculcare nei bambini quell'educazione civica che non è mai stata materia di studio.
Resta il problema di preparare il personale docente, chi lo prepara? Chi scrive i libri di testo? Da chi prenderemo gli esempi di comportamenti?
Ho il sentore che tutto premesso sia utopia pura.
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Ammiraglio di squadra I.S.
fran
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- 48/61
lone wolf ha scritto:
educazione civica che non è mai stata materia di studio.

Non è vero.
Lo studio dell'educazione civica è stato un aspetto centrale della Riforma Gentile del 1923 ed ha trovato esplicita applicazione nel 1958 nella materia "Storia ed educazione civica", due ore al mese obbligatorie per tutte le scuole medie e superiori.
I professori di Storia, però, ne hanno via via trascurato l'importanza presi dalla necessità di "finire il programma di Storia", fino ad abbandonarla definitivamente.
A partire dal 2010 è stato introdotto un surrogato di Educazione civica denominata Cittadinanza e Costituzione che si occupa di ambiente, codice della strada, educazione sanitaria ed alimentare, Costituzione. E' evidente che così proposta impedisce di affrontare compiutamente i suddetti argomenti, diventando quindi assolutamente inutile.

Sarò un bieco conservatore, ma perchè invece di fare riforme riforme riforme riforme, il più delle volte fatte male, non si applica bene quello che già esiste e che spesso è migliore di quello che si ottiene da una riforma fatta solo per il gusto di riformare.

So bene di quello che parlo in quanto i Ministri della Pubblica Istruzione che si sono succeduti negli ultimi 20 anni hanno avuto davanti a sè solamente un obiettivo, fare una riforma universitaria, altrimenti nessuno li avrebbe considerati, con il risultato netto finale di aver distrutto l'Università.
Scusate se me la prendo un pohino, ma permettetemi di porvi una domanda:
Perche i migliori laureati se ne vanno dall'Italia e di chi è la colpa della fuga dei cervelli? Question
Beh, agli occhi dell'italiano medio è colpa dell'Università che non trattiene i migliori, anzi, trattiene i peggiori purchè raccomandati.
La realtà è leggermente diversa e viene ben spiegata dalla domanda duale della precedente:
Perchè le migliori Università e Centri di Ricerca del mondo assumono i laureati italiani? Question
Evidentemente perchè sono bravi Idea
E il merito che siano bravi di chi è? Question
Evidentemente è soprattutto merito loro, ma, forse, anche in minima parte, perchè il sistema formativo funziona (funzionava?) bene e perchè sono (erano?) bravi i loro professori Embarassed

Concludo, per tornare in tema, auspicando (pro domo mea Sbellica ) che i politici la smettano di fare riforme inutili e dannose al nostro sistema educativo e invece gli destinino più risorse, nell'ottica di preparare, forse, una futura classe dirigente, sia nel pubblico che nel privato, migliore.
Callegari Alcione 330 + WestBend 12
Artigiana Battelli 390 + Mariner 20
Callegari Ocean 46C + Top 700
Trident TX 550 + Yamaha F 100D
Mariner 620 speed + Yamaha F 100D
Nuova Jolly Prince 25' + Mercury 300 V8
Ammiraglio di squadra
Yatar1963
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- 49/61
Concordo con Fran, pur non conoscendo i dettagli delle problematiche del mondo dell'istruzione
Ma, imho, la Scuola (d'ogni ordine e grado, a partire dall'asilo) rappresenta il nostro futuro e va attenzionata come il motore di una Ferrari. Al primo posto, e a seguire la Sanità.
Gli esiti finali, ben illustrati da Fran, dimostrano non solo la follia della politica, ma anche la stupidità di un Paese che prima investe e spende nella formazione e poi manda i suoi figli migliori all'estero.

Tuttavia, come dice Lone, chi più chi meno, ci si adegua per ragioni di mera sopravvivenza.
Se, es., il fisco fosse semplice, quanti commercialisti e patronati in meno?
Se la Giustizia avesse tempi umani, quanti legali in meno (la Francia ne ha la metà della sola Roma)
A chi fa comodo che il cittadino si senta suddito nel suo rapporto con la PA? A chi poi gli offre di risolvere il problema, ovviamente.
Se la costruzione di un ponte dura secoli, l'operaio che ci lavora non se ne lamenta.

Ergo: conviene e si vuole davvero che le cose funzionino?
La realta è che oggi non abbiamo scelte: non ci possiamo permettere più nè certe inefficienze nè certi intrallazzi e stop (che poi arrivano la Merkel, Draghi e Co. a farci le pulci sul decimale percentuale di deficit/pil)

Ho studiato la nascita e l'evoluzione dinamica di alcune P.A.: i nostri padri/nonni che venivano chi dalla 1^ chi dalla 2^ guerra mondiale se li erano costruiti benissimo e con grande saggezza!
Con pochi inevitabili aggiornamenti avrebbero funzionato ancora egregiamente .
Ma oggi ci sono le "riforme"..... (ovvero ti demolisco la casa, ma tu continui a pagare il mutuo e l'IMU..)

Un aneddoto per Red:
trovandomi alcuni anni fa a gestire per un tot una minuscola parte di cosa pubblica, in breve tempo ho triplicato i servizi erogati, pur disponendo ogni anno degli stessi soldi e anche meno,
Il personale applicato, motivato ed inorgoglito da ciò, lavorava con sempre maggior impegno e qualità, nonstante la sempre e costante maggior mole di lavoro.

Come ho fatto? Semplice: prima di indire una gara d'appalto andavo a guardarmi i prezzi.
Stanziamenti certi e fondi totalmente impegnati impedivano "varianti".
I candidati alle gare offrivano ribassi, ma congrui, quindi la "vicinanza" tra prezzo finale e stanziamenti consentiva di massimizzare i bilanci erogando ancora più servizi
Prezzi di mercato tenevano alla larga i "topi di fogna" in quanto non c'era formaggio per tutti.

Coi soldi risparmiati e il bilancio ottimizzato, ogni anno erogavo più servizi, spesso in denaro.
100 euro in tasca a un cittadino rendono 110 alla collettività, in tasca a un politico 25€ se va bene e questo al politico non piace.

Inevitabilmente ogni anno avanzavo sempre più soldi!
Allora inventai i servizi "per tutti", senza sciocche populistiche discriminazioni.
Ci riuscii convincendo un politico timoroso di perdere il suo potere raccomandatorio dicendogli che così poteva garantire la raccomandazione certa, senza pero dover chiedere favori che avrebbe dovuto ricambiare(e mettermi nell'imbarazzo di un "no") Sbellica
Alla fine risparmiai cosi tanto che non sapendo più cosa inventarmi da dare avevo risparmi di gestione dell'8-10% annui.

Se ci son riuscito io (e i miei colleghi) che sono un grande ignorante, semplice funzionario, da un ufficietto di una provincia semisconosciuta e che percepivo per tale servizio 1,65 € lordi di indennità al giorno, chi c'è oggi chissa cos'avrà fatto visto che ha la paga da manager? Lo so ma taccio, che è meglio.....

Capisci perchè mi ci infervoro...? Perchè si può fare! Basta volerlo!
Poi possiamo stabilire se siamo tanti o pochi e magari decidere che ci possiamo pure mermettere il lusso di essere troppi.
Il tutto senza nemmeno pretendere utopicamente di vivere un un paese di santi.
Ci vediamo quando ci vediamo..
Cit. Danny Ocean
Contrammiraglio
lone wolf
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Caro Yatar, sei stato sfortunato, la prassi comune avrebbe previsto di toglierti l'incarico, chiaramente con encomio ed avanzamento di carriera.
Mi sento come una foglia su un albero in autunno, ma c'è tanto vento.
Enzo Biagi 5/11/07
Sailornet