Batterie in parallelo [pag. 8]

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rickyps971
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Se escludi la batteria motore dal parallelo d'emergenza (come nell'ultimo schema che ho postato, in cui un deviatore apre il circuito "batteria avviamento-motorino avviamento" e contemporaneamente chiude il circuito d'emergenza "batterie servizi-motorino d'avviamento"), come diceva anche Biancomiglio, non hai nemmeno il picco di corrente: colleghi direttamente al motorino d'avviamento il gruppo di batterie dei servizi.
Lo si può fare anche con un semplice stacca batterie, ma ricordandosi di aprire il circuito della batteria motore prima di chiudere quello di emergenza.
Mi sa che, tra commenti di tutti i partecipanti, ripartitori, fusibili e diodi, stiamo arrivando allo "stato dell'arte" di un impianto elettrico di bordo... 8)

Non vedo l'ora di parlarne con gli amici del porto, così mi rivendo le idee e mi atteggio a bestia!!! Sbellica
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Ammiraglio di divisione
rickyps971
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Una precisazione:
il problema della differente scarica di due batterie servizi in parallelo non è forse molto sentito sulla maggior parte delle barche a motore, nelle quali il motore è acceso (e quindi ricarica le batterie) per gran parte del tempo, facendo così in modo che le batterie difficilmente raggiungano spesso livelli minimi di carica.
In altri tipi di barche, a vela in particolare, non solo le batterie non vengono ricaricate durante la navigazione (a vela...) ma è differente anche la tipologia di utilizzo: è normale passare diversi giorni senza ricaricare le batterie ed anche delle nottate in rada, lontano dai porti e senza generatore; in queste condizioni le batterie raggiungono spesso i livelli minimi di carica.
E' vero che su Gommonauti non si parla principalmente di barche a vela, ma così come nella Formula 1 i dati forniti dalle esasperate condizioni di funzionamento dei vari componenti portano ad un miglioramento dei prodotti destinati alla normale utenza, penso sia giusto pensare anche nel nostro caso a delle condizioni-limite di funzionamento per la giusta progettazione di un impianto normale.
Sempre il mare, uomo libero, amerai. (C. Baudelaire)
Sottocapo
gino7
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Scusate questo intervento su un vecchio post che affronta un tema sempre attuale.

In passato anche io mi sono posto lo stesso problema e sono giunto alla conclusione che un modo efficace per risolvere il problema è questo:

https://www.teknautic.it/imagemateriali/SCH/P1MR_FULL.pdf

ed il prezzo, in verità non proprio economico, è indicato nel listino

https://www.teknautic.it/LISTINO-PREZZI/listino_prezzi_07_01.pdf

Questo dispositivo, utilizzato di serie su alcune barche a vela, risolve il problema della caduta di tensione sul circuito di carica della batteria che si verifica usando un classico separatore a diodi (elimina la caduta di tensione sui diodi di carica); questo poiché un circuito elettronico che monitorizza lo stato di carica delle batterie inserisce una sola batteria per volta tramite un relé.

Tenendo i circuiti utilizzatori separati si elimina anche la caduta a valle della batteria.

A me pare una ottima soluzione anche se il costo non è trascurabile.
Sailornet