Maro' in India [pag. 18]

Sergente
Jamraj
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- 171/365
Sinceramente non condivido tutto questo patriottismo, per partito preso tra l'altro... ne io ne nessuno di voi ha elementi sufficenti a decretare ne l'innocenza ne la colpevolezza dei due militari, quello che si dovrebbe indignare ma ceh facciamo finta di non vedere, é il perché di due militari (quindi pagati con i vostri soldi) siano a proteggere gli interessi di un armatore privato...e da come si mettono le cose sembra che, dopo che qualcuno ha pensato bene di farsi propaganda elettorale sulla loro liberazione (fra l'altro ottenuta non mantenendo la parola), ora paghino anche le conseguenze dei giochi di potere di qualcuno....
"Il lavoro é per chi non sa pescare.." Felice
Capitano di Corvetta
velino58
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Jamraj ha scritto:
Sinceramente non condivido tutto questo patriottismo, per partito preso tra l'altro... ne io ne nessuno di voi ha elementi sufficenti a decretare ne l'innocenza ne la colpevolezza dei due militari, quello che si dovrebbe indignare ma ceh facciamo finta di non vedere, é il perché di due militari (quindi pagati con i vostri soldi) siano a proteggere gli interessi di un armatore privato...e da come si mettono le cose sembra che, dopo che qualcuno ha pensato bene di farsi propaganda elettorale sulla loro liberazione (fra l'altro ottenuta non mantenendo la parola), ora paghino anche le conseguenze dei giochi di potere di qualcuno....

Per quanto riguarda il patriottismo...bhè Jamraj lasciaci almeno quello visto che ci stanno togliendo tutto...per quanto riguarda la colpevolezza o l'innocenza dei due marò stiamo solo dicendo che dalle notizie giunte, non spetta all'india processarli. Il perchè di due militari (e non solo, anche navi militari) si trovassero a proteggere un'armatore (o navi mercantili) lo trovi quì: https://www.marina.difesa.it/attivita/operativa/nmp/Pagine/default.aspx
E'BUON CAPITANO..CHI AFFRONTA LA TEMPESTA..MA LO E' ANCOR DI PIU' SE RIESCE AD EVITARLA...
Capitano di Fregata
urbi
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- 173/365
sella e lele ha scritto:
si ma il 5,56 nato le paratie di un peschereccio è difficile che le trapassa... sopratutto perchè hanoo un baricentro variabile per rimbalzare dentro il corpo quando incontra le ossa, quindi basta poco per cambiare direzione....


red1 ha scritto:
Se hanno sparato con l'Ar 70 beretta è un fucile mitragliatore d'assalto che ha una gittata massima di 1600 m. E' un'arma piccola di calibro, 5,56 , ma a distanze sotto i 150 metri è precisa e letale. Basta sfiorare il grilletto e i trenta colti del caricatore arrivano sul bersaglio.


Mi devo autocitare:

urbi ha scritto:

Mettiamola così, le armi da guerra moderne utilizzano calibri sempre più piccoli, ora sono arrivati al 5,56 x 45, vantaggio: possono portare più caricatori, svantaggio colpi meno potenti quindi distanza utile inferiore e minore penetrazione.
Ora mi vogliono far credere che a lunga distanza (armi dotate di telescopio) quelle armi sono state in grado di sfondare la fiancata d un peschereccio ed uccidere persone all'interno.


Gli indiani hanno subito preso le armi dotate di mirino telescopico perchè la sparatoria sarebbe avvenuta su lunga distanza
Marinaio d'acqua dolce.
Capitano di Corvetta
ICHNUSA
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- 174/365
sella e lele ha scritto:
ICHNUSA ha scritto:

Come detto prima nel 97 una motovedetta italiana in acue internazionali ha causato quasi un centinaio di morti, con una manovra deliberata, il comandante penso stia ancora guidando.


non era una motovedetta ma una nave da guerra itaiana e il comandante, per una negligenza, non si fece dare un ordine scritto ma gli arrivò che doveva bloccare la nave mettendosi davanti... solo che la carretta del mare non si fermò e morirono tante persone innocenti....
il comandante condannato dal tribunale militare e congedato con rimozione dei gradi e tatte le aggevolazioni in busta paga.....7

come dicasi, cornuto e mazziato......


Mi sono sbagliato la motovedetta era albanese, la nave da guerra italiana, ma quanto al cornuto e mazziato, stiamo parlando di 81 morti e noi da italiani lo degradiamo, e lo congediamo, urca che pena Severa per uno speronamento volontario in acque internazionali.
Forse gli indiani vogliono evitare la NON punizione tipica delle leggi italiane
Capitano di Corvetta
frz
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- 175/365
ICHNUSA ha scritto:
Forse gli indiani vogliono evitare la NON punizione tipica delle leggi italiane


Certo, perchè se le due vittime fossero state causate dalla loro Guardia Costiera o similari pensi che avrebbero inscenato un simile caso ?

Pensi veramente che avrebbero punito i loro responsabili ?

Pensi che proprio l'India possa parlare di " NON punizione" ?

Non è certo un paese che può insegnarci qualcosa sulla giustizia....

Saluti
Fabrizio
Capitano di Corvetta
Max74
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- 176/365
Ragazzi, ma davvero pensate che all'India freghi qualcosa dei sui due morti (pescatori o pirati essi siano)?
Rolling Eyes
Ma possibile che non vi viene in mente che sia solo un pretesto per chiedere "altro" ad una nazione che è più facile da spremere di un'arancia sul suo spremiagrumi?

Credetemi, tutta questa "ingenuità" a volte mi lascia perplesso... Confused
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Capitano di Corvetta
Max74
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- 177/365
Guardate questo video; non è finzione o un film: è vero!

Questo è un tipico attacco dei pirati ad una bulk carrier (nave da carico alla rinfusa).

Potevano essere forse dei pescatori che volevano chiedere aiuto a tirar su le proprie reti...beh si, potevano Rolling Eyes

Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Capitano di Corvetta
Riky 90
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- 178/365
ICHNUSA ha scritto:


Mi sono sbagliato la motovedetta era albanese, la nave da guerra italiana, ma quanto al cornuto e mazziato, stiamo parlando di 81 morti e noi da italiani lo degradiamo, e lo congediamo, urca che pena Severa per uno speronamento volontario in acque internazionali.
Forse gli indiani vogliono evitare la NON punizione tipica delle leggi italiane



ma stiamo scherzando? Ma come si può solamente pensare che un equipaggio speroni volontariamente una imbarcazione o che due fucilieri uccidano deliberatamente dei pescatori?

La colpa è una cosa, la volontà di uccidere è un'altra.
Non sono Riky ma sono Paolo, il babbo!
Capitano di Corvetta
Max74
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- 179/365
Piccolo OT rispetto all'argomento ma serve per far capire a chi non è molto a conoscenza cosa sia il fenomeno della pirateria marittima.

Credetemi che gli assalti dei pirati capitano ogni giorno e non solo in India, anzi in quelle zone rispetto ad altre (es. le coste Somale) in fenomeno è meno marcato.

Dati dell' IMO (Internation Maritime Organizzation) del solo 2011:

vi sono stati ben 439 assalti (riusciti e non) al naviglio mercantile internazionale dei quali 236 al largo delle coste della Somalia, nel Golfo di Aden e nel Mar Rosso; 13 assalti sferrati ad imbarcazioni mercantili battenti bandiera italiana (10 nel Golfo di Aden e 3 nel Golfo di Guinea), ai quali vanno aggiunte decine di segnalazioni di attività sospette riconducibili a tentativi di abbordaggio a danno del naviglio nazionale.

Nel 2011, tre sono state le navi italiane tenute sotto sequestro dai pirati: la nave petroliera "Savina Caylyn", con 22 uomini di equipaggio, (il primo Ufficiale di coperta che era a bordo ha navigato con me quando lui era ancora Allievo), abbordata l'8 febbraio da pirati somali al largo delle Coste dello Yemen e rilasciata il 21 dicembre 2011; il cargo "Rosalia D'Amato", con 22 uomini di equipaggio, abbordata il 20 aprile in pieno Mare arabico e rilasciata il 25 novembre 2011; la nave petroliera "Enrico Ievoli", con 18 uomini di equipaggio, abbordata nelle acque prospicienti le coste somale il 27 dicembre e liberata il 23 aprile 2012 in seguito ad un’operazione condotta dalla Marina militare.

E i costi? Quanto costa all'intera comunità mondiale questo fenomeno? Ve lo dico io:
I costi economici imputabili alla sola pirateria somala, corrispondono a, per il 2011, quasi 7 miliardi di dollari a fronte dell'impatto complessivo dell'intero fenomeno piratesco che raggiunge i 12 miliardi di dollari.

Diversi anni fa i pirati erano presenti prevalentemente nello Stretto della Malacca, in alcune zone dei caraibi (es. Venezuela) nei porti della Somalia, della Nigeria, Yemen ed altre nazioni dimenticate da Dio. Salivano a bordo, arraffavano tutto quello che potevano, spesso con informative sul materiale e sui valori dell'equipaggio che erano a bordo che solo le autorità locali poteva avere (ho esperienze dirette di ciò) e scappavano via.

Dopo il continuo contrasto ad opera delle autorità locali (quelle sane) si sono spinti al largo, sempre più a largo grazie a navi madri che fungevano da vere e proprie basi galleggianti (sarebbe impensabile altrimenti che un barchino di 6/7 metri può arrivare ad assaltare una nave a 400 miglia e più dalla costa).
Hanno visto che piuttosto che derubare l'equipaggio e la cambusa della nave, sequestrare la nave, il carico e l'equipaggio frutta molto di più.

E siamo arrivati dove adesso siamo: militari armati a bordo con tutto il rischio che da ciò comporta, ed ogni volta che si passa da quelle parti si perdono 10 anni di vita per la tensione e lo stress...
Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo
Capitano di Fregata
urbi
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- 180/365
frz ha scritto:

Certo, perchè se le due vittime fossero state causate dalla loro Guardia Costiera o similari pensi che avrebbero inscenato un simile caso ?

Hem, il bello di qesta storia è che traiettorie dei proiettili e danni fatti corrispondono ad armi in dotazione alla guardia costiera indiana ...
Marinaio d'acqua dolce.
Sailornet

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